Avanzano Juventus, Lazio e Atalanta
È la giornata dei verdetti in Champions, giunta alla conclusione della sua fase a gironi. Il bilancio per le squadre italiane è positivo, anche se brucia, e non poco, la clamorosa quanto inaspettata eliminazione dell’Inter. Ma, come di consueto, procediamo con ordine.
Martedì, Lazio e Juventus sono scese in campo rispettivamente contro Bruges e Barcellona. Il match più importante, quello che valeva la qualificazione, era sicuramente quello dei biancocelesti. Sotto la pioggia battente dell’Olimpico, fin da subito è stata partita vera con il botta e risposta Correa – Vormer che fissa subito il punteggio sull’1-1 nel primo quarto d’ora di gioco.
Con due risultati su tre a disposizione, gli uomini di Inzaghi, continuano a condurre il match riportandosi in vantaggio poco prima della mezz’ora grazie a un rigore del solito Immobile, che continua a confermarsi una macchina da gol. Nel secondo tempo, nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Sobol, il Bruges trova il pareggio con Vanaken, sfiorando addirittura la clamorosa impresa, nei minuti finali, colpendo una traversa.
Nonostante il finale thrilling, la Lazio riesce a qualificarsi per gli ottavi come seconda nel girone. Un risultato che mancava da ben 20 anni, e che sicuramente farà bene al morale degli uomini di Inzaghi anche in ottica campionato.
Al Camp Nou invece, non c’era in palio la qualificazione, ma soltanto il primato del girone. La partita, bisogna sottolinearlo, è stata fin da subito dominata da quella che probabilmente è stata la miglior Juventus di questa stagione. Contro un Barcellona a due facce (straripante in Champions, zopppicante nella Liga), gli uomini di Pirlo hanno subito trovato il vantaggio grazie a un rigore, forse anche un po’ generoso, trasformato dal solito Ronaldo.
La squadra di Koeman, imbottita di seconde linee, non riesce a reagire e i bianconeri, pochi minuti dopo, trovano subito il raddoppio, grazie a McKennie, che in semi-rovesciata, conclude una splendida azione corale. La Juventus continua a macinare gioco anche nel secondo, al punto da trovare il terzo gol, ancora grazie a un rigore dell’inarrestabile Ronaldo.
E il risultato sarebbe potuto essere anche più rotondo, se il VAR non avesse annullato una rete a Bonucci per fuorigioco. Dunque, Barcellona annientato e primo posto nel girone, per quella che forse, quest’anno, è stata la prima, vera, Juventus di Pirlo, il quale, dopo stasera, può guardare al futuro, sia in Champions che in campionato, con un pizzico di serenità in più.
Mercoledì invece, l’Atalanta e soprattutto l’Inter erano chiamate a giocarsi il tutto per tutto per la qualificazione, rispettivamente contro Ajax e Shakhtar Donetsk. Alla Johan Cruijff Arena di Amsterdam, i nerazzurri di Gasperini riescono nell’impresa di qualificarsi, per il secondo anno consecutivo, alla seconda fase del torneo; un risultato comunque storico.
Nonostante le ultime ore non proprio tranquille, a causa della presunta lite tra il tecnico e il “papu” Gomez, correlata addirittura da voci di presunte, imminenti, dimissioni dello stesso Gasperini, i bergamaschi hanno tirato fuori la necessaria prestazione fatta di sudore e fatica per
portare a casa il risultato.
Con due risultati su tre a disposizione, il primo tempo stato di assoluta resistenza con poche occasioni da una parte e dall’altra. Nella seconda frazione, è necessariamente cresciuto il forcing degli olandesi, con l’Atalanta costretta a soffrire. La svolta è arrivata al 79′ con l’espulsione di Gravenberch (doppio giallo). In inferiorità numerica, l’intensità dei padroni di casa è inevitabilmente calata, e questo ha consentito ai nerazzurri di guadagnare campo, fino ad arrivare al gol decisivo di Muriel.
L’auspicio è che, con la qualificazione, possano rientrare tutti i malumori nello spogliatoio, per continuare serenamente nel prosieguo di quella che ormai non è più una favola, ma una solida realtà.
L’Inter purtroppo rappresenta l’unica nota stonata della due giorni di Champions. Costretti a vincere e a sperare che tra Real Madrid e Borussia fosse partita vera, gli uomini di Conte non vanno oltre un incolore 0-0 contro gli ucraini, che li condanna all’ultimo posto nel girone. L’eliminazione significa fuori da tutte le competizioni europee, e quindi senza neanche il contentino della “retrocessione” in Europa League.
A san Siro le occasioni non mancano (clamorosa la traversa di Lautaro Martinez al 7′) ma, nonostante il pressoché totale controllo del match. I nerazzurri non riescono mai a sbloccarla, non riuscendo ad approfittare della contemporanea vittoria del Real Madrid contro il Moenchengladbach, che gli avrebbe consentito un agevole passaggio del turno.
Forse l’ambiente Inter si è troppo concentrato sull’ipotesi “biscotto” distraendosi dall’imperativo di vincere. Forse la squadra è troppo Lukaku-dipendente e quando il gigante belga non è in serata, come ieri sera, le cose girano male, sta di fatto che per Conte, il palcoscenico della Champions, resta ostico e foriero delle sue più grandi delusioni da quando ha intrapreso la carriera di allenatore. Ora il matrimonio tra lui e l’Inter, già in bilico nei mesi scorsi, rischia davvero di terminare definitivamente.
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