Nuovo speciale che funge sempre di più da tappa di avvicinamento al 5 novembre prossimo

Ieri ci eravamo fermati sulla possibilità che i delegati, designati all’interno della convention, potevano, addirittura, non mantenere il voto verso un candidato ben preciso, determinando l’applicazione dell’istituto conosciuto come ‘brokered convention’. Questo sistema si ritroverà, poi, anche in un’altra circostanza, ma su questo ci arriviamo presto.

Partendo, però, dal presupposto che il voto venga mantenuto nei confronti del candidato consolidato all’interno della stessa convention o comunque nello stesso caucus, una volta, la persona designata riceve la cosiddetta, ‘incoronazione’, come candidato ufficiale per la corsa alla Casa Bianca.

La persona che poi risulterà essere designata, per potersi garantire tale attribuzione, dovrà girare in un lungo ed in largo gli Stati Uniti d’America per riuscire ad ottenere il maggior numeri di consensi per poter arrivare ad essere l’inquilino di Pennsylvania Avenue, la strada della capitale dove si trova la Casa Bianca.

A questo punto però dobbiamo un momento fermarci e non tanto per andare con ordine, come diciamo spesso. Semmai per fare chiarezza su un dettaglio che, fino adesso, non abbiamo avuto ancora il tempo di esplicare e, oltremodo, riprendiamo uno dei tanti punti su cui ci eravamo ripromessi di tornare, soprattutto per voi, cari lettori.

Ossia del perché, l’elezione del Presidente degli Stati Unit d’America si svolge solo ed esclusivamente nel mese di novembre? Il motivo, per quanto possa essere strano, affonda le radici per soluzioni tipicamente storiche legate, soprattutto, anche a logiche relative al periodo storico in cui venivano attuate. Ma una cosa alla volta.

Il primo punto su cui ci vogliamo soffermare è la procedura di voto in generale che avviene sia durante le primarie e sia durante il giorno delle elezioni, ma per il momento non pensiamo ancora alla prassi che sarà nuovamente applicata il prossimo 5 novembre: ossia la presenza e l’utilizzo dei cosiddetti delegati di entrambi i partiti Democratico e Repubblicano.

Rimaniamo ancora nella prassi che si svolge durante le primarie. Abbiamo menzionato, quindi, ai cosiddetti delegati. Si sente spesso usare questa parola, specie durante le elezioni del Presidente degli Stati Uniti. sembra che tutto ruoti intorno a questa figura così sconosciuta e così solitaria e a tratti è proprio così. perché, da un certo punto di vista, come abbiamo detto fin dall’inizio, pare che l’elezione del Commander in Chief sia diretta. Ma non è proprio così. Certo se la rapportiamo al nostro modo di eleggere il Capo dello Stato è evidente, che per noi, il modo di votare sembra diretto.

Prima di tutto, durante i caucus, come abbiamo visto poc’anzi e, quindi durante le singole convention per i due rispettivi partiti, i delegati sono coloro che hanno l’autorizzazione a rappresentare non il candidato, come si potrebbe pensare, ma bensì coloro che vanno a votare, ovvero gli elettori. Chi sono i delegati? Anzi, semmai la giusta domanda potrebbe essere anche questa: chi possono essere i delegati?

Possono essere delegati gli stessi leader di un partito, per esempio; oppure dei funzionari eletti o ancora degli attivisti che credono in quel partito. Con quest’ultimo s’intende che non è necessario essere politici per diventare delegati. Gli stessi però, cioè i delegati, vengono assegnati ad ogni candidato su base statale.

Il che significa che vengono assegnati durante le elezioni primarie e i caucus che si svolgono in ogni singolo stato. A seguire, prendono parte alla convention nazionale del partito di riferimento per nominare ufficialmente il candidato alla presidenza, il quale rappresenterà il loro stato, svolgendo, quindi, un ruolo cruciale nelle elezioni.

Prima di concludere con il discorso sui delegati, per poi passare al punto su cui avevamo promesso di ritornare quando, all’interno di questo speciale, il momento era quello giusto, ci sarebbe ancora una cosa da dire, un esempio che nella pratica giuridica americana è diventata realtà proprio questa estate, paradossalmente con le dimissioni di Joe Biden.

Cosa succede ai delegati, nella sostanza, se un candidato alla presidenza, dopo aver ottenuto la nomination al termine della convention nazionale, si ritira? Il diritto costituzionale americano prevede che quei delegati, sia naturalmente o per non dire automaticamente, non vengono assegnati ad un altro candidato a meno che, cosa che poi è di fatto accaduta, che affermano di sostenere il nuovo candidato. Ovvero che i delegati di cui disponeva Joe Biden hanno dichiarato di appoggiare Kamala Harris.

Arriviamo, dunque, al già citato punto rimasto in sospeso già troppe volte in questo speciale e che, visto che siamo nell’ultima parte, lo andiamo ad analizzare attraverso la nostra lente d’ingrandimento per scoprire le curiosità più nascoste del perché, storicamente parlando, l’elezione del Presidente degli Stati Uniti avviene sempre nel mese di novembre e, precisamente, nel martedì seguente al primo lunedì del mese.

A questo punto lo diciamo: andiamo con ordine, ripartendo dalle date che riguardano il giorno di inaugurazione del mandato, indicate, nella prima e seconda parte, in cui si intuisce che l’elezione non avveniva in una giornata stabilita e di fatto era proprio così.

Nel senso che ogni Stato stabiliva una propria giornata per effettuare le operazioni relative al primo cittadino della nazione. Il tutto partiva da una data precisa, stabilita da una legge del 1792, che fungeva da inizio e il cui termine era rappresentato dal primo mercoledì del mese di dicembre. quindi voleva dire che esisteva un periodo di ben trentaquattro giorni le elezioni. Ciò era previsto a partire dal 1788 fino al 1845.

Dunque, per ben cinquantasette anni fu più o meno questa la tempistica per le elezioni del Presidente degli Stati Uniti d’America. Dal 1845 in poi si cambia registro, si decide, attraverso il Congresso, di stabilire una data unica per tutti gli Stati. Nella ricerca del giorno preciso, vennero scartati, per determinati motivi il lunedì e il mercoledì. Ovviamente bisogna considerare il contesto storico dell’epoca.

Il primo giorno venne scartato a priori per il semplice fatto di non poter richiedere alle persone di spostarsi in calesse la domenica, giorno sacro. Il mercoledì, invece, perché erano giorno di mercato per gli agricoltori. Alla fine, la scelta ricadde sul martedì, giorno perfetto per le elezioni federali e soprattutto per quelle del Presidente degli Stati Uniti.

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