Breve storia di un autore di fumetti che inventò un personaggio tanto amato ancora oggi

Ci sono delle volte in cui i personaggi dei fumetti sono gli autori stessi. Nel senso che chi inventa una storia o comunque un protagonista lo fa usando come fonte d’ispirazione sé stesso. Un po’ autocelebrativo, vero? Forse sì o forse no, comunque uno dei tanti casi che è avvenuto anche in ambito fumettistico risale a quasi cento anni fa.

Per essere precisi ci vogliono ancora un po’ di anni per il 1929, però. Al di là di ciò, è rilevante, come giusto che sia, soffermarsi prima sulla vita di questo fumettista e poi scoprire quale personaggio leggendario ha ideato diventando, per molti, una vera e propria icona.

Il fumettista si chiamava Elzie Crisler Segar. Si possiamo immaginare che ancora non vi dice nulla il suo nome. Nato a Chester, nello stato dell’Illinois, l’8 dicembre del 1894, Segar, figlio di un tappezziere e molto probabilmente di una casalinga, decise, a 18 anni, sarebbe diventato fumettista anche la sua passione era un’altra, sfruttata solamente fino ad un certo punto.

Le informazioni che abbiamo non ci portano ulteriori dettagli, ma quanto basta per sostenere che suo padre, oltre al lavoro già menzionato, era addirittura pittore. Quindi il disegnare, per Elzie, non fu solamente una semplice folgorazione. Suo nonno, invece, distribuiva olio d’oliva. Sa quello che si sa su di lui, Segar, è sempre stato appassionato di cinema; tant’è che trovò, addirittura, lavoro come proiezionista.

Le cronache narrano, anche, che si fece tatuare sul braccio, proprio in merito a questa sua passione, le lettere MPO, un acronimo. Le tre lettere stavano per Motion Picture Operator. Non solo, si dice anche che, lo stesso Segar, accompagnava con la batteria gli spettacoli di vadeuville e persino le proiezioni dei film in sala.

Si può dire che fosse abbastanza eclettico. Ciò nonostante, la sua passione per il cinema la vita, per dire anche il destino, lo portò verso qualcos’altro. A diciotto anni, come già detto, decise di diventare un fumettista. Fu grazie ad un corso di disegno per corrispondenza, il Cartoonist W. L. System. Dopo qualche tempo, riuscì persino nell’intento di farsi pubblicare un suo lavoro.

Si dice che venne raccomandato da un certo Richard Felton Outcault. Questo nome sicuramente vi dirà qualcosa? Se avete buona memoria vi diciamo che lo abbiamo incontrato nell’appuntamento inaugurale di questa rubrica quando, in quell’occasione, abbiamo analizzato ‘Yellow Kid’, il primo fumetto della storia.

Quel suo primo lavoro venne pubblicato, nel 1916, sul quotidiano ‘The Chicago Herald’ ed era intitolato: ‘Charlie Chaplin’s comic capers’. Semplicemente, erano la trasposizione fumettistica delle gags cinematografiche del grande Charlot seguirono, sempre in quel periodo, anche delle tavole domenicali intitolate ‘Barry the Bob’.

Quest’ultima striscia iniziò ad essere pubblicata dal 1917, l’anno seguente fu la volta di Looping the loop fino ad arrivare ad un’incredibile svolta che cambiò radicalmente e per sempre il corso della sua vita. Era il 1919 e lo stesso autore di lì a poco si sarebbe sposato avendo, in seguito, due figli. La sfortuna, però, non tardò ad arrivare con le sembianze di una maledetta leucemia che nel girò di pochi anni lo uccise all’età di soli 43 anni.

Morì il 13 ottobre del 1938, dopo che per dieci lunghi anni aveva conquistato i lettori di tutto il mondo con un nuovo personaggio. No, non quello creato su sé stesso, ma un altro che doveva essere solamente un comprimario. Apparve per la prima volta sulle strisce sia giornaliere e tavole domenicali dal titolo ‘Thimble Theatre’. Ma di questo ve ne parleremo giovedì prossimo.

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