All’inizio la denominazione del canale non era quella che conosciamo oggi
La Rai, Radio televisione italiana inizia oggi il suo regolare servizio di programmazione…”. Si, era più o meno così che le trasmissioni ebbero il loro avvio in via del tutto ufficiale in quel 3 gennaio del 1954. Ma all’epoca non esistevano ancora le suddivisioni con i canali e benché meno quelli telematici. Ed è proprio su questo particolare che apriamo, per così dire, la nostra seconda puntata sui ’70 anni di tv’. Un elemento che non può essere in alcun modo lasciato in seconda analisi, ma sul quale è meglio puntare fin da subito senza girarci troppo intorno all’argomento.
La televisione, nella sua essenza e nell’immaginario collettivo, era unica ed indivisibile. Lo era fino a quando non si decise di scorporarla con altre sub entità per attirare nuovo pubblico, offrendo allo stesso un palinsesto più organizzato e meno affollato no più su un unico spazio.
Ciò significa che Rai1, il canale per eccellenza, è quello più anziano, oseremmo dire; forse l’espressione più giusta sarebbe quello più antico e non per il semplice motivo che aprì i battenti nel 1954, no al contrario. Semmai molto tempo prima: addirittura venti anni prima. Si, proprio così: nel 1934. Si trattava, all’epoca, delle prime prove di trasmissione, le quali durarono per ben sette lunghi anni, fino al 1940.
La pausa, se così la possiamo chiamare, durò per ben nove anni, considerando che nello stesso 1940 il mondo era entrato in guerra l’anno precedente. La pace mondiale giunse cinque anni più tardi e le varie nazioni si riorganizzarono in base alle ferite che avevano accumulato. Noi, forse, ci mettemmo un po’ più di più ma sta di fatto, comunque, che nel 1949 i cosiddetti programmi televisivi, seppur in via sperimentale, ripresero ad essere proposti al pubblico italiano.
In merito a ciò dobbiamo ricordarci tre passaggi fondamentali, i quali rappresentano ancora tutt’oggi la vera genesi della nostra televisione. Come detto, nel 1949 ripresero le trasmissioni. L’11 di settembre di quell’anno, dalla Triennale di Milano, Corrado presentò una trasmissione che fungeva da apripista per tante altre che di li a poco si sarebbero susseguite, dove i termini di programmazione ordinaria e quotidiana erano ancora lontani dal diventare mera realtà.
Fu solo un triennio più tardi che l’organizzazione televisiva incominciò ad essere quasi giornaliera. Si parla del 10 settembre del 1952, come prima dimostrazione agli italiani; mentre un anno più tardi, 1° settembre del 1953, definitivamente giornaliere e del 3 gennaio del 1954, ormai, si è già detto che la parola ufficialità non era più utopia.
Da quel giorno il futuro ‘Rai1’ veniva identificato con la denominazione Rai Tv e ciò venne mantenuto fino al 1961. Dunque, per ben sette lunghi anni venero prodotte trasmissioni storiche e leggendarie come ‘Il Musichiere, Lascia o Raddoppia, Un due tre, Campanile Sera e Canzonissima. Non solo, vennero anche prodotti i primi sceneggiati come ‘La domenica del fidanzato’, ‘Il dottor Antonio, il primo vero sceneggiato andato in onda. Ancora ‘Aprite, polizia’ e il Tenente Sheridan’ o importate serie televisive straniere che diventeranno delle pietre miliari della programmazione italiana come: Le avventure di Rin Tin Tin. Quest’ultimo storico telefilm andava ad integrare la fascia pomeridiana interamente dedicata ai ragazzi.
Certo, raccontare in maniera ancor più dettagliata tutta la storia della Rai in quanto tale non basterebbe un articolo intero e neanche un numero, ben preciso di appuntamenti, eppure oggi stiamo cercando di andare avanti e indietro, di giocare con il tempo, cosa non molto facile anche per un altro ordine di ragione.
Con l’avvento della tv il nostro paese iniziò a sentirsi unito linguisticamente, come una sorta di costruzione più che ricostruzione.
Era il periodo del secondo dopoguerra e tutto stava riprendendo vita. La televisione, durante i suoi primi anni di vita ebbe, chissà quanto involontariamente, questa capacità: di aiutare l’Italia ad entrare sempre di più nel massimo del suo splendore economico, conosciuto propriamente come boom economico. un periodo che si ebbe tra gli anni ’50, seconda metà, ovviamente, e gli anni ’60.
Nella terza puntata affronteremo meglio questo dettaglio analizzando, nella sostanza, una delle prime trasmissioni fino adesso menzionate, senza dimenticare l’impatto che ebbe sul pubblico italiano, per non dire sulla nazione intera.