Analisi meramente approfondita della nuova situazione mondiale

Vi chiederete come mai ci abbiamo messo tutto questo tempo per tornare a pubblicare su questa rubrica? Semplice, alle volte non sempre è facile stare dietro a tutte le novità della Presidenza Trump e del nuovo percorso con il quale ha deciso di indirizzare gli Stati Uniti d’America. Non a caso, semmai ci avete fatto caso, il sottotitolo di questo rinnovato spazio si chiama, proprio i nuovi percorsi degli Usa. Allora, da dove in verità vogliamo partire? Dai dazi? Dal ritiro entro i propri confini? Dal ritiro dalla Nato al possibile ‘Chi inizia a contribuire di più nella Nato sarà protetto’. Dal clamoroso litigio nello studio ovale con Zelenski alla possibile riappacificazione con accordo? Dalla presunta alleanza con Putin o al possibile scontro?

Gli argomenti, dunque, sono molti e molte, allo stesso tempo, sono anche le riflessioni da fare e su cui, senza troppi giri di parole, dovremmo addirittura soffermarsi non solo con un articolo, ma anche con mini-speciali, chiamando in causa persino anche l’altra rubrica: Occhio sul Mondo, perché tutto sembra impazzito oppure no? Forse questo riequilibrio mondiale ci doveva essere già trentacinque anni fa, all’indomani della caduta del muro di Berlino? Perché in effetti dovremmo ripassare un po’ di storia, non tanto per raccontarla a nostro piacimento, semmai analizzarla nella sua essenza per cercare di comprendere cosa è veramente andato storto fino adesso: tutto, per certi versi. In effetti lo avevamo sostenuto proprio durante le celebrazioni del 9 novembre scorso, con lo speciale apposito, in cui affermavamo, Senza mezze misure che il modo in cui era avvenuta la nascita dell’Unione Europea si era rivelata sbagliata dalle fondamenta e per una sola ragione.

Lo sappiamo, in diverse circostanze noi di FreeTopix Magazine siamo come un disco rotto. La necessità di esserlo, in questi frangenti, non è tanto la voglia di rompere le scatole, semmai di rimarcare una nostra convinzione su una determinata situazione; sperando che la nostra prospettiva non risulti più essere sbagliata. Il punto però è anche un altro e affonda le radici sull’essenza stessa dell’Unione Europea e che ha, come mero punto di riferimento, proprio il primo termine: unione, appunto. Una convergenza di ideali, valori e se vogliamo anche tradizioni e di rispetto tra i popoli del vecchio continente che doveva essere garantito fin da subito ma non di fretta, permettendo ai popoli stessi di abituarsi all’idea. Cosa stiamo cercando di dire?

Visto che il vecchio continente è sempre stato protagonista al suo interno di continui scontri e guerre, la stessa Unione Europea doveva essere il passo epocale che avrebbe garantito pace e stabilità tra i singoli popoli. A farsi da garante per la ricostruzione dopo il secondo conflitto mondiale, sono gli Stati Uniti d’America con il Piano Marshall, come tutti sanno. Ebbene, forse il primo passo era proprio quello non tanto di creare una moneta unica fin dall’inizio ma semmai di realizzare la tanto difesa comune di cui in questo giorno si sta parlando così tanto proprio per effetto delle dichiarazioni del Presidente Trump. Attenzione, però: gli investimenti da parte di ogni singolo stato proprio nell’Ue non è solo una provocazione del Tycoon.

O quantomeno che anche i Presidenti più moderati come Barack Obama e Joe Biden, durante i loro mandati, hanno incominciato ad invitare e a caldeggiare il contributo economico degli europei nel proprio continente. Inviti, diciamo così, caduti nel vuoto in cui i nostri governanti non avrebbero accelerato tale passaggio, anzi senza mai inaugurarlo, crogiolandosi solo ed esclusivamente sulla moneta unica che, nei fatti, non hanno mai saldato lo stesso progetto europeo. Ci sarebbe ancora dell’altro ma di questo Ve ne parleremo la settimana prossima.

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