Un’altra convincente stagione in attesa del sesto ciclo di episodi, sul quale non è stato ancora chiarito se sia l’ultimo oppure no
E dopo la quinta la sesta. Si, deve essere per forza così, non può essere altrimenti dopo l’ennesima, la quinta, per l’appunto, scoppiettante, fantastica e sorprendente stagione di Cobra Kai, un sesto ciclo di altri dieci episodi ci deve essere per forza. Da quello che trapela in questi ultimi giorni sembrerebbe proprio di sì. I colpi di scena non sono mancati per Johnny Lawrence e Daniel Larusso e tutti gli altri protagonisti. Colpi di scena che hanno delineato un nuovo scenario, in cui non si sono prefigurati i classici cambiamenti di schieramenti come è avvenuto nelle precedenti stagioni.
Tutto confermato, tutto stabile, tutto stazionario, come mostrato attraversi i primi episodi per poi scatenarsi in seguito. I combattimenti e le sfide non sono mancati. Le lezioni di vita? Neanche e come si potrebbe. D’altronde intorno all’arte marziale del karate c’è sempre una semplice e profonda filosofia di vita. Chi è uscito vincitore? Questo, al momento non ve lo possiamo dire.
Nonostante la quinta serie è uscita venerdì scorso, molto probabilmente ci sono ancora molte persone che non hanno ancora avuto modo di sbirciare almeno dal primo episodio. Quindi per rispetto: nessuno spoiler. Ma di sicuro qualcosa si può dire, partendo dalle parole dei creatori della serie ancor prima che la quinta stagione approdasse su Netflix per la gioia di tutti i fans.
Parole che non confermarono che la sesta stagione sarebbe stata l’ultima, anche se da più parti si continua a sostenerlo, e che ciò che è accaduto in questo ciclo di episodi ha confermato, ulteriormente, l’intenzione degli stessi autori: ovvero quello di analizzare, nel profondo, molti personaggi; non solo quelli nuovi, ma anche quelli storici. Quelli che ormai sono delle vere istituzioni. Se con la linea principale si è comunque approfondito il percorso di Johnny Lawrence in questa quinta stagione il turno è toccato al suo vecchio sensei John Kreese.
Cobra Kai 5 si pone sempre come uno show televisivo, un tempo si chiamavano così, a metà strada tra il vecchio stile e quello nuovo. In cui le strutture narrative di ieri e di oggi si fondono in un’unica miscela a dir poco esplosiva. Se per alcuni questa quinta stagione sembra avviarsi, durante i primi episodi, con il freno a mano tirato, in realtà è perché l’intera costruzione, per non dire sviluppo della trama è stata pensata proprio nel modo in cui è stata proposta e suddivisa nelle dieci piccole partizioni.
Solo l’ultimo episodio è più lungo dei precedenti nove, ciò però non muta la sostanza e non muta il risultato: che anche per quest’anno, dopo esser stati spettatori di una nuova stagione di Cobra Kai, siamo già in attesa della prossima. L’attesa, dunque, è già incominciata.