Una volta uscito nei cinema di tutto il mondo, l’episodio 1 della saga incassò il miliardo di dollari

Un giro di soldi indecifrabile, dicevamo. Un incasso pari al miliardo di dollari, ripartendo la cifra in patria e in Europa. Determinando, anche, che ‘La Minaccia Fantasma’ era primo film della saga, nonché l’undicesimo nella storia in generale del cinema, che avesse raggiunto tale traguardo. Un traguardo non toccato neanche dai tre precedenti film o comunque episodi.

Inoltre, c’è anche un ulteriore dettaglio che fino ad ora non abbiamo per niente menzionato. Prima del 1999, esattamente del 25 maggio del 1999, data ufficiale dell’uscita dell’episodio I, ‘Star Wars’ rientrava nel novero delle trilogie. Con l’approdo sul grande schermo del nuovo film la saga si sarebbe trasformata, in maniera del tutto ufficiale, in franchise. Ma in tutto questo la critica come accolse la nuova creazione di George Lucas?

In totale vennero scritte ben 235 recensioni. Seppure la maggior parte fossero positive, i giudizi contrastanti non mancavano. Giudizi che andavano a minare anche la prospettiva embrionale sulla storia dello stesso Lucas. Infatti, alcune scelte, come la creazione di nuovi personaggi, non piacquero non solo ai critici ma neanche ai fans più sfegatati.

Il personaggio che subì un vero e proprio linciaggio mediatico, fin dall’inizio, fu Jar Jar Binks. Il suo modo di porsi, di parlare, di agire nella sua totalità stonava in tutto e per tutto con l’andamento della storia stessa. Soprattutto, i fans stessi vedevano, nell’utilizzo di Jar Jar Binks, più uno sfruttamento meramente commerciale che un personaggio serio e attinente a Star Wars.

Per non dimenticare come altri personaggi presentavano, stranamente, un linguaggio un po’ troppo caricaturale di alcune lingue realmente esistenti. Lucas si difese affermando che non era sua intenzione creare questi equivoci. Nonostante tutto, per alcuni ‘La minaccia fantasma’ è il film di gran lunga superiore rispetto all’intera trilogia prequel.

Eppure, qual era il vero giudizio totale sul film? Più o meno recitava così: Appesantito dall’esposizione e pieno di personaggi stereotipati, La minaccia fantasma segna per i prequel di Guerre Stellari un inizio accidentato, anche se visivamente abbagliante.

Ecco, su quest’ultimo aspetto ci dobbiamo soffermare. Nel senso che sulle ultime due parole c’è tutto il senso dell’elemento rinnovato, più che considerarlo originale, ovvero quello degli effetti speciali, ovvero quello della creazione di nuovi mondi. A questo si riferiva il ‘visivamente abbagliante’ che, però, non bastò nella sua essenza a portare ad un successo pieno non solo per questo primo film ma anche per gli altri due successivi.

Con ciò cosa si voleva dire veramente? Che la storia in sé, almeno per quanto concerne lo sviluppo, si sarebbe rivelata debole. Anche se, è bisogna essere onesti, questo primo film era promettente; si era proposto un avvio di storia, nella sua totalità, molto interessante, nonostante i difetti evidenti mostrati dall’inizio alla fine.

Come, per esempio, un ulteriore dettaglio che sconfessò quanto detto, a quanto sembra, nei film prodotti tra il 1977 ed il 1983. La figura dei Jedy ed il loro potere era visto, come concezione, come un qualcosa di spirituale, per non dire quasi una religione indiretta. Con ‘La minaccia Fantasma’ tale concetto sembra essere, nella sua essenza totalmente sovvertito.

Sovvertito per effetto dell’introduzione di un aspetto chiaramente biologico nella natura dei Jedy: i cosiddetti midi-chlorian. Su questo punto, addirittura, si era persino scomodato lo storico cinematografico Daniel Dinello il quale affermò che questo era ‘un anatema per i fanatici di Star Wars che pensavano che avessero ridotto la ‘Forza’ a un tipo di infezione virale, i midi-chlorian forniscono un’interfaccia biologica, il legame tra corpo fisico ed energia spirituale’.

In poche parole, per i fans più accaniti di Star Wars, rappresentava una vera e propria mazzata in testa. Perdonateci l’espressione, ma rende di più il senso di cosa volesse dire lo storico della settima arte. Ma non si può quasi chiudere questo speciale, questo piccolo reportage dedicato allo storico primo episodio, nonché quarto film, di ‘Guerre Stellari’, senza menzionare alle parole espresso dallo stesso George Lucas relative alla sua stessa creazione:

“Doveva essere un film per bambini, per dodicenni che stavano attraversando la pubertà, che non sanno cosa stanno facendo e che si pongono tutte le grandi domande: di cosa dovrei preoccuparmi? Cosa è importante nella vita? E star wars contiene tutte queste cose. Sono sepolte lì dentro, ma si capiscono sicuramente, soprattutto se si è giovani”.

Queste dichiarazioni sono state rilasciate in occasione del riconoscimento che la giuria di Cannes gli ha voluto attribuire alla carriera con la palma d’oro. In queste sue parole c’è tutta la voglia, ancora, di chiarire un concetto che, per lui, è sacrosanto e che, allo stesso modo, si discosta totalmente da quello che pensano i fans. Ovvero che i film della saga di Stars Wars non sono opere cinematografiche per adulti, ma per ragazzi.

Ma perché allora i fans di tutto il mondo sono convinti del contrario? Precisiamo, prima di tutto, che George Lucas non si riferiva solamente ad episodio 1 ma a tutti i film. Dunque, l’elemento che fa propendere l’ago della bilancia verso la prospettiva dei film cosiddetti ‘seri’ emerge dal fatto, e anche per paradosso aggiungiamo noi, proprio da quegli stessi concetti basilari ed esistenziali che lo stesso Lucas ha esplicato nelle parole appena riportate. Buffo, vero? E se magari la ‘via dell’equilibrio’ starebbe proprio nel mezzo? Se avessero entrambi ragione? Le singole opere cinematografiche non sono solamente una questione prettamente soggettiva, ma anche oggettiva. In fondo ci potrebbe anche stare come ragionamento. Una doppia prospettiva da tenere sicuramente conto.

Se da un lato ‘La Minaccia Fantasma’ ha iniziato a far scoprire al mondo, quindi a tutti i fans del franchise, cosa in realtà ci fosse dietro al passaggio del lato oscuro della forza da parte di Anakin Skywalker. Dall’altro aveva mostrato, in termini commerciali, che la gente era si interessata e incuriosita, nonostante sapesse in linea generale la storia, ma che la qualità, per alcuni versi, era scaduta; non all’altezza dei precedenti film, ma non per le accuse mosse allo stesso regista, solo perché incominciava ad essere tutto una forzatura. Cosa che poi, anche con la nuova trilogia, si è purtroppo avverato.

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