Dalle ceneri alla speranza di traguardi importanti tra il 2021 ed il 2022
Dopo quella nefasta sera datata 10 novembre del 2017, caratterizzate dalle lacrime del nostro ex-portiere Gigi Buffon, sembrava che il nostro calcio italiano avesse imboccato la via del non ritorno tra le grandi. La mancata qualificazione agli ultimi mondiali in Russia pesa ancora, per una nazionale come la nostra, abituata, se non a vincere sempre, almeno a rimanere fra le grandi. Il match di ieri sera contro l’Olanda e per di più nello stadio intitolato a Johan Cruyff, valevole sia per la Nations League che per le qualificazioni dei prossimi mondiali, in Qatar, nell’inverno del 2022, ha mostrato che la nazionale italiana ha abbandonato la via che portava sul viale del tramonto per imboccarne un’altra: quella del ritorno.
L’artefice di questo ‘miracolo italiano’, seppur legato esclusivamente al calcio, è il Commissario Tecnico Roberto Mancini. Chiunque sa di calcio è a conoscenza della sua carriera da grande numero 10: gli esordi con il Bologna, l’intera carriera con la Sampdoria e gli ultimi anni con la Lazio. Sfide sportive affrontate sempre con carattere e personalità. Due elementi fondamentali che ritroviamo, da diversi mesi, anche nei ragazzi che lo stesso Ct seleziona ad ogni appuntamento ufficiale.
Da quel 28 maggio 2018 sono trascorsi due anni e qualche mese. Data che indica il suo esordio sulla panchina azzurra. Un esordio vittorioso per 2 a 1 contro l’Arabia Saudita; dopo quella gara la nazionale ne ha giocato altre 8 perdendone due, pareggiandone quattro e vincendone due. Proprio dall’ultima vittoria ottenuta, la sera del 20 novembre del 2018, contro la Nazionale americana di calcio, l’Italia non si è più fermata. Tredici match: dodici vittorie ed un solo pareggio.
L’ultimo pareggio risale qualche giorno fa, nella gara contro la Bosnia Erzegovina sempre per la Nations League. Un 1 a 1 che ha interrotto il filotto di vittorie ma, attenzione, non l’imbattibilità. Proprio su questo bisognerebbe ulteriormente soffermarsi e notare un particolare, forse, di poco conto e che, al tempo stesso, ci potrebbe aiutare a capire dove questa nazionale può arrivare.
Ci sono dei precedenti particolari nella storia delle qualificazioni, sia degli Europei e dei Mondiali, che poco vengono citati. Molto probabilmente sono solo delle semplici coincidenze eppure in più di un’occasione, la nazionale che era riuscita a vincere il torneo aveva affrontato tutte le qualificazioni senza mai perdere l’imbattibilità. Qualificazioni che si svolgevano per un biennio precedente alla Coppa del Mondo di Calcio o all’Europeo.
Ripetiamo sono delle mere coincidenze che comunque fanno ben pensare e, sicuramente, ben sperare per il futuro. Di certo, comunque, non si sà con certezza questo biennio, per l’Italia, se risulterà essere veramente trionfale o vincente solo dal punto di vista morale, ma dopo la partita con l’Olanda, molto probabilmente, siamo davvero arrivati ad un punto di svolta importante, anche se c’è ancora molto da lavorare. Attualmente i ragazzi di Mancini sono in testa al Gruppo 1 con 4 punti, seguiti a tre punti dalla stessa Olanda e la Polonia e ad un punto dalla Bosnia Erzegovina.
Il prossimo appuntamento è in casa della Polonia e in quel frangente la nazionale italiana dovrà fare di tutto per rinforzare il vantaggio in classifica per poi, così, approdare alle Final Four del settembre o ottobre del 2021. In questo momento gli azzurri stanno giocando bene e senza troppe sbavature, con prestazioni dei singoli giocatori altrettanto convincenti e sul quale si può puntare, sapendo che alcuni di loro devono ancora maturare in maniera completa.
Se gente come Bonucci, Chiellini, Jorgignho ed Insigne sono, ormai, delle certezze, lo saranno molto presto giovani come Chiesa, Locatelli, lo sfortunato Zaniolo che si deve nuovamente operare per l’infortunio patito ieri sera, Pellegrini, Kean, Spinazzola e Di Lorenzo. Tra questi giovani colui, invece, che è diventato una effettiva certezza è il centrocampista dell’Inter Barella. Suo il gol vittoria contro gli ‘orange’ e senza dimenticare, anche, Sensi che ha propiziato venerdì scorso la deviazione che ha permesso l’Italia di pareggiare contro la Bosnia.
Dunque un’Italia esplosiva, arrembante e che forse non sarà una squadra che darà fastidio alle grandi per poi farsi da parte, ma una squadra con un collettivo da forgiare sempre di più e con tutte le capacità per giungere fino in fondo, tra il 2021 ed il 2022, negli appuntamenti che contano: Europei, Final Four della Nations League ed il Mondiale e voi cosa ne pensate?