Pubblicato nel lontano 1989, da noi il romanzo è arrivato molti anni più tardi
Ci sono romanzi capaci di stravolgere ciò che è convenzionale. Schemi ormai ripetuti fino alla noia, rinnovati solamente con qualche variazione. Conosciuti anche per il semplice motivo di esser stati proposti sia al cinema che in tv, senza dimenticare anche la letteratura. Eppure, questa piccola rivoluzione, forse mai notata nell’esatto modo che merita, avviene proprio tra le pagine di un romanzo pubblicato prima negli Stati Uniti d’America, nel lontano 1989, e successivamente da noi solamente giusto venti anni or sono.
Gli autori è uno di quelli che sono conosciuti nello star system come sceneggiatore, fumettista e, appunto, scrittore. Famoso, a sua volta, per la cosiddetta trilogia del drive in. Il suo nome, per esteso, è Joe Richard Harold Lansdale, meglio conosciuto come Joe R. Lansdale. Il titolo di questa sua particolare opera letteraria, trattata congiuntamente sia nella rubrica ‘Angolo letterario’ e sia ‘Forever 80s’, anticipata di un giorno, è ‘Freddo a luglio’.
Narra la vicenda di un anonimo corniciaio del Texas che, una notte, viene svegliato da alcuni rumori provenienti dal piano di sotto. Impaurito, con la consapevolezza di difendere sua moglie e suo figlio, Richard Dane, questo il nome del protagonista, scopre che in casa sua si è introdotto un ladro. Tra i due nasce un piccolo conflitto a fuoco, dal quale è lo stesso delinquente a perire.
La polizia, una volta intervenuta, e dopo i primi rilevamenti giunge alla conclusione che la morte del delinquente sia avvenuta effettivamente per legittima difesa. La trama stessa potrebbe definirsi chiusa qui. Invece no, un Ben Russell la pensa in maniera diametralmente opposta. Crede che suo figlio sia stato ucciso e non per legittima difesa.
Il losco individuo, nonché ex – galeotto, inizia a perseguitare Dane e la sua famiglia, confermando il classico schema dell’americano medio che si sente minacciato da un pericolo e che deve provvedere alla sua sopravvivenza e della sua famiglia. Ed è qui che la regola ormai conosciuta, della trama più volte riproposta, trova una nuova linfa in uno sviluppo inaspettato.
Joe Lansdale, decide di confermare in parte quanto ideato dagli altri scrittori prima di lui, per creare dal nulla una nuova storia. Una trama che nasconde un colpo di scena e che, al tempo stesso, funge da motore per lo sviluppo, quasi, di un altro romanzo di genere thriller. Portando, soprattutto, il protagonista principale nei meandri di un viaggio particolare. Un thriller che sconfina, sì, nell’action, nel poliziesco e molto alla lontana anche nel noir, ma è anche un viaggio quasi introspettivo nell’inconscio di Richard Dane, tra i fantasmi del proprio passato e paure attuali. Di questo romanzo, nel 2014, venne anche realizzata una versione cinematografica diretta dal regista Jim Mickle. Interpretato da Micheal C. Hall, Sam Shepard e Don Johnson.
Lo stile di Lansdale è stile semplice, contraddistinto da frasi ed espressioni molto vicine alla tradizione linguistica anche tipiche dell’hard boiled. Non ci sono descrizioni prolisse o comunque inutili. Il racconto fluisce e si sviluppa in maniera naturale; come naturale lo è anche la lettura. ‘Freddo a luglio’ si conferma uno dei romanzi più interessanti dello scrittore statunitense. Un romanzo che forse non viene quasi mai citato e che, molto probabilmente, meriterebbe maggior attenzione anche da parte dei critici.