Al di là delle critiche il film fu comunque un successo finanziario
Nonostante tutte queste critiche, il film è diventato un successo finanziario. 331 milioni di dollari in tutto il mondo, in fondo, non sono proprio uno scherzo. Eppure, in base a quanto vi abbiamo riportato verso la fine della seconda parte di questo speciale, Indiana Jones e il tempio maledetto all’inizio non fu veramente amato. Paradossalmente, ancora oggi, non è ben visto neanche da chi lo ha diretto: Steven Spielberg.
A distanza di 40 anni esatti, il film, oggi, gode di ottima salute tra i fans. Si, perché sempre oggi, si glorifica, a tratti, l’intensità della storia e, molto probabilmente, il riferimento è alle scene di azione e, soprattutto, all’immaginazione stessa dei due autori: George Lucas e lo stesso regista.
Un sequel che era, in realtà, un prequel e che, come abbiamo detto nella prima parte di questo speciale, cosa realmente sarebbe successo se Indiana Jones fosse stato proposto nelle sale cinematografiche di tutto il mondo proprio con questa storia? Con queste scene forti? Chissà. Si, questa è l’unica risposta che possiamo darvi, facendovi rimanere nel dubbio.
Anche perché il film ottenne diverse candidature per diversi premi, riuscendo a conquistare solamente, per modo dire, la statuetta d’oro, l’Oscar in definitiva, per gli effetti speciali. In fondo, per quanto possa essere cruenta, violenta, traumatizzante la scena del cuore ma all’epoca non era proprio facile, senza neanche la cosiddetta cgi che poteva garantire determinati risultati.
Da notare, comunque e sempre in chiave oscar, che la leggendaria colonna sonora firmata da John Williams ottenne la candidatura per la miglior soundtrack per l’edizione del 1985. Non male per secondo film così tanto bistrattato, così tanto odiato, quasi in patria, ma molto apprezzato nel resto del mondo.
Eppure, prima abbiamo parlato di successo finanziario e che lo stesso è arrivato nel corso degli anni. Ma all’inizio, al botteghino, in realtà come andò? Per quanto riguarda l’incasso stagionale dell’epoca le cronache dell’epoca ci portano cifre di 179.870.271 milioni di dollari. Al di là di tutto, tali numeri permisero alla pellicola di piazzarsi al terzo posto. Esattamente dietro a Beverly Hills Cop, di cui più avanti ve ne parleremo in uno speciale, e Ghostbusters.
In effetti, ‘Il tempio maledetto’, confermò un po’ il suo sinistro sottotitolo. Perché? Semplice, non raggiunse, almeno in patria, i duecento milioni incassati da ‘I predatori dell’Arca Perduta’. E nel resto del mondo? Appunto, i famosi 331 milioni di cui vi abbiamo menzionato prima.
Ma se a distanza di 40 anni esatti il film ha presentato tutti questi problemi cos’è, allora, l’elemento principale che gli ha concesso un maggior valore rispetto alla critica dell’epoca? La risposta che ci sovviene sarebbe addirittura fin troppo semplicistica ma, al tempo stesso, anche la più ovvia.
Come il cinema, anche la critica stessa di rinnova. Si aggiorna e per certi versi tende sempre a riscoprire ciò che c’è stato in precedenza. Con questo cosa in realtà si vuole sostenere? Che i critici dell’epoca erano abituati ad un certo tipo di cinema, ad una certa prospettiva di sviluppo della storia. Si, è vero quello che stiamo per affermare sembra veramente assurdo ma molto probabilmente il successo o comunque la riscoperta, nel corso del tempo, di questo che è un prequel e sequel allo stesso tempo sarebbe dovuta anche da questo dettaglio apparentemente insignificante.
Ovvero, la maggior parte dei critici di oggi, almeno quelli che sono cresciuti con i film di Indiana Jones, non è che tendono a salvare a priori l’opera cinematografica in questione; semmai tendono ad avere una prospettiva di cinema eterogenea rispetto alla generazione di critici precedente.
È vero, proposto così tale giudizio potrebbe essere visto anche come un mero abbaglio. Però, riflettete su quanti film dell’epoca all’inizio furono bocciati senza appello e poi rivalutati, appunto, proprio con il tempo? È sono una coincidenza o c’è veramente più di qualcosa di concreto in quello che abbiamo appena sostenuto?
Certo, ci sarebbe anche il modo di analizzare scena per scena, inquadratura per inquadratura, battuta per battuta del perché ‘Indiana Jones e il tempio maledetto’ è stato prima massacrato, quasi, e poi totalmente osannato. Forse per il tipo di storia? Per il mix di mistero e l’azione? Perché era semplicemente un film di Indiana Jones con l’iconico Harrison Ford? Perché lo ha ideato George Lucas? O perché lo aveva diretto Steven Spielberg?
Domande, queste, che non potranno mai avere una risposta definitiva. Semmai solamente ipotesi del motivo per cui certe cose sono andate in una direzione, in un certo momento, per poi virare verso un’altra della storia del cinema. Se è vero che non ci sono delle regole scritte e soprattutto precise che indicano la via del successo non si può neanche sostenere che il secondo Indiana Jones ha vinto, comunque, per un caso.
Sarebbe scorretto nei confronti di chi ha lavorato per scrivere la storia, per dirigerla e chi l’ha anche recitata, dettaglio questo altrettanto importante. Sviluppare, oltremodo, una recensione a distanza di quaranta lunghi anni non sarebbe neanche giusto. Ormai tutto quello che c’era da dire lo abbiamo detto anche noi.
A questo punto cos’altro bisogna dire? cos’altro si potrebbe aggiungere per questo speciale spalmato in tre giorni su Indiana Jones? Ci sarebbe un altro tassello da ricordare. Un ulteriore particolare che, nel corso del tempo, è stato confermato in tutto e per tutto, almeno nelle intenzioni dello stesso George Lucas. Ossia quello di realizzare una trilogia con l’impegno, da parte di Steven Spielberg di dirigere tutti e tre i film. In verità, l’archeologo più famoso della storia del cinema approderà, sul grande schermo dopo il 1984, altre tre volte. La prima sarà nel 1989 di cui nei prossimi giorni ve ne parleremo, la seconda quasi venti anni più tardi e la terza ed ultima volta una quindicina di anni più tardi.
In tutte e tre le volte l’uscita dei vari episodi è stata accompagnata da un’attesa difficile da placare, proprio grazie all’entusiasmo che lo stesso personaggio innesca in tutti coloro che amano il cinema, anche per semplice curiosità. In ultimo, lo stesso Harrison Ford, in occasione dell’ultimo capitolo uscito lo scorso anno ha rivelato che Indiana Jones morirà con lui e che nessun altro prenderà il suo posto. Sarà vero?