Da ‘L’ultimo Imperatore’ a ‘Fujio’ da ‘Il tè nel deserto’ a ‘The Revenant’

Tra i grandi del cinema, specialmente di coloro che hanno lasciato un’impronta indelebile nell’ambito delle colonne sonore, sarebbe un errore non ricordare, oggi, la figura di Ryuicky Sakamoto. La notizia della sua scomparsa ci è arrivata ieri, ma il noto compositore giapponese, dopo una lunghissima battaglia contro un male incurabile, se ne andato, quasi in silenzio, lo scorso 28 marzo. Ci sembra più che giusto dedicare questo spazio del giornale a lui, rinviando a dopo Pasqua l’altro appuntamento del lunedì con Hit Parade.

Nato nel 1952 a Nasano, nella provincia di Tokyo, Sakamoto è diventato famoso in tutto il mondo realizzando musiche per film hanno fatto la storia del cinema: da ‘Il tè nel deserto’ a ‘L’ultimo Imperatore’ di Bernardo Bertolucci; da ‘Revenant – Redivivo’, con Leonardo Di Caprio, a ‘Furyo’, attraverso cui si fece conoscere in tutto il mondo con ‘Merry Christmas, Mr Lawrence’. Non solo, in alcuni di questi titoli ricordati ha anche lavorato come attore.

I suoi inizi sono dovuti ad un gruppo musicale, conosciuto ‘Yellow Magic Orchestra’. Un gruppo musicale che miscelava, sapientemente, la musica elettronica nipponica con il pop del Sol Levante. Questa esperienza gli permise di creare una perfetta fusione tra le sonorità musicali del suo paese con quelle occidentali.

Ma il suo vero esordio, ufficiale, è datato 1978 con l’album ‘Thousand Knives’, considerando che anni prima riuscì a realizzare il suo primo lavoro di genere prettamente di musica jazz, molto probabilmente il suo più grande passione nel mondo delle sette note. A seguire si contarono altri cento dischi e tanti premi, riconoscimenti di cui il grande compositore è stato insignito nel corso della sua carriera. tutto il suo percorso venne addirittura mostrato anche grazie ad un documentario, datato 2017, in cui veniva omaggiata la sua carriera oltre che la sua vita e al quale collaborò per realizzarlo.

Purtroppo, fu proprio in quel periodo che scoprì di essere stato colpito da un cancro alla gola. La sua lotta è stata dura e lunga, ma ciò non è bastato. Nel gennaio di due anni fa fu un’altra batosta a toglierli, forse, ogni possibilità di speranze di sopravvivenza: venne colpito da un secondo male incurabile, questa volta al colon. Settantuno anni, Sakamoto lavorò anche nel campo dei videogiochi, componendo sempre musica. Per esempio, il suono di avvio della console Dreamcast era proprio il suo. Non solo, sempre per un videogame collaborò anche come sceneggiatore.

Si potrebbe dire un percorso quasi a trecento sessanta gradi, che lo ha reso un compositore sempre apprezzato, grazie a quella sua intuizione, come detto, di miscelare diversi stile musicali della sua terra con la sonorità occidentali.

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