Una leggera canzone di genere ‘disco’ dalle contaminazioni profondamente soul
Come abbiamo sempre ricordato in questa rubrica, le canzoni di discoteca non erano solamente costituiti da ritmi abbastanza carichi o lenti. Alle volte le singole case discografiche producevano anche brani che erano una via di mezzo tra l’una e l’altra impostazione musicale. Un sound che permetteva sia un ballo scatenato e quello più calmo, contraddistinto da base un musicale spensierata e malinconica.
Nel 1976 il gruppo musicale afroamericano dei Tavares, in occasione dell’uscita del loro quarto album dal titolo ‘Sky High’, pubblicò come singolo ‘Heaven must be missing an angel’. Una ballata dal sound della ‘disco’ miscelato a quello del soul, non a caso raggiunse anche la posizione numero nella speciale classifica della Hot soul singles.
E nella Billboard Hot 100? Raggiunse, nel 1976, la posizione numero 15. ‘Heaven must be missing an angel’, di quel quarto album, rappresentava il primo singolo non della raccolta d’inediti della band, ma la prima traccia pubblicata come singolo nelle radio e che anticipava l’uscita del 33 giri. Addirittura, in Olanda, sempre nello stesso anno di uscita, la canzone venne annoverata nell’elenco dei primi 40 singoli, piazzandosi al numero.
Fin dai primi giorni di ascolto, la canzone è entrata subito nella cultura popolare. Un ingresso confermato anche a distanza di anni, visto che è stata introdotta come colonna sonora della trasposizione cinematografica del celebre telefilm anni ’70 ‘Charlie’s Angels’, del 2000, e ‘Dalida’ del 2017.
Sia il titolo che il testo della canzone sono molto semplici. Il brano non è composto da frasi o parole complicate, al contrario sono molto dirette e con un messaggio chiaro attraverso il quale un uomo innamorato chiede al paradiso che, forse, si è perso un angelo. Quello stesso angelo che gli fa battere il cuore e che forse appartiene a quello stesso luogo che lo ha perso: il Paradiso. Questo singolo venne persino ripubblicato dieci anni più tardi, nel 1986.