A vincere però sembra Biden, ma Trump non è stato da meno
E dibattito fu. Agguerrito, classico botta e risposta e con i contendenti che se la sono giocata fino alla fine. È questa, in sintesi, la sostanza del terzo ed ultimo dibattito prima del 3 novembre 2020, al quale ormai mancano solamente dieci giorni. Svoltosi alla Belmont University di Nashville, nello Stato del Tennessee, il terzo confronto è stato finalmente degno di essere seguito. La rissa verbale di un paio di settimane orsono è ormai un lontano e brutto ricordo. Lo scontro da parte del Presidente e dell’ex-Vice Presidente è avvenuto su tutti i temi concordati.
Il dibattito verteva sulla pandemia, sulla famiglia, sulla sicurezza nazionale, sulla secolare questione razziale, il clima e la leadership. Lasciando fuori, ma solo apparentemente, la politica estera. In verità era compresa indirettamente in tutti gli argomenti stabiliti. Dunque nessun accavallamento fra i due, grazie anche a quella piccolissima regola di tenere spenti i microfoni dell’uno e dell’altro durante gli interventi, con possibilità di replica ovviamente.
Le accuse, gli attacchi, i colpi bassi non sono mancati. E con Trump e Biden sarebbe strano il contrario. Dal conto corrente di Trump in Cina ai loschi affari della famiglia Biden con l’Ucraina, dall’accusa al Presidente di aver diviso le famiglie al confine al vero autore delle gabbie, i democratici, realizzate qualche anno prima del 2016. Dalla condanna di Biden dei regimi di Iran, Cina e di Putin ed il sorvolare da parte del Presidente sugli stessi, sbandierando il fatto di aver intessuto ottimi rapporti con Kim Jo Jung della Korea del Nord.
Per non dimenticare la questione razziale. Questione che, insieme a quella sanitaria, rappresenta il vero ago della bilancia di queste elezioni. Precisamente solo una è indissolubilmente legata all’economia: quella inerente al sistema nazionale sanitario. Trump ha accusato Biden di cancellare la polizza assicurativa di 18 milioni di americani, dal canto suo lo sfidante non ha mai inteso adottare questa soluzione ma vorrebbe ampliarla con un’opzione pubblica.
Lo scambio di accuse non si è fermato nemmeno sull’altra spinosa questione, quella razziale. Il presidente ha affermato che nella sala dove si trovava di essere il meno razzista di tutti, attaccando Biden di invettive lanciate contro la comunità afroamericana nel lontano 1994. Dal canto suo, Joe, si è difeso affermando che in quel caso quelle sue espressioni erano rivolte a delle gang criminali.
Anche sul clima il duello fra i due non è venuto meno, con il Presidente che ha spiegato per l’ennesima volta il motivo per cui ha ritirato gli Stati Uniti d’America dal Trattato di Parigi. L’accordo presentava delle condizioni troppo inique, sostenendo che anche altri Paesi inquinano se non più dell’America stessa almeno alla medesima stregua degli Usa. Joe Biden, invece, ha ribadito la sua ‘linea verde’ con un piano che non prevede ulteriori tasse.
Con lo spauracchio delle tasse, ancor prima di toccare il tema ambientale, Biden ha ribadito che vuole portare la paga a 15 dollari all’ora. Trump, dal canto suo, ha contrattaccato sostenendo quel tipo di paga va bene solamente in determinate aree della nazione; visto che potrebbe ‘nuocere’ economicamente alle piccole medie imprese.
Tutto sommato, considerando solamente questo dibattito, i due contendenti hanno mostrato più o meno lo stesso modus operandi di approccio alle questioni. Trump sempre irruente e leggermente calmo, grazie alle nuove regole, e tipicamente egocentrico. Biden questa volta, invece, ha mostrato ancor più determinazione, ancor più sicurezza nel contrastare e nel non farsi trovare impreparato dagli attacchi del suo avversario. Alla fine ad entrambi, la moderatrice della Nbc Kristen Welker, ha posto il quesito: semmai le persone dovessero scegliere di votarvi per quale motivo dovrebbero farlo?
Il Presidente Donald Trump ha affermato la concretezza delle sue vittorie e di tutto quello che ha fatto, ma Biden è stato colui che è riuscito ad articolare un discorso più improntato sull’unione della nazione. Ha menzionato tutti, compreso i poliziotti finiti nell’occhio nel ciclone per le tragedie razziali di questa estate. Secondo la Cnn Biden è uscito vincitore, ma di poco. Trump, invece, ha ugualmente colpito il proprio avversario, argomentando meglio le proprie idee ma usufruendo della classica retorica: di aver ottenuto i migliori risultati di chiunque altro.
Quali sono stati invece i punti negativi? Trump, nell’affrontare la tematica razziale ha usato diverse espressioni non proprio felici: quella già citata e che al confine entrano solamente criminali e stupratori. Biden, invece, ad un certo punto del dibattito, ha lanciato una rapida occhiata al proprio orologio da polso. Niente di male, tranne per il fatto che nel 1992 l’allora Presidente George H. Bush fece altrettanto durante il dibattito contro l’allora sfidante Bill Clinton. Poi si sa come andò a finire.
Al di là di tutto, al di là dei sondaggi, al di là di chi ha commesso errori più o meno grossolani sta di fatto che adesso il ‘macht di pugilato’ per la Casa Bianca sta ormai volgendo al termine. Manca pochissimo: 10 giorni. Chi la spunterà? È una risposta che non tarderemo ad ottenere. Nei prossimi giorni si parlerà e si toccherà alcune tematiche che, a FreeTopix su queste elezioni americane, non sono state ancora del tutto approfondite. A questo punto non c’è che di darvi appuntamento ai prossimi articoli con la rubrica ‘Usa2020’ con ulteriori speciali.