Seconda parte dell’articolo per celebrare, questa volta, uno dei personaggi iconici del cinema hollywoodiano. Di quelli che hanno fatto la storia della settima arte e che, un po’, l’hanno anche incarnata.
Non si può non fare gli auguri di buon compleanno al leggendario Robert Duvall. Anch’egli entrato nella ristretta cerchia dei 90enni. L’anno scorso, proprio attraverso, il blog ‘Universo Cinema&Serietv’ vennero celebrati i 90esimi compleanni di tre icone di Hollywood: Gene Hackman, Clint Eastwood e Sean Connery, quest’ultimo poi ci ha lasciato lo scorso 31 ottobre.
90 anni dunque. Nato il 5 gennaio del 1931 a San Diego. Suo padre ammiraglio dell’esercito e la madre un’attrice dilettante. Molto probabilmente la passione per la recitazione, a Robert Duvall, derivi proprio da quest’ultima. Nel 1952 iniziò a calcare i palcoscenici teatrali e sempre nello stesso anno partecipa ad un corso di recitazione presso la ‘Playhouse School of Theatre’, dividendo la stanza con Gene Hackman e Dustin Hoffman.
L’anno successivo partecipa alla guerra di Korea ma tre anni dopo ottiene la sua vera occasione per stare davanti alla macchina da presa con ‘Lassù qualcuno mia ama’. Mentre il successo vero e proprio l’ottenne con il ruolo del malato di mente ne ‘Il buio oltre la siepe’, tratto dal romanzo omonimo di Harper Lee.
Da quel momento in poi non solo non si ferma più, accrescendo la sua notorietà nei confronti del pubblico, grazie a ruoli di ‘guest star’ nei vari show televisivi che venivano prodotti dai principali network americani. Nel 1968 partecipa, al fianco di Steve McQueen, al film ‘Bullit’, nel 1969 con ‘El grinta’ lavora al fianco di John Wayne. Ma è nel 1972 che entra di diritto nella storia del cinema: con il ruolo dell’avvocato della famiglia Corleone ne ‘Il Padrino’. Sette anni più tardi consolida la sua fama in ‘Apocalypse now’.
Negli anni ’80 prende parte a diverse pellicole tra cui: ‘Il migliore’, accanto a Robert Redford, nel 1984; e ‘Colors – colori di guerra’ nel 1988 con un giovanissimo Sean Penn.
Nel decennio successivo partecipa a film come ‘Rombo di tuono’, con Tom Cruise; Un giorno di ordinaria follia, con Micheal Douglas; ‘Geronimo’; Cronisti d’Assalto; La lettera Scarlatta; ‘Phenomenon’; ‘Deep Impact’ e ‘A Civil Action’. A questo punto pensate che si sia preso una pausa. Ma anche no. Nel 2000 fa coppia con Nicolas Cage in ‘Fuori in 60 secondi’. Due anni dopo è presente in ‘John Q’ con Denzel Washington e l’anno successivo, con Kevin Costner, in ‘Open Range – Terra di confine’ nel 2003.
Al di là di tutti i titoli che ha preso parte, Robert Duvall, non ha mai ricoperto il ruolo da protagonista assoluto in un film. Potrebbe essere inteso come un caratterista, ma tale giudizio nei suoi confronti, per il suo percorso professionale svolto a partire dal 1956, non sarebbe giusto.
Forse sarebbe meglio considerarlo come un co-protagonista al fianco del personaggio principale. Stesso valore, stessa importanza. Quasi a completare ulteriormente alcune caratterizzazioni del protagonista. Caso abbastanza chiaro in ‘Open Range’ con Kevin Costner. Ovviamente è solo un esempio, tra cui anche quello più recente, ma che rende il senso di una carriera iniziata in punta di piedi e proseguita nello identico modo.
Ciò non gli ha vietato di ottenere ben cinquantanove riconoscimenti nella sua vita artistica. Proprio in questo 2021, forse, otterrà il sessantesimo premio? Infatti ritorna non con uno ma con ben due titoli prossimi d’uscita: ’12 potenti orfani’ e ‘Hustle’. Insieme a Clint Eastwood è uno dei pochissimi leoni di Hollywood ancora in attività e sul fatto che non è mai stato un protagonista nelle opere cinematografiche in cui ha recitato è lui a spiegarlo in una delle tante interviste rilasciate nel corso degli anni:
“Non mi vedono come un protagonista, ma del resto non mi ha mai appassionato questo gioco: non mi sono mai allungato i denti davanti o quel genere di cose. Non ci tengo a cambiar faccia per ottenere questo. Anche quando ho fatto un ‘grande’ film, l’unica cosa che mi stava a cuore era di fare del personaggio un uomo vero”.
Ancora tanti auguri, Robert Duvall.
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