L’ottavo di finale di ieri svela il nome dell’avversario dell’Italia. A sbarrare la strada agli azzurri di Mancini, reduci dal corpo a corpo con l’Austria, sarà il Belgio che ieri ha eliminato il Portogallo di Cr7. Il Belgio di Martinez vince una partita non bellissima, né emozionante, eccettuati gli ultimi quindici minuti, in cui i lusitani hanno tentato il disperato pareggio. Una vittoria che presenta però un conto salatissimo a causa degli infortuni di De Bruyne e Hazard, a serio rischio per la partita con l’Italia.
Il primo tempo: la partita a scacchi
La prima frazione di gioco è avara di emozioni. In campo scendono due squadre ben organizzate e disciplinate, abili nelle manovre. I due grandi cannonieri, Lukaku e Cristiano Ronaldo, non partecipano più tanto alle azioni di attacco, impegnati più che altro a liberarsi dei mastini di difesa che li sorvegliano a vista. A predominare sono i duelli a centrocampo, dove i giocatori non si astengono dal tirare qualche randellata da libero anni 50. Salvo qualche rara conclusione, non certo da ricordare, il giropalla del Belgio e l’ordine di manovra del Portogallo, il primo tempo non regala molto.
La partita si infiamma al 42° quando Hazard pesca un pallone da fuori area e tira una fucilata che fa secco Rui Patricio, non certo impeccabile. Il tiro di Hazard è ben calibrato ma la traiettoria non sembrava imparabile. Al di là di questo il Belgio è in vantaggio. La partita si accende ed il Belgio prova a lanciarsi in avanti per tirare il colpo finale. Al 44° Palinha abbatte De Bruyne a centrocampo, questo non serve a fermare l’azione che non sarà conclusa dagli attaccanti del Belgio. L’arbitro ammonisce Palinha e De Bruyne termina i primi quarantacinque minuti zoppicando.
Il secondo tempo: nulla nuovo sul fronte occidentale e poi l’assalto
Il secondo tempo costringe Martinez a sostituire De Bruyne con Mertens. Il Portogallo fa entrare Joao Felix per dare maggiore verve all’attacco. e la mossa è giusta, perché il Portogallo si rende finalmente pericoloso. Dall’altro lato anche il Belgio si fa sentire con un destro di Lukaku che esce di poco a lato. Al 60° il ct Santos decide di provare a far saltare il banco, lanciando dentro Bruno Fernandes per Bernardo Silva. La partita rimane equilibrata fino al 75°, quando i lusitani lanciano i loro assalti nella speranza di agguantare il pareggio.
Sale il livello agonistico e sale anche la soglia di attenzione dell’arbitro che in pochi minuti ammonisce Vermaelen, Pepe e Alderweireld. Il Belgio va in dificoltà ed il Portogallo ci crede. Santos inserisce Danilo, André Silva e Sergio Oliveira. All’83 ed all’85 il Portogallo sfiora il pareggio. La prima occasione è un colpo di testa di Ruben Dias, il cui unico risultato è quello di esaltare i riflessi da giaguaro di Courtois. Successivamente, una rasoiata di Raphael Guerreiro colpisce la base del palo alla sinistra del portiere. Le palpitazioni per il Belgio non finiscono perché Hazard è costretto ad uscire per infortunio. Nei minuti finali il Portogallo prova lo sprint finale ma non arriva nulla di nuovo. Il Belgio stacca il pass per i quarti