Anche il terzo round d’incontri si è concluso con un nulla di fatto. Speravamo di riportarvi qualcosa di positivo, invece più il tempo passa più la situazione peggiora. Putin, dal canto suo, ha dettato tre condizioni che, a quanto pare, per lo stesso Zelenski non sono trattabili, per non dire che non sono in discussione. Le città ucraina continuano ad essere bombardate, nella notte si dice che anche Odessa è caduta nelle mani russe.
Mentre stiamo scrivendo questo articolo dovrebbe, finalmente, diventare realtà la tregua per poter permettere ai civili di scappare. Una tregua, in questi lunghi giorni infernali, più volte annunciata e mai diventata realtà. Il cessate l fuoco dovrebbe avvenire intorno alle 9 di questa mattina, alle 8 in Italia.
Italia che è finita, nelle ore di ieri, nel mirino di Putin. Il leader russo ha praticamente annoverato il nostro paese come ostile in una lista redatta personalmente da lui. In tutto questo la diplomazia sta cercando disperatamente una soluzione. Si stanno muovendo tutti: dalla Francia alla Turchia e anche Israele sta agendo con le buone intenzioni.
Il presidente degli Stati Uniti Biden ha inviato altri 100mila soldati nel continente europeo, con lo scopo di rafforzare la difesa; inoltre è stato anche reso noto che gli Stati Uniti d’America, insieme alla stessa Unione Europea, faranno a meno molto probabilmente della fornitura di petrolio russa.
Sempre nella notte, i servizi segreti militari ucraini hanno fatto sapere che sarebbe stato ucciso in combattimento a Kharkiv un alto comandante militare russo: il generale Vitaly Gerasimov. Quarantacinquenne ed era vicecomandante della 41esima armata russa. Venne addirittura decorato per le operazioni nella seconda guerra cecena, in Siria e in Crimea nel 2014. La notizia è stata rilanciata dal quotidiano britannico The Guardian. Si tratta, a questo punto, di un secondo generale russo ucciso dagli ucraini in una settimana.
Il presidente Zelenski ha continuato a rispondere sulle voci, incontrollate, per una sua possibile fuga. Ha parlato, ieri, alla nazione non andando tanto per il sottile, prendendosela, persino, anche con il leader occidentali. In un primo momento ha avvertito le truppe russe che saranno puniti tutti coloro che hanno commesso atrocità in Ucraina: “l’unico posto tranquillo che li attende è la tomba”.
Ancora: “Non perdoneremo. Non dimenticheremo. Puniremo tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra sulla nostra terra. Troveremo ogni bastardo che ha sparato alle nostre città, alla nostra gente, che ha bombardato la nostra terra, che ha lanciato razzi”. Mentre per quanto riguarda le critiche ai leader occidentali Zelensky ha affemato: “L’audacia dell’aggressore è un chiaro segnale per l’Occidente che le sanzioni imposte non sono sufficienti”. “La Russia ha annunciato che domani bombarderà le nostre imprese del settore della difesa. La maggior parte di esse si trova nelle nostre città, con dei civili. È un omicidio, semplicemente un omicidio. E oggi non ho visto nessun leader mondiale reagire, nessun politico occidentale”.
Parole dure, parole che denunciano quasi sicuramente l’essere lasciato solo in una situazione drammatica. Molto probabilmente Zelenski si aspettava qualcosa di più che le singole sanzioni, ma sappiamo tutti cosa potrebbe succedere semmai ci fosse un intervento diretto. Quasi sicuramente è questa la vera causa per cui nessuno ancora ha fatto il passo più lungo della gamba e intanto la situazione in Ucraina peggiora di ora in ora, nonostante una flebile tregua che si spera essere realmente mantenuta anche se per poco tempo. Nonostante tutto è stato anche annunciato un quarto incontro che si terrà nei prossimi giorni.