Le sue passioni e l’unicità della coppia con Terence Hill
In questo lunghissimo reportage ciò che manca, di fatto, è, sicuramente, il racconto lineare. È vero che, nella prima parte, avevamo inteso affermare che non volevamo partire dalla fine ma, semmai, dall’inizio. Raccontare, però, una vita lunga 86 anni in un articolo suddiviso in ben cinque parti è, ugualmente una missione totalmente impossibile.
Così, attraverso qualche spezzone delle sue scene migliori, per non dire dei suoi schiaffi e pugni migliori e, le pazienti risposte di Giuseppe Pedersoli, ci immergiamo sempre di più, in punta di piedi, in quello che è di fatto il mondo di Bud Spencer, cercando di ricostruirlo e anche po’ di analizzarlo, quasi come a dire la famosa frase: ma ti ricordi di questa o di quella scena? Oppure, ti ricordi di questo o quell’altro aneddoto?
Ecco, di aneddoti c’è sono non abbastanza, ma una vera infinità, tra cui uno in particolare che è fortemente legato ad una delle sue più grandi passioni: la musica.
“La musica è stata importantissima. È stata un suo modo di esprimersi e aveva, purtroppo, il limite di non aver mai studiato musica; però già negli anni giovanili, quando non era ancora attore, si dilettava con alcuni amici, con una piccola band, ad intrattenere, nelle notti romane un pubblico di affezionati. ‘Gli assatanati del ritmo’, si chiamavano, e c’è un aneddoto divertente perché un giorno gli si avvicinò un personaggio che sarebbe poi diventato straordinariamente importante, veniva dalla Puglia e voleva entrare nella loro banda e loro dissero ‘faccia ascoltare’ cosa suoni e questo strano giovane incominciò a suonare e a cantare delle melodie pugliesi molto particolari, molto stilizzate, ed era Domenico Modugno e loro gli dissero: guarda con queste canzoni non andrai da nessuna parte, poi noi a Roma facciamo una specie di Jazz ad imitazione di quello americano; facciamo una musica diversa e non crediamo che avrai futuro e quello un anno dopo vinse Sanremo e divenne il Domenico Modugno che tutti ammiriamo. Mio padre divenne ha avuto sempre nel cuore la musica, ha partecipato anche con gli Oliver Onions a cantare o a suonare anche delle musiche che poi sono nei suoi film e poi anche quando ha iniziato a lavorare di meno per una questione di età si è messo ad incidere ad alcune canzoni a cui lui teneva molto sia in napoletano, sia in francese e sia in inglese. Quindi la musica per lui è stata molto, molto importante”.
La musica, dunque, fu molto importante e in alcune scene dei suoi film e anche in qualche spezzone di qualche programma televisivo questa sua passione si evince senza alcun equivoco di sorta. Eppure, nel tentativo di scoprire qualche curiosità in più che magari, in tutti questi anni, ci capita di porre, allo stesso Pedersoli, una domanda veramente atipica. Una domanda legata ad una curiosità in cui si tende a svelare se, nella sua lunga carriera, oltre a Terence Hill ci fosse stato un altro attore con il quale avrebbe voluto recitare e che, per un motivo o per un altro, non ci è mai riuscito.
“Credo che l’attore preferito sia definitivamente stato Terence Hill. Ha avuto una bellissima esperienza con Giuliano Gemma in ‘Anche gli angeli mangiano fagioli’ che per motivi che non saprei neanche spiegare non si è ripetuta anche perché ‘Anche gli angeli mangiano fagioli’ è stato molto divertente, di grandissimo successo e poi evidentemente ha continuato la coppia con Terence Hill che, in qualche modo, ha precluso la possibilità di fare altri film con Giuliano Gemma che ricordiamo grandissimo affetto, grande divertimento perché s’era creato un feeling molto forte tra lui e papà. Ma non saprei con quale attore avrebbe voluto lavorare perché in realtà papà non si è mai voluto sperimentare troppo quando gli hanno offerto produzioni internazionali dove doveva condividere con un cast più vario le sue prestazioni. Perché evidentemente preferiva fare meno cose ma non tradire il suo pubblico, diceva sempre. Quindi c’è stata la possibilità di lavorare con tanti professionisti, ma poi l’ha fatto con Erik Estrada dei Chips, da Lou Ferrigno, ci sono stati tanti attori internazionali con i quali ha lavorato anche nei film precedenti e andrebbero ricordati tutti, perché sicuramente è stato un periodo di cinema veramente importante e ancora oggi, fortunatamente in cui si vedono i film in cui ha partecipato si sente una grande professionalità, un cinema italiano importante, un cinema italiano che nonostante fosse a basso budget o quelli che sono considerati tra virgolette B-movie, però c’era una grandissima professionalità, una grandissima capacità a tutti i livelli: dalla scrittura, alla regia, alla fotografia, al montaggio, a tutti i livelli”.
A quel punto gli poniamo anche un’altra domanda che, in base ad una prima impressione, sembrerebbe addirittura scomoda ma che, nella sostanza, non lo è affatto. Da un lato, quasi in maniera del tutto involontaria, si vorrebbe porre l’accento, per non dire il punto, su una questione in particolare: una coppia come quella di Bud e Terence può venir fuori al giorno d’oggi?
“Ma di coppie nel cinema ne nascono spesso e ripetutamente. Il problema che loro hanno creato, tra di loro, un qualcosa di magico che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo e forse la loro formula che è stata inizialmente naturale, poi in qualche modo anche un po’ studiata e lavorata, quando hanno capito cosa il pubblico gradiva è più difficile perché cambia l’evoluzione del cinema, cambia quello che il pubblico sente e gradisce sempre di più; ormai le piattaforme stanno dettando un linguaggio ed un modo di girare, di rappresentare le storie e di scrivere le storie che è abbastanza diverso di quello di 20, 30 e 40 anni fa. Però il cinema e l’espressione audiovisiva ci ha sempre abituati a delle sorprese piacevoli e perché no: posso nascere certamente altre coppie, diverse da quelle di Bud Spencer e Terence Hill”.
Certamente può nascere, ma molto probabilmente in modo totalmente diverso da come Bud e Terence si sono uniti, proprio come ha specificato Giuseppe Pedersoli, in uno strano e bellissimo scherzo del destino.