La prima parte dell’episodio in cui racconta l’esordio ufficiale di Pino Daniele
Na tazzulella e’ cafe’, Napul’è; Ce sta chi ce penza; Suonno d’ajere; Maronna mia; Saglie, saglie; Terra Mia; Che calore; Chi po dicere; Fortunato; Cammina, cammina; O’ padrone; Libertà. Abbiamo aperto così e forse non poteva essere altrimenti; forse non potevamo fare diversamente con questo appuntamento con Pino Daniele, l’episodio numero 6, suddiviso in due parti. Infatti, tra oggi e domani vi racconteremo quel primo straordinario esordio discografico, quel primo straordinario long play intitolato ‘Terra Mia’.
Certo, direte voi: non abbiamo ancora raccontato molti aneddoti che riguardano il periodo precedente a questa prima pubblicazione, datata novembre del 1977. Ma in fondo, non ci siamo spinti troppo avanti e vi spiegheremo il perché, facendovelo scoprire subito.
Fin dall’inizio, nel raccontarvi questa storia, della storia di Pino Daniele, avevamo posto l’accento su un dettaglio, non proprio di poco conto: ossia che la maggior parte delle sue canzoni, per non dire tutta la sua produzione musicale, è tratta, ispirata da diversi aneddoti, personali ovviamente; una produzione musicale legata a momenti di ispirazione particolare, forse anche poco conosciuti o quantomeno che non si pensasse neanche che sarebbero stati così determinanti per lo stesso cantautore partenopeo.
Aneddoti che riprendono ad approfondire questa parte di racconto da una data molto, ma molto particolare. l’avevamo già indicata nel primo appuntamento, quello cosiddetto introduttivo che ci stava permettendo di entrare subito nel vivo di questo racconto. Era la sera del 2 novembre del 1977, posto così sembra una favola. E lo è: una favola musicale.
Le radio libere avevano già iniziato a proliferare già da qualche anno e in una di quelle tante stazioni dalle quali si diffondevano le note musicali, l’allora emergente Giuseppe Daniele, che già portava quello che sarebbe stato il suo nome d’arte, Pino, venne invitato a promuovere il suo primo disco d’esordio; da quella piccola ed anonima trasmissione ebbe inizio la sua leggenda, in ambito ufficiale, s’intende.
Allora, è bene, però, fin da subito soffermarsi su un’ulteriore precisazione che riguarda l’uscita del primo disco, ‘Terra Mia’. Se ascoltate bene la prima parte di quella trasmissione noterete una incongruenza temporale. L’allora speaker radiofonico puntualizzò che il long play sarebbe uscito nel dicembre del 1976, visto che quella puntata andò in onda il 2 novembre del 1976.
Ma da più parti, la pubblicazione della prima raccolta d’inediti di Pino Daniele è sempre legata all’anno 1977. Tant’è vero che, nel corso dei nostri primi appuntamenti, abbiamo indicato sempre il secondo giorno dell’undicesimo mese dell’anno ma, appunto, proprio del 1977 e non dell’anno prima. Dunque, l’errore, in effetti chi lo ha commesso? Forse nessuno. ‘spulciando’ tra i vari siti internet si scopre che due delle canzoni di quel disco furono pubblicati, proprio verso la fine di quello stesso anno.
È un quesito, questo al quale cercheremo di spiegare non solo in questo mini-speciale, ma anche nei prossimi appuntamenti. Torniamo, comunque, alla cronaca o quantomeno alla celebrazione di quella puntata, di quell’esordio che rappresentava, a tutti gli effetti, la presentazione ufficiale del long play in anteprima. In quell’occasione non venne rispettata l’ordine della tracklist indicata sul retro della copertina e si partì con l’interessante singolo ‘Che Calore’, con il quale si aprì quella diretta. Oltre al presentatore si può anche ascoltare la voce dell’allora manager di Pino Daniele: Claudio Poggi.
Dicevamo, dunque, che in quella trasmissione non venne rispettata l’ordine di pubblicazione del disco. In fondo, ci poteva stare, soprattutto anche per le eventuali improvvisazioni che in quell’ora vennero effettuate e soprattutto dall’inizio, la cui apertura era affidata ad una canzone di Battisti e, come avete potuto ascoltare molto attentamente, Pino Daniele si lasciò trasportare dal sound della base musicale in sottofondo stupendo anche lo stesso conduttore, il quale dichiarò, qualche minuto più tardi di averlo lasciato completamente fare. In verità questa trasmissione rappresenta, per i molti, rappresenta una vera e propria chicca della storia della musica italiana, seppur le origini del sound è per metà napoletano e l’altra metà statunitense.
Si può ben dire che al primo tentativo, ‘Terra Mia’, permise allo stesso cantautore partenopeo subito il salto di qualità, attirando subito i favori della critica e del pubblico. Quella sera s’intuì subito, grazie ai perfetti giri e accordi di chitarra, che chi stava ascoltando si trovava di fronte ad un talento più unico che raro e soprattutto anche per un altro motivo: sussisteva un elemento non di poco conto e che aiuta sempre a far breccia tra il pubblico agli inizi di ogni carriera, ovvero l’originalità.