Ancora i fatti del Brasile, la scomparsa del chitarrista Jeff Beck ed un piccolo approfondimento sulla giornata del venerdì 13
Come promesso siamo tornati o meglio ‘La voce di FreeTopix Magazine’ è tornata per parlare, analizzare e anche per riflettere sui vari temi che da lunedì fino adesso hanno tenuto banco. Chi vi parla è sempre Vincenzo Pepe, il quale vi terrà compagnia durante l’ascolto di quella che è, nei fatti, la terza puntata della serie generale dei Podcast del giornale online.
I temi da affrontare, come sempre, sono tanti e neanche i più leggeri o semmai superficiali. Continueremo a parlare di quello che era successo, domenica scorsa, in Brasile; dell’improvvisa scomparsa del leggendario chitarrista, Jeff Beck e per concludere un tema abbastanza particolare che riguarda la giornata di domani.
Prima però di iniziare, prima di incominciare la disamina delle tematiche inerenti al sommario, vogliamo ricordarvi i nostri canali social: seguiteci su Instagram, Facebook, Twitter e Youtube con il canale intitolato proprio con il titolo della serie dei podcast, La voce di FreeTopix Magazine.
Ulteriormente anche la partenza, domani, di una nuova rubrica ideata quando FreeTopix era semplicemente un blog. Un nuovo spazio collegato, almeno domani, a Forever 80s, la rubrica degli anni ’80. Per il momento rimaniamo misteriosi, quindi pazientate ancora un po’.
Dunque, iniziamo con i fatti del Brasile: continuano a cadere le teste dei vertici istituzionali, compreso anche quello della polizia; mentre il numero dei denunciati è addirittura di 1500. Caccia anche ai possibili mandanti o comunque al mandante di quello che sembra essere un colpo di Stato e che, nella sua essenza, viene riconosciuto nella figura dell’ex Presidente Bolsonaro, ricoverato nei giorni scorsi in un ospedale della Florida a causa di dolori addominali.
In merito cosa in realtà si potrebbe aggiungere, in fondo nella scorsa puntata vi avevamo promesso che saremmo tornati sull’argomento; dicendo, tra l’altro, che gesti di questo genere minano e non poco la democrazia di ogni singolo Stato. Ci sarebbe di più. ci sarebbe anche un altro pensiero da aggiungere, non esternato in precedenza: ossia che proprio in virtù del mantenimento della Democrazia non solo è possibile protestare, far ascoltare la propria voce, dissentire su questo o quel provvedimento legislativo che viene portato avanti da questo o quell’altro schieramento politico. Ma il punto è che aizzare la folla, alimentando convinzioni errate o comunque basate solo su convinzioni senza alcuna prova appare, per qualsiasi Stato o Paese che si rispetti, estremamente pericoloso.
E passiamo adesso ad un’altra scomparsa eccellente, quella che ha colpito il mondo della musica. All’età di 78 anni se ne andato, improvvisamente e a causa di una meningite batterica il chitarrista Jeff Beck. Nato nel Regno Unito a Wallington il 24 giugno del 1944, Jeff Beck, nonché anche grande amico di Jimi Hendrix, era considerato il pioniere della chitarra rock.
Molti in queste ore hanno lasciato diverse dichiarazioni o semplici parole per ricordare il grande musicista scomparso, come Jimmy Page, Mick Jagger ed Eric Clapton. Su di lui, ovviamente, ne torneremo a parlare in maniera ancor più approfondita nei prossimi giorni nelle varie rubriche interamente dedicate alla musica.
L’ultimo argomento di questa terza puntata è quello relativo alla superstizione legata a venerdì 13 che cade proprio domani. Le origini sono molto lontane e risalgono, addirittura, dalla notte dei tempi e, oltremodo, sono entrambi legati, sia al giorno della settimana che al numero in particolare.
Per alcuni farebbero risalire, questa tradizione, al peccato originale: ovvero quando Adamo ed Eva mangiarono la mela, staccandola dall’albero, dopo essersi stati indotti dal serpente. Un peccato originale che sarebbe avvenuto di venerdì. Come nello stesso giorno avvenne, anche, la crocifissione di Gesù Cristo. Questo dal punto di vista religioso.
Dal punto di vista storia, secondo le concezioni astrologiche degli assiro-babilonesi il numero 12, nella sua essenza, è sacro, per il semplice fatto di essere facilmente divibile, al contrario del numero 13. Ancora, il padre di Alessandro Magno venne ucciso da una sua guardia del corpo per aver posto una statua che lo ritraeva accanto alle dodici rappresentanti quelle delle divinità.