Come nacque il loro maggior successo discografico mondiale
Come promesso oggi torniamo a farvi ballare a ‘Disco Music’, in quello che è il nono episodio, ma precisamente, è il vero decimo appuntamento con questa rubrica. Dopo la riflessione di sabato scorso era naturale ritornare nei ranghi e riprendere quel discorso interrotto con la musica, quel discorso che si è interrotto due settimane fa quando ci eravamo soffermati sui cosiddetti ‘lenti’; ovvero quelle canzoni permettevano un ballo, appunto, lento, calmo e che, senza troppi giri di parole, ci permettevano anche di fare meglio conoscenza di quella che sarebbe stata, poi, la nostra metà. Ecco, in effetti siamo tornati al concetto di sabato scorso.
Siamo tornati a quel ‘spaccato di vita’ che tanto abbiamo indicato già a partire dagli appuntamenti precedenti. In effetti, ogni canzone, ogni brano che ha fatto la storia di questo genere rappresenta, nella sua essenza e seppur in piccolo, un vero e proprio spaccato di vita. Tale dettaglio non deve essere solo ed essenzialmente legato alle classifiche, in quanto posizione conquistata in quegli anni, con tanto di riconoscimento in relazione ai vari dischi di platino, d’argento o d’oro.
Questo particolare affonda le radici, ben piantate diremmo noi, nella società dell’epoca, nel modo di pensare dell’epoca oltreché nel modo di proporre musica. Alle volte, come abbiamo visto alcuni brani traevano la loro fonte di ispirazione, direttamente, dai casi di cronaca; anche da quelli più drammatici ed orribili come ‘Disco Inferno’, legato al serial killer del maggiolino, Ted Bundy, il quale terrorizzò gli Stati Uniti d’America verso l’inizio degli anni ’70.
Altre volte, invece, determinati brani da ballare nascevano come semplice risposta ad un torto subito. Si, proprio così. eppure, Bernard Edwards e Nile Rodgers non immaginavo affatto che una delusione professionale potesse tramutarsi in una ghiotta occasione per loro. Come sempre, andiamo con ordine perché questo aneddotto è davvero particolare.
Era la sera del Natale del 1977 e ‘La Febbre del Sabato Sera’ aveva iniziato ad impazzare per tutte le discoteche e cinema dal 10 dicembre di quello stesso anno. Dunque, la Disco Music si trovava nel miglior periodo della sua storia, diciamo così. i due nomi che vi abbiamo appena menzionati riguardavano due musicisti che in quella fredda sera di dicembre avevano un importante appuntamento; un impegno di lavoro al quale non potevano e non volevano sottrarsi.
L’occasione era davvero ghiotta per loro: erano stati invitati dall’allora stella della musica Grace Jones per le registrazioni del suo nuovo disco. Cosa accadde? Non si sa se fu un equivoco o la stessa cantante modificò i piani, le cronache dell’epoca raccontano che i due attesero invano fuori al leggendario Studio 54 di New York, luogo dell’appuntamento e quindi delle registrazioni, scoprendo, tra l’altro, di non essere nell’elenco della lista degli invitati e il buttafuori non permise ai due di entrare. Beffati, consapevoli di aver perso un regalo di Natale, sia Bernard che Nile decisero, quella stessa sera, di comporre una canzone sull’onda emotiva di quanto era successo. Il ritornello di base era molto semplice, oltreché diretto: era fondato su chiarissimo: andate a quel paese, in inglese.
Ma durante la registrazione qualcosa cambiò. Si dice che fu lo stesso Nigel a modificare, furbamente, la parola inserita nel refrain senza pensare o senza sapere che tale mutamento avrebbe reso la canzone ancor più immortale dell’idea originale: da Fuck You si passò ad un più apparentemente mite e leggero Le Freak. Dunque, vi abbiamo raccontato l’origine più stramba della storia della musica.
Che ha portato alla realizzazione di uno dei cavalli di battaglia più famosi della storia di questo genere, firmato, si da Edwards e Nigel, ma i due erano conosciuti come gli ‘Chic’ e la canzone venne pubblicata il 21 maggio del 1978.