Per più di una volta a ‘La canzone del lunedì’ abbiamo analizzato brani musicali che, in un primo momento, erano state pubblicati con una versione originale non proprio di successo; seguita, poi, anni più tardi, da un’altra incisione che ha stregato il mondo. Di esempi ce ne sono stati nella storia delle sette note e a FreeTopix Magazine qualche esempio ve lo abbiamo proposto.

Senza dimenticare che durante gli appuntamenti di dicembre la settimana era stata aperta da altrettante canzoni originali, le quali non erano solamente diventate, poi, cover di successo, ma anche, addirittura, anche parte integrante di colonne sonore di famose opere cinematografiche.

Il caso di questa mattina è ancor più eclatante rispetto agli altri. Si tratta di una canzone che non solo ha riscosso successo durante la pubblicazione della prima versione, a partire dal dicembre del 1965, ma è stata oggetto di altrettante cover di cui una in particolare ha di gran lunga superato, almeno qui in Italia, proprio l’originale. Non una missione facile, vero?

https://www.youtube.com/watch?v=m2fPkzJsMU8

In fondo non è mai stato facile di ripetere l’exploit di ‘These boots are made for walkin’ di Nancy Sinatra, figlia dell’indimenticabile Frank ‘The Voice’ Sinatra. La prima incisione divenne, fin da subito, una sorta di inno dei militari americani durante la maledetta guerra in Viet-Nam. Gli stessi marines l’adottarono come una sorta di proprio inno durante i loro spostamenti tra una parte e l’altra del territorio in cui si svolgeva il conflitto.

Il brano venne composto dal cantante e produttore discografico Lee Hazlewood e il successo fu immediato, piazzandosi immediatamente nella prima posizione delle classifiche sia negli States che in Canada. Come detto questo singolo, nel corso dei decenni, è stato oggetto di numerosissime cover. Impossibile elencare tutti gli autori e tutte le versioni anno per anno. Alcune di esse sono entrate nella storia come anche una cover italiana cantata, addirittura, da Adriano Celentano. Intitolata: Bisogna far qualcosa.

Gli altri nomi che si sono accostati a tale canzone sono: The Supremes, Geri Haliwell, Crispin Glover, Amanda Lear, LaToya Jackson, addirittura si sono persino cimentati anche gli attori David Hasselhoff ed Antonio Banderas. La cover più convincente, però, risale ad undici anni fa. Anche in quell’occasione il cinema fece ritornare alla ribalta tale singolo dopo ‘Full Metal Jacket’ e ‘Hazzard’, con la versione di Jessica Simpson.

Nel 2011 l’originale sound del rock’n’roll lasciò ampiamente spazio alla musica elettronica e alla musica house. Il gruppo musicale che si rese protagonista di questo insperato successo, ennesimo si potrebbe dire, della canzone, è conosciuto con il nome di Planet Funk.

‘These boots are made for walkin’ è stata fatta scoprire alle nuove generazioni come soundtrack del film ‘La kryptonite nella borsa’, in cui nel video vede esibirsi alcuni interpreti in diversi tipi di balli: da quello ammiccante della sensuale Valeria Golino, a quello scatenato dello sfortunato Libero De Rienzo, a quello divertente di Luca Zingaretti.

È naturale, a questo punto, fare un piccolo raffronto fra le due versioni: quella originale e quella di undici anni fa. Se dal 1965 in poi abbiamo visto in apertura come le classifiche avevano risposto alla irruenza della canzone, ovvero in modo molto positivo. Ciò lo è stato altrettanto anche nel 2011: ben oltre quindicimila download digitali, legali, che gli permisero di conquistare il disco d’oro in Italia.

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