Ripartiamo oggi con una sorta di ‘Canzone del lunedì’ molto soft

Siamo ritornati e riprendiamo in punta di piedi, con il cuore colmo di malinconia e non solo per i continui problemi che attanagliano il mondo, come i conflitti tra Ucraina e il Medioriente, ma anche per la scomparsa, seppur attesa ma allo stesso tempo anche un pò improvvisa di Papa Francesco, di cui fra nei prossimi giorni ne parleremo anche noi.

Riprendiamo, dunque, con la rubrica ‘Usa’ ci porta alla scoperta o anche alla riscoperta, come meglio preferite, di una canzone americana la quale, proprio in questo anno, ha compiuto i suoi cinquanta anni. Un brano del 1971 che con il tempo è diventato quasi una sorta di inno, un canto tradizionale che rappresenta alcuni territori degli Stati Uniti d’America.

L’autore la inserì nell’album: “Poems, prayers and promises”, proprio di quello stesso anno. “Poemi, preghiere e promesse” questa è la traduzione in italiano del titolo e, in merito alla prima parola indicata, si potrebbe definire un piccolo poema quello che John Denver dedica ad uno degli stati americani: la Virginia.

Esattamente il lato occidentale di quello stato, le cui strade di campagna vengono implorate, dallo stesso cantante, affinché lo riportino a casa. Una canzone malinconica ma al tempo stesso carica di speranza. Nel testo, oltre a descrivere i luoghi, emerge l’esplicita richiesta, del cantante, affinché quelle strade da lui percorse lo possano riportare a casa.

Un canto, quello di John Denver, ispirato, secondo quanto poi è emerso nel corso degli anni, in modo particolare, ad una strada che, a dire il vero, non è ubicata nello stato indicato, ma in quello del Maryland. La strada si chiama Clupper Road e, rispetto a cinquanta anni fa, è completamente mutata nel tempo.

Nel testo vengono menzionate le catene montuose Blue Ridge e il fiume Shenandoah che, in verità, sono associati maggiormente alla Virginia e solo marginalmente a quella occidentale.

Il singolo, come detto, venne pubblicato nel 1971 e neanche due anni più tardi, nel 1973, l’attrice Olivia Newton John inaugurò la lunga serie di cover che si sono susseguite nel corso di questi lunghi cinque decenni. Tra i tanti che si cimentarono nell’intonare quello che è di fatto è un inno, anche il grande Ray Charles.

Attualmente la canzone viene intonata prima delle partite della squadra dell’Università del West Virginia.

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