Prima serie di appuntamenti per la rubrica ‘Angolo del Lettore
Era quasi un mese fa e dalle parti di ‘Angolo letterario’ o per meglio dire ‘Angolo del lettore’ non ci siamo più presentati. Nel senso che non abbiamo più pubblicato più nessun articolo su questa rubrica, a parte qualche sporadica recensione. Non proprio positivo, visto che avevamo inaugurato una nuova serie di appuntamenti che si sarebbero sviluppati nel corso della settimana. Da quel 23 marzo non vi abbiamo fatto avere più notizia in merito, ovvero non abbiamo più parlato di nessun romanzo, quindi nessuna recensione, nessun autore, nulla di nulla insomma.
Non male, visto che ci sarebbe tanto da dire e tanto da analizzare sui romanzi e sulla tipologia dei medesimi. Ecco, ironia a parte, è proprio questo il punto: non sapevamo da che parte incominciare. Soprattutto, se dovevamo partire con una serie di appuntamenti su un argomento ben specifico e, oltre tutto, non proprio semplice o quantomeno renderlo superficiale.
Serve, per questa seconda inaugurazione della rubrica, una tematica nuova che riuscisse, allo stesso tempo, nella missione di miscelare, sapientemente, un po’ di didattica con l’approfondimento. No, non vi preoccupate: non vi parleremo di libri di scuola. Assolutamente, no.
Semmai di testi che, contrariamente a quanto si pensa, non sono antipatici quando li compriamo perché, nella loro essenza, sono costituiti da uno scritto di carattere specifico o monografico, di limitata estensione, in cui l’autore analizza criticamente un determinato argomento storico, biografico o da un breve descrizione di un luogo o di un carattere.
Riportata in questa maniera, per filo e per segno, è chiaro che ci stiamo riferendo al cosiddetto saggio letterario. una tematica, a FreeTopix Magazine, mai veramente trattata, per non dire neanche sfiorata almeno una volta in questo quotidiano online. Tematica nella tematica, insomma. Eppure, tale approfondimento, in quello che potrebbe essere una sorta di piccolo saggio a puntate, sappiamo da dove partire.
Anche se risulterebbe essere pleonastico, ovvero inutile, è sempre bene ricordare che i saggi si suddividono in varie tipologie, ovviamente relative alle tematiche trattate e quindi approfondite. Dalla storia alla stessa letteratura, dalla musica al cinema, dalla televisione alle serie tv, dall’arte alla politica e tanto altro ancora.
Quindi i saggi stessi, per natura, possono essere vasti, nel senso di scelta degli argomenti di ogni singola categoria da approfondire, tale da determinare la costituzione di un genere letterario a sé: la saggistica.
In genere, però, si dice che il saggio per antonomasia non dovrebbe essere molto lungo, ma su questo non siamo d’accordo: dipende sempre dall’ampiezza dell’argomento trattato e quindi questo particolare può anche essere vero. Ma in questo primo appuntamento, logicamente introduttivo, ciò che è rilevante è quello di stabilire lo sviluppo della trattazione sul saggio medesimo.
Magari, come si è fatto in alcune occasioni, partendo addirittura anche dall’etimologia della parola, per poi esplicare l’eterogeneità tra libro e saggio, che cosa s’intende per saggistica che è di per sé, comunque, un genere letterario e indicare i casi di saggi più famosi che sono stati pubblicati fino adesso.
Il termine saggio proviene dalla lingua francese. Precisamente da quell’antica, proveniente dalla Provenza, una regione della Francia: sage. A sua volta sage, deriva dal latino sapium, una parola con il quale s’intendeva fare riferimento a persone che avevano senno o anche intelligenza da cui proviene anche sapiens. Con quest’ultimo termine si fa riferimento all’idea di avere conoscenza, molto probabilmente di qualcosa in particolare.