Il salone del Libro di Torino è ufficialmente iniziato questa mattina con la cosiddetta cerimonia d’apertura, alla presenza di importanti personalità; come i Ministri della Pubblica Istruzione, Bianchi, e il Ministro della Cultura, Franceschini. Quest’ultimo ha anche presenziato alla presentazione o comunque ad un incontro in cui il noto giornalista Rai, Marco Frittella, ha presentato il suo libro: ‘L’oro di Italia’. Ma di questo ve ne parleremo più avanti.
“La forza del Salone del Libro di Torino sta nel mettere insieme lettori forti e persone che comprano un solo libro l’anno, o neppure, è mettere al centro, con leggerezza, ma anche con l’alta preparazione tecnica e scientifica degli interventi, la cultura, da sempre il terreno deputato al confronto, oggi bene supremo da coltivare. Questa è l’edizione più grande di sempre e gli editori sono stati fantastici, hanno preparato degli stand molto belli e ricchi. Ci sono a mio avviso tante cose che la rendono un po’ speciale, come la Casa della Pace, il Bosco degli Scrittori e la straordinaria lectio inaugurale di oggi di Amitav Ghosh che ci guiderà in una riflessione sostanziale sul futuro del mondo in termini di sostenibilità, dicendoci che se non cambiano i paradigmi sarà dura”
Con queste parole si è in verità confermato quello che, in fondo era, stata anche la nostra impressione nell’articolo di questa mattina: ovvero che la trentaquattresima edizione è quella più grande di sempre. A dirlo ci ha pensato il direttore del Salone del Libro, Nicola Lagioia, ai cancelli della Sala Oval.
Al primo incontro inaugurale, però, non sono solamente queste le parole da tener presente. Per esempio: “Proprio in un momento così drammatico è importante l’incontro tra le culture del Salone del Libro di Torino. Investire sulla conoscenza è grande antidoto contro le guerre”, frasi del Ministro dei beni culturali Dario Franceschini.
“Dobbiamo essere capaci di raccontare le cose belle che abbiamo fatto in questi due anni di pandemia e ora con l’accoglienza dei ragazzi ucraini che noi seguiamo da vicino; i più piccoli sono stati tutti accolti nelle classi e ai più grandi stiamo assicurando di poter fare la maturità con il rito ucraino in collaborazione con i ministri e viceministri ucraini. Saper leggere è importante come saper scrivere. Vuol dire avere le parole per dirlo. Essere cioè liberi. Perché quando non hai le parole per dire te stesso c’è sempre qualcuno che le dice per te. È una base fondamentale della crescita di tutti noi”. A pronunciare queste parole, invece, ci ha pensato il Ministro della Pubblica Istruzione, Bianchi; il quale ha anche sottolineato che “I social network sono importanti se vengono usati come strumenti e quindi se c’è un’educazione all’uso dei social network. I social allargano e così vanno bene ma quando ti chiudono in casa e ti obbligano sempre a inseguire non vanno bene. Ci vuole anche un bel libro sul tavolo”.
Parole, frasi e discorsi che sono andati ben oltre al vero oggetto di cui, in questi lunghi cinque giorni, il capoluogo piemontese sarà al centro del mondo: il libro. D’altronde una particolarità che avevamo notato anche nell’edizione precedente. Con il libro, inteso come scrivere o leggere un libro, si può affrontare qualsiasi argomento, approfondire qualsiasi tematica. Non ha importanza se sia più o meno importante. La rilevanza sta nel trovare o riconoscere, anche solo per curiosità, il libro che ci permette di ampliare la nostra conoscenza sui nostri interessi, indipendentemente da quali sono.
Non è mancato e non poteva essere altrimenti anche un messaggio del Capo Dello Stato, Sergio Mattarella, il quale ha detto, nella lettera inviata al presidente dell’Associazione Culturale Torino, la Città del Libro e Salone del libro, Silvio Viale e letta oggi nell’incontro inaugurale della buchmesse in Sala Oro all’Oval Lingotto. Pasolini, di cui abbiamo recentemente celebrato i 100 anni dalla nascita, scriveva ‘Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura’”. Inoltre, “facendo nutrire la speranza di confermare e, anzi, di incrementare lo straordinario aumento del numero dei lettori verificatosi durante il lockdown.
“I libri e la lettura, anche attraverso i nuovi strumenti tecnologici che vanno visti come un arricchimento, restino la base imprescindibile della formazione intellettuale, scientifica e culturale. Leggere è una risorsa per la società. Leggere rende liberi. Lo scambio di conoscenza e la cultura creano ponti e aprono al dialogo”. Mattarella ha persino rivolto un sentito ringraziamento a tutti gli operatori del libro “che devono continuamente misurarsi con nuove sfide, dal prezzo della carta e dei trasporti alla concorrenza dei nuovi media e dei grandi gruppi multinazionali. Sostenere la lettura significa pertanto sostenere l’intera filiera: stampatori, editori, distributori e librerie, con una particolare attenzione alle librerie indipendenti, una risorsa preziosa per tanti nostri concittadini”.
Il primo vero incontro della giornata ha visto protagonista, come anticipato questa mattina, Maria Falcone. La sorella del Giudice assassinato dalla mafia 30 anni fa ha presentato il suo libro, al giovane pubblico che l’attendeva, in cui racconta la pesante eredità che lo stesso Giovanni ha lasciato. Ma di ciò ve ne parleremo, meglio, lunedì 23 maggio.
PROSSIMAMENTE ALTRI ARTICOLI SUL SALONE DEL LIBRO…
FOTO DI VINCENZO PEPE