In questo appuntamento come è nata la serie cult ambientata negli anni ’80
Siamo giunti, finalmente, all’appuntamento tanto atteso. Quello già annunciato esattamente quattro settimane fa in cui vi stiamo parlando, in via del tutto generale della serie che ha conquistato milioni di fans in tutto il mondo. era naturalmente che durante il secondo appuntamento ci saremmo dovuti soffermare sullle origini ed i primi passi dei fratelli Duffer, visti adesso come veri geni assoluti dopo questo exploit che ci ha riportato indietro nel tempo esattamente di quaranta anni.
Dunque, quel lontano 1983 è apparso in una data atipica e vi spieghiamo anche il perché. A differenza della stagione di ambientazione, il primo ciclo di episodi di Stranger Things venne pubblicata sulla piattaforma streaming, Netflix, il 15 luglio del 2016. In piena estate, quindi; soprattutto, in un periodo in cui era impossibile indossare maglioni di lana, visto che al solo pensiero saremmo squagliati tutti.
Eppure, pochi sapevano che in quel giorno della metà del settimo mese dell’anno questa serie tv si sarebbe trasformata, in pochissimo tempo, un vero e proprio fenomeno di massa. Accedendo, definitivamente, i riflettori sul decennio di ambientazione, gli anni ’80, e facendo esplodere la mania per quegli anni in maniera del tutto involontaria.
Come abbiamo ricordato nel primissimo appuntamento di questa serie di articoli, l’idea originale era quella di un omaggio, di una lettera d’amore a quei classici, sia del cinema che della letteratura, che hanno contrassegnato per sempre quel decennio considerato ormai indimenticabile.
Pochi, però sanno, da dove deriva la sua genesi; la sua fonte ispirativa. Esattamente da un film che, ad occhio e croce, si avvia verso l’undicesimo anno dalla sua uscita. Diretto da Denis Villeneuve ed interpretato da Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal, ‘Prisoners’, questo il titolo di un film, era impostato sulla sparizione di una bambina sui sei anni.
I fratelli Duffer, dopo la visione di questo film, incominciarono a prendere anche ispirazione per una storia tutta loro, impreziosendo la trama con elementi prettamente fantastici, per non dire anche, per alcuni versi, anche soprannaturali. Dotandoli, tra l’altro, di fondamenti scientifici reali, staccandosi così dalla possibile e classica idea, abbastanza sfruttata tra l’altro, della religione, in modo da aver ancor più credibilità. Senza dimenticare anche un altro dettaglio.
Ambientare la storia negli anni ’80 garantiva anche la possibilità di sfruttare, nella sua essenza, l’ossessione per la guerra fredda che, in quegli anni, era molto forte e sentita, nonostante le due superpotenze coinvolte, gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica, fortunatamente, non arrivarono mai ai livelli del 1962, con la crisi missilistica di Cuba.
Senza dimenticare che gli elementi scientifici erano ispirati da un progetto segreto realmente messo in pratica in quegli anni da parte dei servizi segreti americani, il progetto Mkultra. Con tale nome si indentificava una serie di esperimenti, svolti tra gli anni Cinquanta e sessanta del 1900, effettuati sugli esseri umani. Inoltre, la volontà dei Duffer era anche quella di esprimere, per non dire anche di mostrare, un fortissimo sentimento di nostalgia verso un’epoca o un tempo in cui non esistevano telefoni cellulari, internet e che uscire fuori di casa significava andare all’avventura.
Giovedì prossimo l’ultimo appuntamento…