Una canzone del lunedì particolare in questo primo giorno della settimana, datato 13 settembre 2021. Da un lato si omaggia, seppur con qualche settimana di ritardo il leggendario batterista dei Rolling Stones, passato a miglior vita all’età di ottanta anni. Dall’altro si celebra, anche in questo caso con qualche giorno di ritardo, il quarantennale di una canzone di Mick Jagger & Company: Start me up, pubblicata nell’agosto del 1981.
Un brano famoso ed indimenticabile e che vide una lavorazione abbastanza complicata. Le cronache musicali ci riportano, addirittura, a sei anni prima. Ovvero nel 1975, quando la band era impegnata nella lavorazione del long play ‘Black and Blue’. Dopo una prima volta, la canzone venne registrata due anni più tardi per poi essere rivista ancora il biennio successivo. Tra il 1977 ed il 1979 i Rolling Stones pubblicarono altri due dischi: ‘Some Girls’ e ‘Emotional Rescue’. Il 24 agosto del 1981 i quattro ‘ragazzacci’ del rock piazzarono nei negozi di 33 giri di tutto il mondo ‘Tattoo you’. Album in cui è presente proprio ‘Start me up’ insieme ad altre dieci canzoni.
“Fu una di quelle cose che scartammo un sacco di volte; uno scarto che potevamo suonare e risuonare in studio. Venti minuti e sei ancora intrappolato in quei due accordi… Certe volte ti rendi conto del fatto che: “Oh, è di nuovo Brown Sugar!”, e così cominci ad esplorare altre possibilità ritmiche. Si tratta fondamentalmente di tentativi ed errori. Come ho detto, questa rimase abbastanza bloccata in un ritmo reggae per qualche settimana. La provammo per Emotional Rescue, ma non funzionava, non andava da nessuna parte, e la mettemmo via e ci scordammo quasi della canzone”.
Parole, quelle di Keith Richards e rilasciate nel 2009, che confermano quanto abbiamo scritto fino adesso. La cosa buffa è che il brano venne ideato come reggae-rock e dal titolo ‘Never Stop’. Ma come abbiamo visto i ‘take’, cioè le volte in cui il brano è stato ripreso fu abbandonato più volte, non si contano neanche più.
Cosa fece mutare idea agli stessi Rolling Stones? Fu la necessità per irrobustire la scaletta delle canzoni da proporre nel tour, che nel proprio in quell’anno, Mick Jagger e gli altri stavano portando avanti. Colui che diede il via all’ennesimo e fortunato ripescaggio non fu il produttore discografico o come giusto si potrebbe pensare, un componente della band.
Fu un tecnico del suono dal nome Chris Kimsey. Paradossalmente, quest’ultimo, nonostante l’avesse detto a Mick, fu proprio lui l’autore del ritrovamento di due provini in cui il sound, più vicino al reggae, era completamente un lontano ricordo. Solo rock puro.
Per la precisione: dal 1975 al 1981 di ‘Start me up’ furono registrate ben 50 versioni. Dopo il ritrovamento dell’ingegnere del suono, Kimsey, la registrazione finale durò per ben 6 ore, senza dimenticare che vennero effettuate diverse sovraincisioni. Quello che non si sa, forse non si è mai indagato abbastanza, sul leggendario riff di chitarra dallo stesso Keith Richards se fosse previsto già nelle versioni non definitive oppure fu aggiunto in quelle ultime sei ore prima di dare l’ok alla pubblicazione?
Al di là di tutto ‘Start me up’ rappresentò un enorme successo per la band. Ricordata ancora oggi, divenne numero due nella classifica dei singoli negli Stati Uniti e numero sette in quella inglese.
L’essenza del testo fonda sul detto ‘donne e motori gioie e dolori’. Non proprio un testo che è rimasto nella storia della musica, ma quel riff di chitarra appartiene alla leggenda delle sette note e che, forse proprio per quel suono imperioso che si propaga, che ha convinto la band, in diversi sui lives, ad usarla come apertura.