Era il 1923 quando nelle librerie usciva un libro che, qualche decennio successivo, avrebbe ispirato uno dei più bei film d’animazione della scuderia Walt Disney: Bambi, la vita di un capriolo scritta dall’autore austriaco Felix Salten. Il lungometraggio d’animazione Disney diretto da David Hand uscì nelle sale cinematografiche statunitensi nel 1942, in Europa a causa del secondo conflitto mondiale fu distribuito dalla RKO Radio Picture l’11 febbraio 1948.
Il film ricevette tre nominations agli Oscar: miglior sonoro (Sam Slyfield), migliore canzone (per Love Is a Song cantata in originale da Donald Novis) e migliore colonna sonora. Fu il film col maggior incasso nell’anno 1942.
Bambi, è una storia collocata dall’inizio alla fine nell’ambiente naturale della foresta fatta di alte conifere, latifoglie, ruscelli e stagni, imponenti rocce che dominano dall’alto il paesaggio.
La prima scena si apre con una lenta ripresa sotto una luce tenue, che sembra portare
lo spettatore dall’esterno nel cuore della foresta, per metterlo a parte dei suoi misteri,
accompagnato da un coro di voci femminili che sembrano ricordare angeli di un paradiso perduto.
Una volta condotto lo spettatore nel folto del bosco, il lirismo della scena precedente si attenua, per lasciare spazio alla descrizione della vita dei diversi personaggi animali che lo popolano. La rappresentazione della vita del bosco alterna momenti solenni, di pura poesia o di forte tensione emotiva, a momenti comici, accompagnati da una musica che asseconda non solo il carattere delle scene ma anche i movimenti dei personaggi, con delle modalità che ricordano quelle ideate da Sergej Prokof’ev nell’opera ‘Pierino e il Lupo’ (1936).
La monotonia è impedita dall’alternarsi delle stagioni, che con forme, suoni e colori danno al bosco un abito sempre nuovo: tappeti di fiori colorati e gioiosi cinguettii di uccelli in amore lasciano il posto agli impetuosi temporali estivi, ai colori caldi dell’autunno e infine al paesaggio candido e silenzioso dell’inverno. Questo ciclo si ripete per due volte: la scena si apre con la nascita di Bambi, in primavera; a questa segue una seconda primavera, cui corrisponde il raggiungimento della maturità di Bambi e l’unione con la sua compagna; la storia si conclude nella terza primavera, con la nascita dei due nuovi principini.
Il ritmo lento della narrazione sembra uniformarsi alla ciclicità delle stagioni. Si può notare un certo contrasto fra la rappresentazione dei paesaggi di sfondo, dati da contorni più sfumati e tonalità pastello, e i personaggi animali, dai contorni più nitidi e tendenti ad assumere tonalità più accese, soprattutto in corrispondenza delle scene primaverili.
Mentre l’estate e l’autunno risultano appena accennate, le stagioni a cui viene dato maggiore spazio nella narrazione e una più forte caratterizzazione sono la primavera e l’inverno: esse simboleggiano antiteticamente la morte e la rinascita, e sono le stagioni che vedono i maggiori cambiamenti nella vita di Bambi. Il film si svolge in un arco temporale di due anni circa, e mostra la maturazione di Bambi da cerbiatto a cervo adulto.
L’immagine dell’armonia ideale e mitologica di un paradiso perduto, l’unico predatore, il gufo, rappresentato come un innocuo e burbero brontolone. La brutale presenza dell’uomo crea una tensione emotiva agli animali, un nemico invisibile, che si mostra solo attraverso il rumore degli spari dei suoi fucili.
Probabilmente la scelta di non mostrare l’uomo, e con esso le sue uccisioni, rappresenta anche una necessità legata al target cui il film anche quando la mamma di Bambi viene uccisa non vengono mostrati sangue o ferite. I cacciatori, per ben tre volte, invadono un mondo naturale paradisiaco dove regna gioia, concordia e armonia.
L’essere umano è la principale forza che costringe Bambi a crescere e maturare. Il disegno è di una grazia delicata, che conferisce caratteristiche ora di tenerezza, ora di comicità ai personaggi.
La trama, nella sua essenza, è molto semplice: In una mattina di primavera tutti gli animali del bosco accorrono per rendere omaggio alla nascita di un delizioso cerbiatto Bambi, figlio del cervo più anziano (forte e saggio). Il piccolo protagonista impara presto a camminare e parlare, e fa amicizia con il coniglietto Tamburino, la puzzola Fiore e la cerbiatta Faline.
Bambi vede per la prima volta il padre nella prateria, conosce il pericolo quando l’uomo fa incursione nella foresta, ma sia lui che sua madre rimangono illesi. Il protagonista impara cosa sia la fame durante l’inverno ma sperimenta anche i suoi aspetti più divertenti, come la neve. Verso la fine della stagione fredda, il cerbiatto e sua madre escono dal loro rifugio in cerca di cibo, ma l’uomo tende loro un agguato e sua madre viene uccisa. È ora il padre di Bambi finora una presenza occasionale e lontana, a fargli realizzare l’accaduto e a spingerle il figlio a cavarsela da solo.
Arriva nuovamente la primavera Bambi è ora un giovane cervo, ritrova i suoi compagni d’infanzia “cresciuti”, e si lega a Faline dopo aver sfidato e sconfitto il suo cervo avversario. Sopraggiunge nuovamente l’autunno c’è un accampamento di uomini, il padre invita Bambi a fuggire con lui, ma lui torna nel suo rifugio a cercare Faline senza trovarla e i due si smarriscono. Gli uomini sono tanti, hanno organizzato
una battuta di caccia, seminando il terrore nella foresta.
Faline viene inseguita da un gruppo di cani da caccia, Bambi riesce a salvarla ma viene ferito alla zampa da un colpo di fucile. Nel frattempo, dall’accampamento degli uomini si sviluppa un incendio che divampa nella foresta, gli animali si radunano verso il lago, e il padre di Bambi lo salva nuovamente, spronandolo a rimettersi in piedi nonostante la ferita e conducendolo al riparo dalle fiamme lungo il fiume.
La foresta è nuovamente scossa da un gran trambusto, ma questa volta è Faline a essere motivo di scompiglio: ha dato alla luce due splendidi cerbiatti, i figli di Bambi. Sull’altura osservano la scena Bambi, il nuovo principe della foresta, e il padre, che dopo qualche istante si allontana nel folto del bosco, in un simbolico passaggio del testimone.
Il ruolo maggiore è svolto dalla rappresentazione idealizzata della vita degli animali del bosco, un vero e proprio idillio bucolico in cui le creature interagiscono fra loro esclusivamente con modalità affettuose o giocose. Nel 2006 l’Ad Council, in associazione con lo United States Forest Service, ha iniziato una serie di Pubblicità Progresso caratterizzate da filmati di Bambi e Bambi 2 per la prevenzione degli incendi.