Le rispettive nazionali eliminano agli Ottavi di Finale gli Stati Uniti d’America e l’Australia
Olanda – Stati Uniti e Argentina – Australia. Sono stati questi i primi due ottavi di finale di Qatar 2022 che hanno tenuto con il fiato sospeso, soprattutto, i tifosi interessati di entrambi i matches ad eliminazione diretta. Due partite dalle quali, a quanto sembra, prenderà forma il primo quarto di finale che si terrà fra quasi una settimana, 9 dicembre alle ore 16.00, e sarebbe, in quel caso, una supersfida.
Fino adesso tutte le grandi, chi più e chi meno, hanno tradito un po’ le attese. Non sono da meno, dunque, sia l’Argentina, che nonostante tutto si è qualificata come prima nel girone, sia l’Olanda che non sembra proprio in gran forma. Gli Orange si sono scontrati contro una delle sorprese di questo mondiale, gli Stati Uniti d’America, i quali ambiscono a migliorare quanto fatto vedere a Brasile 2014.
Mentre l’Olanda è sempre nell’affannose tentativo di scolpire il proprio nome nella storia di questo torneo innalzandosi di livello, al pari delle altre grandi nazionali che, a dispetto del numero di vittorie, sono comunque detentrice della coppa del mondo.
La formazione U.S.A.: Turner; Dest, Zimmerman, Ream, Robinson; Musah, Adams, McKennie; Ferreira, Weah, Pulisic.
L’Olanda si schiera con: Noppert; Timber, Van Dijk, Akè; Dumfries, De Roon, De Jong, Blind; Klaassen; Gapkpo, Depay.
Fin dai primi minuti iniziali è subito chiaro una cosa: che gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione di fare da sparring partner e così è, perché la prima palla gola del match è sui piedi di Pulisic che spreca. L’Olanda, da par suo, sembra farsi schiacciare dall’avversario lasciandogli sempre l’iniziativa ma è solo apparenza. Perché al… un cross dalla fascia destra viene raccolto, al volo, dall’uomo più atteso: Memphis Depay. Un 1 a 0 che comunque ammette delle repliche da parte degli americani, i quali provano subito il tutto per tutto per mutare la situazione.
Timoty Weah entra finalmente in partita e le azioni, le trame da gioco interessanti ma niente. La diga olandese non solo tiene ma quando poi attacca diventa talmente pericolosa che riesce ad insaccare il 2 a 0, con un’azione fotocopia a quella che ha portato il gol dell’1 a 0. Questa volta il marcatore il figlio d’arte, Daley Blind. Due azioni e due reti, una nazionale cinica almeno per il primo tempo.
Nel secondo tempo ci si aspetta un po’ lo stesso spartito della prima parte di gara, con gli Usa, paradossalmente a fare la parte e l’Olanda a contenere le folate avversarie per poi ripartire. Per pochi minuti questo schema tra le due squadre viene stravolto. Gli uomini di Van Gaal cercano fin da subito il colpo del ko senza riuscirsi e al minuto 76 Wright beffa l’estremo difensore olandese con un tocco sul pallone che non se nemmeno lui come ha fatto.
Una rete, seppur fortunosa, molto meritata dagli Stati Uniti d’America la cui difesa, qualche minuto più tardi, inspiegabilmente lascia da solo in area di rigore Dumfries che ha tutto il tempo di chiamare il cross e raccoglierlo per chiudere con il terzo gol il match. Olanda, dunque, agli ottavi di finale e Usa a casa. non proprio bella la nazionale olandese, intesa come gioco, a rispetto alle altre partite fin qui disputate molto meglio.
In merito al secondo ottavo di Finale della giornata anche l’Argentina, dunque, incontra una squadra che rappresenta, almeno un po’, la rivelazione di questo torneo: l’Australia. Una nazionale che l’ultima volta che passò il girone fu proprio nel 2006 quando, sempre negli ottavi di finale venne eliminata da noi con rigore di Totti allo scadere dei novanta minuti regolamentari.
Come normale che sia è facile credere ad una sorpresa, dopo che la nazionale di Messi ha perso malamente contro l’Arabia Saudita nella gara d’esordio, per poi vincere meritatamente contro il Messico e la Polonia. Ma andiamo a vere le formazioni, iniziando da quella della cosiddetta outsider, l’Australia: Ryan; Degenek, Souttar, Rowles, Behich; Leckie, Mooy, Irvine, Baccus; McGree, Duke. Argentina con: Martinez; Molina, Romero, Otamendi, Acuna; De Paul, Enzo Fernandez, McAllister; Gomez, Messi, Alvarez.
Nel primo tempo le squadre sembrano svogliate, senza mordente. Invece è la classica tattica cosiddetta di studio, da ambo i lati, per cercare di scoprire, evitando di partire all’arrembaggio, il lato debole dell’avversario. L’Argentina, in sostanza, si adatta a giocare a ritmo lento, voluto dall’Australia, con maturità, come se stesse giocando a scacchi. Di conseguenza la partita come detto, almeno nel primo tempo, è quasi noiosa. Pochi tiri in porta, forse nemmeno uno eccetto per Lionel Messi che è quello vincente e che porta in vantaggio la sua nazionale.
Nella ripresa fortunatamente il ritmo è più altro e c’è più piacere nel visionare il match. L’Argentina spinge nel cercare di chiudere la partita, mentre l’Austrialia giocoforza è costretta ad aprirsi per tentare di pareggiare, almeno. L’attaccante argentino Alvarez al cinquasettesimo minuto ne approfitta di un errore grossolano della difesa avversaria e firma il 2 a 0.
Sembra fatta ma in questo mondiale mai dare nulla per scontato e infatti su un intero di giocatore dell’Australia, il centrocampista Enzo Fernandez devia la palla nella sua porta. A quel punto il match si fa ancora più interessante, Lautaro Martinez entrato al posto proprio di Alvarez spreca due palle gol davvero ghiotte e anche Messi sfiora l’incrocio dei pali con un bellissimo tiro a giro. Semmai quel pallone fosse entrato sarebbe crollato lo stadio e l’estremo difensore albiceleste salva il risultato. Alla fine, l’Argentina passa il turno, l’Australia torna a casa.
Riguardo alla nazionale di Messi c’è un elemento che molti, in questi giorni, non stanno considerando. Una sorta di coincidenza che potrebbe essere molto positiva per i tifosi argentini e che riguardano due nazionali, partecipanti proprio a questi mondiali, non presenti nel girone della nazionale dell’albiceleste e che sono Canada e Marocco.
La prima ha fatto la sua ultima comparizione nella coppa del mondo di calcio era a Messico’86. Per quanto riguarda il Marocco, l’ultima volta che oltrepassato la fase a gironi, venendo comunque eliminata agli ottavi, fu sempre nel mondiale messicano di trentasei anni fa e chi vinse quel mondiale? Per il momento accontentiamo del Super Quarto di Finale: Argentina – Olanda, che si disputerà venerdì 9 dicembre alle ore 20.00.