Il 6 ottobre di 100 anni fa ci furono le prime trasmissioni radiofoniche della storia
Questo speciale ha un sapore davvero particolare, in tutti i sensi. FreeTopix Magazine si deve rifare di quella che un tempo era considerata la classica serie di articoli, poi sostituita con questo schema ben più ampio e ben più particolareggiato. Era lo scorso 3 gennaio e in quel giorno gli anniversari da considerare e da celebrare erano fondamentalmente due: il primo era quello relativo al leggendario regista Sergio Leone, il secondo aveva per oggetto la nascita della televisione italiana. Quest’ultima serie di articoli avrebbe dovuto fare da traino verso l’argomento di oggi; verso lo speciale di oggi. Dopo quel periodo di discontinuità abbiamo deciso di recuperare e un bel po’. Come? Per il momento focalizzatevi su questo speciale.
Partiamo da un presupposto che sembrerebbe quasi scontato ma che, nella sua essenza, non lo è a fatto: ogni mattina ci svegliamo e accendiamo il televisore per incominciare ad essere edotti sulle prime notizie di giornata. Al giorno d’oggi è così. Eppure, non tutti fruiscono solamente dell’ex tubo catodico, ma anche di internet attraverso i social e motori di ricerca. Per non dimenticare che esistono anche i giornali, quelli cartacei intendiamo, i quali vengono abbinati a quelli online. Solo questo?
No, c’è dell’altro e quando c’è dell’altro significa che non stiamo trascurando l’elemento principale, semmai lo stiamo preparando per la preparazione degna di un programma che si ascolta ancora oggi grazie ad un oggetto particolare. un oggetto che sembra caduto in disuso ma, che, attraverso le tecnologie di oggi ha trovato nuova linfa. Ha trovato un modo di esistere e di continuare ad avere persone affezionate che tramandano alle nuove generazioni quel culto di un’azione ritenuta l’unica possibile esattamente cento anni fa.
Un’azione relativa all’ascolto di notiziari, di musica e perché no anche di programmi cosidetti radiofonici. Si, proprio così. il 6 ottobre di cento anni fa nasceva quella che comunemente tutti quanti conosciamo con il nome di radio. l’inventore, l’ideatore di questo particolare strumento, di questo particolare oggetto lo si deve, com’è sempre stato ricordato in questo lunghissimo secolo, dall’italiano Marconi, il quale, però, la sua intuizione la ebbe qualche decennio precedente.
Le cronache dell’epoca riportano l’anno del 1895. Ma come spesso ci capita in queste occasioni, sarebbe meglio andare con ordine e soprattutto, di non saltare alcun passaggio storico perché, visto che non lo abbiamo detto direttamente, semmai solamente sfiorato e per giunta in maniera indiretta, centra anche il mondo della televisione.
Si, perché torneremo a raccontarvi ciò che, in tutto questo anno, non siamo a raccontarvi, a ricordarvi, ad analizzare, a celebrare, a commentare questo duplice mondo sia della tv che della radio. non solo, anche per ricordare che questa celebrazione che giungerà dopodomani non sarà oggetto di attenzione solo del mondo della televisione, ma anche della nuova radio, quella via web. Difatti, se la sera del 6 ottobre andrà in onda, su Rai1 ovviamente, il programma celebrativo ‘Un secolo di Servizio Pubblico’.
Una trasmissione televisiva condotta da Carlo Conti in cui verranno, appunto, celebrati e ricordati i cento anni del servizio pubblico italiano, tra radio e televisione. Per quanto riguarda la web radio è giusto segnalare l’interessante iniziativa che partirà proprio domenica prossima, giorno del centenario, su una radio che abbiamo incrociato in più di un’occasione durante i nostri articoli e speciali, stiamo parlando di ‘RadioSpasso’, fondata da Tullia Pugliese.
Proprio dopodomani partirà con una nuova serie di podcast interamente dedicati alla letteratura, alla musica, la grande bellezza e ‘Gener/azioni’ e via discorrendo. Soprattutto, però, il primo appuntamento sarà interamente dedicato, come logico che sia, proprio alla radio ed al suo centenario. Una serie di appuntamenti Ideata dal giornalista, saggista e scrittore Michelangelo Iossa e il montaggio curato dalla stessa Tullia Pugliese dal titolo: Volume.
Di questa serie di appuntamenti, come normale che sia, e non può essere altrimenti, ci sarà una puntata interamente dedicata alla storia della radio e al suo leggendario inventore: Guglielmo Marconi. Celebrazioni, dunque, che non mancano e che non sono mancati neanche in questi giorni. si pensi alla Camera dei deputati sempre con Carlo Conti e Renzo Arbore con Elettra Marconi, nipote ovviamente dello stesso Guglielmo.
Ma torniamo all’oggetto del nostro argomento, la radio. questa semplice parola, nella sua essenza, nasconde diversi significati. Prendendo ad esempio l’enciclopedia Treccani possiamo notare, senza alcuna ombra di dubbio, a cosa si allude quando si usa tale vocabolo in tre differenti contesti.
Partendo dal presupposto che la parola stessa deriva del latino ‘radius’, il primo significato a cui dobbiamo fare riferimento è questo: Primo elemento di moltissime parole composte dalla scienza e dalla tecnica, nelle quali indica genericamente un rapporto con energia radiante o con radiazioni di natura varia. In tale definizione si possono distinguere tre tipi di connessione.
La prima è quella relativa ai fenomeni di radioattività, come in radioattivo, radioisotopo, radioemanazione e radiocontaminazione. Nella seconda connessione, invece, si fa riferimento ai raggi x o con altre forme di energia radiante, come quella beta e gamma, e le lora varie applicazione conosciute come radiologia, radioscopia e radiografia, tanto per citarne qualcuna.
Infine, arriviamo alla terza ed ultima connessione, quella che nella sostanza ci interessa di più: ossia quella relativa alle onde elettromagnetiche; con particolare riferimento alle onde hertziane ed alle loro varie applicazioni: quindi alla radiotelegrafia, alla radiotelefonia e alla radiotecnica. Proprio attraverso questo gruppo più numeroso di voci ha acquistato, sempre di più un uso ed un valore autonomo: la radio, appunto.
Tutto questo per cercare di dire, per cercare di annunciare che riprenderemo a ricordare il vecchio mondo della televisione, ripartendo da dove ci eravamo fermati; praticamente all’inizio. Avendo, però, come nuovo punto di riferimento per questo viaggio nel tempo proprio il centenario della radio.
Ci soffermeremo inizialmente sulla nascita del servizio pubblico in generale per poi avviarci, pian piano, verso quel 3 gennaio del 1954 che tanto abbiamo voglia di raccontare, di ricordare e di celebrare attraverso le storie dei protagonisti e delle trasmissioni che ne hanno fatto la storia. Ma come diciamo spesso in queste occasioni: andiamo con ordine, tornando indietro nel tempo, tornando a quel 6 ottobre di cento anni fa.