All’orizzonte una possibile proposta per evitare altre tragedie
Vi avevamo promesso che la rubrica ‘Usa’ avrebbe affrontato tematiche più leggere, storiche e anche di mero costume. Ma ciò che è successo nella nazione a stelle e strisce ci obbliga, per la terza consecutiva, a parlare della questione del secondo emendamento.
Una questione che continua ad alimentare accese polemiche negli Stati Uniti dopo le recenti sparatorie nelle scuole dove, ancora una volta, hanno provocato giovani vittime. Non meno di una settimana fa avevamo riproposto l’articolo sul tema dopo l’ennesima strage.
La sensazione è che, comunque, più di qualcosa si sta muovendo per cercare, in ogni modo, di limitare la libera circolazione delle armi. Più le solite parole di facciata, sembra che si sia messa in atto una vera e propria mobilitazione popolare dai tempi delle proteste razziali degli anni ’60, oltre che dagli sfoghi di alcuni deputati al Congresso.
Proprio l’altro ieri, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è recato ad Uvalde per i funerali. Ha asciugato le lacrime, non solo quelle dei genitori e dei parenti delle vittime. Anche le sue. Da troppi anni nei piccoli centri americani, nelle classiche contee che abbiamo imparato ad apprezzare nelle serie tv e film, si stanno consumando tragedie che trenta, quaranta o addirittura cinquanta prima non erano nemmeno ipotizzabili.
Certo, molti danno la colpa al famigerato secondo emendamento. Troppe armi in circolazione, si continua a dire. Qualcun altro, invece, sussurra che forse ci sono troppo poche limitazioni per l’acquisto delle armi, specialmente per i fucili d’assalto. Eppure, tra le tante ipotesi nel tentativo di risolvere quella che sembra una crisi senza fine, i due rami del Congresso starebbero ipotizzando di adottare il ‘Red Flag Raw’.
Un compromesso anche se sarebbe meglio dire una legge, la quale consentirebbe alla polizia e alle famiglie di richiedere al tribunale di uno Stato di rimuovere temporaneamente le armi a qualcuno che potrebbe risultare pericoloso per sé stesso e per la società. E’ vero, si baserebbe su un pregiudizio all’apparenza. A questo punto si presume, però, che per giungere a tale decisione vuol dire che il soggetto interessato dovrebbe aver manifestato atteggiamento abbastanza indicativi. Ovvero: segnali inequivocabili.
Nell’introdurre questa possibile, ma pur debole, soluzione abbiamo usato l’aggettivo ‘compromesso’. In effetti è un’ipotesi che andrebbe incontro nei confronti di coloro che non vorrebbero più vedere troppe armi circolare per il paese e coloro che le armi le vogliono acquistare solo ed esclusivamente per difendersi.
Nonostante non si conosce in maniera precisa quale sia il vero autore di questa proposta di legge, la Vicepresidente Kamala Harris, a quanto pare, starebbe per spingere proprio in tale direzione, oltre a vietare una volta per tutte la vendita di armi d’assalto. In questo senso si salvaguarderebbe l’interezza del secondo emendamento. Eppure, Joe Biden, qualche giorno fa ha proferito queste frasi: che il secondo emendamento non è assoluto.
Sarà vero oppure no, il problema reale è che quando si verificò la prima sparatoria di questa portata, nel lontano 1999, tutti quanti, a parte lo shock generale, pensarono, giustamente, ad un caso isolato. Probabilmente i successivi ‘casi isolati’ furono materializzati da alcuni imitatori, da lì in poi è nata la figura del mass murders, radicata comunque nei contesti economici e sociali del paese, che per gli Usa, ormai, rappresentano la vera minaccia interna.
Prima di vedere una soluzione definitiva applicata, purtroppo, prepariamoci ad assistere, si spera non subito, ad un’altra sparatoria in un liceo americano. E se per assurdo uno di questi mass murders venisse ucciso da un altro ragazzo che entra a scuola con la pistola per difendere sé stesso o gli altri, cosa si direbbe del secondo emendamento?
FONTE FOTO WIKIPEDIA: PUBBLICO DOMINIO