La cantante emiliana, dopo il brano estivo con i Desaritmia, torna con un’altra canzone tutta da scoprire
Anche lei l’abbiamo incontrata diverse volte. La prima sarà stata un annetto fa, scarso, quando la intervistammo come talento emergente; a seguire qualche mese fa, esattamente era il 24 maggio scorso, quando con la sua band, i Desaritmia, uscì con un singolo tutto da ascoltare e da ballare. Non a caso il titolo recitava: Portami a ballare.
Quasi cinque mesi esatti Anna Ghetti torna con un altro brano, con un altro singolo tutto da scoprire. In questa occasione, però, non con suo padre, il jazzista Paolo Ghetti, e neanche con i Desa, ma in versione solista. Torna, dunque con ‘Voragine’ scritto e arrangiato da Claudio Luce, per la RiverStudioRec.it, distribuito grazie a Ghiro Records proprio oggi, in data 15 novembre 2024. Il Genere musicale è quello dello Synth-Pop con delle evidenti incursioni anni 80.
Il testo del brano si muove intorno al tema dell’amore, sia in senso fisico che in senso figurato e si presta a diverse interpretazioni. Come, per esempio, oltre alla classica e tradizionale dichiarazione di amore e di desiderio verso una persona del sesso opposto, ma anche no…
Il/la protagonista è impegnato a vivere una vita intensa di costrizioni, di abitudine e di perbenismo che provoca un senso di vuoto, ‘Voragine appunto, in cui vengono seppelliti emozioni e desideri fra lavoro, studio e impegni vari, ma tutto si ferma quando incontra la persona designata da amare alla solita fermata del bus, in quel bar o sul posto di lavoro, la mente parte e in un giorno come tanti si scatena la passione fra i due.
Un’ulteriore interpretazione potrebbe essere quella di una persona imprigionata in una relazione che ormai “non ha più niente da dire”; inteso come essere bloccati nella routine delle dinamiche familiari: “ogni volta che ti guardo, voragine “assume appunto una connotazione di rassegnazione sapendo che il vuoto ormai circonda ogni cosa. Senza mai dimenticare momenti in cui si lascia spazio a momenti di puro amore anche se, alla fine di questi rimane, il desiderio di cambiare vita e porre fine alla relazione “prima o poi ci riuscirò, le etichette non servono”.
E tu quale Voragine sei?