Antonella Attili: “Porto in scena l’Iliade per risvegliare la curiosità e il desiderio di conoscenza”
Antonella Attili, attrice amata dal pubblico televisivo e teatrale, si racconta in un’intervista intensa e con spunti, riflettendo sul senso del suo lavoro e sul ruolo della cultura oggi. Nota per i suoi ruoli in serie di successo come “Il Paradiso delle Signore” e “Makari”, Attili è attualmente in tournée con lo spettacolo “Iliade. Il Gioco degli Dei”. È proprio questo progetto teatrale, che si propone di rendere l’epica omerica accessibile e affascinante per il pubblico contemporaneo, al centro del suo discorso. Lo spettacolo, scritto da Francesco Niccolini, reinterpreta l’Iliade attraverso una prospettiva originale e ironica, capace di avvicinare anche chi non ha mai letto il celebre poema.
“Trovare persone che abbiano letto davvero l’Iliade è difficilissimo,” ammette Attili. Ed è proprio questa consapevolezza che rende lo spettacolo una sfida culturale e divulgativa: offrire al pubblico un’opera che, pur rispettando il mito, lo renda più vicino e comprensibile”. La riscrittura di Niccolini, infatti, non si limita a rievocare le grandi battaglie o i momenti epici del poema, ma introduce una dimensione ironica e umana, in particolare nel ritratto degli dèi. “Qui gli dèi non sono solo il fato o il destino, ma esseri smidollati, annoiati dalla loro immortalità. Questa rappresentazione moderna degli dèi, con i loro vizi e debolezze, li trasforma in una sorta di “famiglia disfunzionale”, rendendoli più vicini agli uomini e, di conseguenza, al pubblico”, racconta l’attrice.
Tuttavia, non manca la fedeltà ai momenti più significativi del poema: dalla morte di Patroclo al duello finale tra Ettore e Achille, fino alla struggente scena in cui Priamo implora Achille di restituire il corpo del figlio. Accettare di partecipare a uno spettacolo come “Iliade. Il Gioco degli Dei” ha rappresentato per Antonella Attili una sfida personale e professionale. “Non avevo mai affrontato un teatro epico,” confessa, spiegando come questo progetto le abbia offerto la possibilità di cimentarsi con registri molto diversi: dalla commedia al lirismo più intenso. “Ci sono momenti estremamente lirici, come la descrizione della battaglia, e momenti di commedia che alleggeriscono il racconto. Per un’attrice, è un’opportunità straordinaria.” Parte del fascino del progetto è stato anche lavorare con Alessio Boni, che Attili definisce “un compagno fantastico”.
Boni, secondo l’attrice, rappresenta un esempio raro di dedizione al teatro in un’epoca in cui prevale il disimpegno: “Oggi siamo attratti dal disimpegno, che regala soddisfazioni effimere e poco durevoli. Alessio è uno che sceglie di divulgare i grandi classici della letteratura e della nostra prosa. È un impegno che rispetto moltissimo.” L’attrice riflette anche sullo stato del teatro oggi, sottolineando la necessità di preservarne l’unicità rispetto alla televisione. “Se il teatro diventa la tv, con gli stessi attori e lo stesso disimpegno, perché spendere soldi per andare a teatro? Il teatro deve rimanere un luogo diverso, dove il tempo è sospeso, dove c’è un dialogo unico tra attore e pubblico.”
Lo spettacolo “Iliade. Il Gioco degli Dei” ha ottenuto un grande successo, soprattutto tra i giovani, attratti dalla rilettura moderna del mito. “Abbiamo portato tantissimi giovani a teatro, molti dei quali studiano letteratura greca al liceo,” racconta Attili. Ma non si tratta di uno spettacolo pensato solo per gli studenti: la riscrittura degli dèi e la combinazione di mito e commedia rendono il racconto accessibile a tutti”. La soddisfazione più grande per l’attrice è sapere che lo spettacolo ha risvegliato la curiosità del pubblico. “Quando qualcuno esce dicendo: ‘Mi hai fatto venire voglia di leggere o rileggere l’Iliade’, mi sento ripagata. Oggi è difficile catturare l’attenzione, ma la curiosità è il primo passo verso la conoscenza”, sottolinea Attili.
L’attrice, inoltre, precisa come il teatro, a differenza di altre forme di intrattenimento, richieda attenzione e dedizione, qualità che stanno diventando sempre più rare in un’epoca dominata dai social e dalla comunicazione istantanea. “Anche gli smartphone hanno cambiato la nostra percezione del tempo. A teatro, il tempo è sospeso. Questo è il privilegio del teatro.” La riflessione sull’importanza del teatro si inserisce in un discorso più ampio sullo stato della cultura in Italia. “La cultura sta andando a finire male,” dichiara Attili con amarezza. “I giovani sono disinteressati, e la cultura non è una priorità per i nostri governanti. Non ci sono programmi per rendere la cultura accessibile a tutti, soprattutto a chi non può permettersela.”
Secondo l’attrice, la responsabilità di questa crisi non è solo delle istituzioni, ma anche della società contemporanea, dominata da una comunicazione superficiale. “Viviamo in un tempo in cui tutto è abbreviato. I like hanno sostituito la filosofia, e la capacità di interpretare una metafora è scomparsa. Tutto ciò che richiede attenzione e tempo non è più di questo tempo.” Per questo, Antonella Attili vede nel teatro un’occasione per andare controcorrente, per offrire qualcosa di autentico e significativo. “Mi interessa fare teatro che abbia senso, che non si limiti a replicare i modi e i contenuti delle fiction. Questo spettacolo è capace di varcare le differenze e di proporre un livello performativo altissimo, che include suono, musica, scenografia e una preparazione atletica straordinaria.”
Nonostante l’impegno teatrale, Antonella Attili non dimentica il suo legame con il pubblico televisivo. “Dopo Il Paradiso delle Signore, mi chiamano con il mio nome per strada. È stata un’esperienza unica entrare nelle case degli italiani ogni giorno,” racconta. E su “Makari”, aggiunge: “È la mia vacanza annuale. Ritrovarsi alla Tonnara di Scopello per girare i nostri gialli è sempre un piacere. È una partecipazione a cui sono molto affezionata.” Guardando avanti, l’attrice spera di continuare a dedicarsi a progetti che abbiano senso. “Mi piacerebbe fare teatro che rispecchi quello in cui credo, con determinate caratteristiche e condizioni. La crisi paralizzante della cultura in Italia rende tutto più difficile, ma questo non mi impedirà di scegliere progetti di qualità.” Con la sua passione per il teatro e il suo impegno a promuovere la cultura, Antonella Attili si conferma una figura di riferimento per il panorama artistico italiano. Un’attrice che, con il suo lavoro, riesce a tenere vivo il legame tra passato e presente, tra tradizione e modernità, tra pubblico e cultura.
CREDITI FOTO: AZZURRA PRIMAVERA