Shock a Hollywood: trovato morto, insieme a sua moglie e il cane, il leggendario attore Gene Hackman
Era quasi un mese fa, più o meno. Lo avevamo celebrato, con uno speciale di ben quattro parti per i suoi 95 anni e con una carriera che è durata per quasi ben sei decenni. Sempre in quell’occasione, avevamo inaugurato il secondo appuntamento della serie di speciali dal titolo inequivocabile: ‘I Ragazzi del 1930’. Adesso, però, di quella ‘classe’, di quella generazione, ne è rimasto, al momento, solamente uno: Clint Eastwood, dopo che anche Gene Hackman, secondo notizie delle ultime ore, ci ha lasciato anche lui e nel modo più misterioso possibile; degno di una sceneggiatura hollywoodiana.
Ma non è questo né il momento di speculare e né tantomeno il momento di scoprire, avanzando ipotesi anche fin troppo fantasiose, cosa in realtà sia successo. Si, perché lo stesso Gene Hackman, nella giornata di ieri, è stato trovando morto insieme a sua moglie e il proprio cane. Un vero e proprio giallo che cercheremo, soprattutto in questi giorni, di cercare di comprendere meglio insieme alle numerose notizie che circoleranno nelle prossime ore.
Da parte nostra non ci rimane altro che riproporre quel lungo reportage pubblicato quasi un mese fa, di ben quattro parte. Ovviamente, a causa di quanto è accaduto, la quinta parte, forse, sarà interamente dedicata alla sua dipartita, ma solamente per dovere di cronaca e non tanto per specularci sopra…
Avevamo aperto più o meno così: parafrasando l’indimenticabile Antonio Lubrano, nell’iniziare questo lungo speciale interamente dedicato alla figura di uno degli attori più amati della storia del cinema, ci sembra giusto precisare che la domanda sorge spontanea: in che modo lo si può identificare? Con quale personaggio, tra i tanti che ha impersonato nella sua lunghissima carriera? E’ vero, però.
In questo caso a sorgere in maniera spontanea sono addirittura due le domande che terranno banco in quello che è di fatto e nei fatti è il secondo appuntamento dell’anno con ‘I ragazzi del 1930’ e, questa volta, non è tanto nel ricordare una delle tante stelle che sono passate a migliore vita già da tempo. No, semmai di celebrare, con tanta gioia colui che era ancora tra noi qualche mese fa e che stava per tagliare il traguardo dei 95 anni. Una stella che ha accompagnato intere generazioni, lasciando un’impronta indelebile nella storia della recitazione e della cinematografia mondiale.
Ma, appunto, con quale personaggio lo possiamo identificare? Con quello de ‘Il Braccio violento della legge’? O Come l’acerrimo nemico di ‘Superman’, Lex Luthor? O addirittura il duro agente federale di Mississippi Burning – Le radici dell’odio? Insomma, avete capito che in questi giorni celebreremmo il grande, il leggendario ed inossidabile Eugene Allen Hackman, universalmente conosciuto più semplicemente come Gene Hackman. Anche lui, dunque, ha fatto parte del club de ‘I ragazzi del 1930’.
Il suo era il primo dei quattro nomi altisonanti che abbiamo inizato a celebrare in questo lungo 2025; il primo di quattro nomi che rappresenta in tutto e per tutto il secondo appuntamento dell’anno che questa speciale e particolare serie di reportage. Si, proprio così: non è spettato a lui ad inaugurare la serie di celebrazioni e per un semplice motivo: il calendario parla chiaro e non si può prescindere da questo, anche perché si sarebbe rivelata una vera e propria forzatura e, oltretutto, una vera e propria scorrettezza nei confronti del simpaticissimo Boss Hogg di Hazzard, Sorrell Booke, scomparso ormai quasi trentuno anni orsono, non celebrarlo nel giorno del suo 95° compleanno.
Non perdiamo ulteriore tempo, però, nell’entrare nel mondo e quindi nella vita, sia un po’ privata ma soprattutto professionale, di questo fuoriclasse di Hollywood. Un interprete con una particolarità, forse comune, a molti ma che, allo stesso tempo, lo contraddistingue dai suoi stessi colleghi: il suo modo di recitare, il suo modo di porsi davanti alla macchina da presa e che lo ha reso un’icona in tutto il mondo verrà analizzata nel corso di questo lungo speciale interamente dedicato a lui, con il sapor di un reportage a tutti gli effetti.
Un reportage che parte non dal principio, come più di qualcuno di voi si potrebbe attendere, ma bensì quasi dalla fine; esattamente dall’anno 2004, in cui lo stesso attore, in una delle puntate del Larry King Show di quell’edizione realizzò, forse, la sua ultima vera apparizione da attore precisando, senza mezzi termini, che in quel momento, in quel preciso periodo non aveva nessun film in programma, nessuna pellicola da girare.
In poche parole, in quell’occasione, nonostante non lo fece intuire direttamente, stava per dire addio alle scene e al mondo del cinema. Si, proprio così. La verità, forse, è che non lo ha mai voluto affermare pubblicamente, lasciandolo intendere pian piano al pubblico che lo ha sempre amato e seguito nella sua lunghissima carriera.
Il motivo di tale scelta non era da attribuire l’improvvisa scarsa richiesta nei suoi confronti, anzi. Qualche anno prima, intorno agli anni ’90 sperando di non scrivere un’informazione sbagliata, lo stesso Hackman incominciò ad avere problemi di cuore, tant’è che subì, addirittura, un’operazione. Nonostante ciò, per tutto il resto del decennio, continuò a spron battuto a lavorare tra un set e l’altro, ricevendo lo stesso successo di prima.
La svolta, per lui, giunse nel 1999, l’anno del suo terzo esordio dopo quello televisivo, prima, e, appunto, cinematografico, poi. Infatti, e lasciateci questa espressione, ‘Il buon vecchio Gene’ iniziò a far parlare di sé, addirittura, con un romanzo. Non si sa come gli venne in mente, eppure ad un certo punto, insieme all’archeologo marino Daniel Lenihan, divenne autore di una fortunata trilogia inaugurata, come detto, nel 1999. Proseguita nel 2004 e conclusa quattro anni più tardi e per il momento soffermiamoci su questo punto.
Infatti, come già ricordato in precedenza il 2004 fu l’anno della sua apparizione al Larry King Show in cui pronunciò quelle parole. Ma, appunto, quattro anni più tardi, nonostante tutto, tornò a far parlare di sé in merito al suo allontanamento nel mondo del cinema.
L’occasione fu la presentazione dell’ultimo capitolo della trilogia, inaugurata con ‘Wake of the Perdido Star’, seguito da ‘Justice for None’ e chiuso appunto con Escape from Andersonville.