Il film del regista italoamericano uscirà il prossimo 19 ottobre
“La gente dice che sono 3 ore, ma dai, ci si siede davanti alla tv e si guarda qualcosa per cinque ore. Inoltre, ci sono molte persone che guardano il teatro per tre ore e mezza. Ci sono attori veri sul palco, non puoi alzarti e andare in giro. Dategli questo rispetto, date un po’ di rispetto al cinema”.
Con queste parole, pronunciate senza mezzi termini, il regista italo-americano risponde ad alcune e non tanto velate polemiche relative al suo nuovo film, il quale potrebbe essere considerato l’ennesimo capolavoro. Nell’usare il condizionale non significa non ci fidiamo del maestro del cinema, ma tendiamo sempre a considerare quel dieci per cento che, per certi versi, potrebbe, appunto, risultare fatale.
Ma se Martin Scorsese mantiene intatto il suo fluido magico, cosa che ha fatto per tutta la sua lunga carriera, allora dopo ‘The Irishman’ il suo nuovo film, ‘Killers the flower moon’ si andrebbe ad annoverare, in tutto e per tutto, nella sua lunga lista degli indiscussi capolavori che ha regalato nella storia del cinema.
Per quanto riguarda la polemica che lo sta investendo, quello sulla durata effettiva della sua nuova storia cinematografica, bisogna precisare, comunque, che si sta gridando allo scandalo per tre minuti in meno rispetto, appunto, allo stesso ‘The Irishman’ di ben quattro anni fa. Ma su cosa parla questa sua nuova opera cinematografica, la quale uscirà la prossima settimana?
Prima di soffermarci sulla trama, sarebbe bene che vi segnaste questi due nomi e intuirete, ancor di più, del motivo per cui questo film, almeno per questo anno, è uno dei più attesi: Leonardo Di Caprio e Robert De Niro. E già questi valgono il prezzo del biglietto, ma sarebbe ingiusto, nei confronti del resto del cast, menzionare anche qualche altro nome più o meno altisonante. Nomi come: Lily Gladstone e il rinato Brendan Fraser dopo la sua performance drammatica in ‘The Whale’ su tutti lo scorso anno.
La trama, dicevamo. ‘Killer of the flower moon’ ha due fonti di ispirazione, non è solo il genio incontrastato del regista italo-americano. Ambientato negli Stati Uniti di cento anni fa, la storia ha come base fatti realmente accaduti che poi, in seguito, hanno ispirato, a loro volta, un romanzo in particolare: Gli assassini della terra rossa: Affari, petrolio, omicidi e nascita dell’Fbi, del giornalista David Grann; pubblicato il 18 aprile del 2017.
Una fonte d’ispirazione recentissima, si potrebbe dire, sulla quale lo stesso Scorsese ha lavorato per diverso tempo sulla sceneggiatura terminata nel 2019. Un anno dopo l’uscita di Irishman. Lo script non si discosta dall’idea originale che ha avuto lo scrittore, ossia quella di una serie di omicidi che interessa una comunità di indiani. Assassinati, a quanto sembra, per il controllo di quella parte di territorio, conosciuto come la Nazione di Osage.
In quel punto ben preciso, la comunità indiana scopre che nel sottosuolo c’è una grande quantità di petrolio, una volta che la notizia diventa di pubblico dominio alcuni di loro o vengono uccisi o spariscono misteriosamente. Ad indagare ci pensa il Federal Bureau of Investigation, l’Fbi; come già appurato anche dal lungo sottotitolo del saggio del cronista americano.
La sensazione è che non sia solamente un film ‘alla Scorsese’. No, ma semmai un altro affresco storico dove gli intrighi di potere e fatti misteriosi si intrecciano fino a diventare un groviglio da cui risulta difficile uscirne. Ripetiamo, questa è solo un’impressione di un film che uscirà la prossima settimana, 19 ottobre, e che molto probabilmente se ne continuerà a parlare anche dopo il passaggio nelle varie sale cinematografiche. Di più non vi possiamo dire, basta solamente attendere ancora un pò per andarlo a vedere e qui sotto il trailer.