Ultimo appuntamento con la terza giornata di campionato di Serie A
Tutti quanti attendevano le emozioni di Juventus – Roma, invece a tenere banco è l’ennesimo pareggio della Fiorentina, in casa, contro il Monza, in un rocambolesco 2 a 2. A tenere banco è un Hellas Verona che continua a macinare punti, quindi a riprendersi dopo la batosta della scorsa settimana, in casa di un Genoa molto sfortunato. Un 2 a 0 fuoricasa che ha il sapor, forse, di una consapevolezza di non essere proprio una piccola, neanche una grande. Semmai una squadra di media classifica che, molto probabilmente, potrà dire la sua in questa stagione, sempre per i veneti, particolare e per un semplice motivo.
Proprio in questa stagione il Verona celebra i quaranta anni dell’unico suo titolo nazionale. Un unico scudetto sorprendente e storico. Quattro decenni dopo non è sicuro se tale magia potrà mai ripetersi, eppure i ragazzi di Paolo Zanetti sono partiti forte, caparbi e, appunto, con qualche sicurezza in più.
Vincere in un campo come quello di Genoa, ostico, e soprattutto dopo che i ragazzi di Gilardino hanno sprecato diverse palle-gol è normale pensare che il cinismo, visto anche con il Napoli di Antonio Conte, non sia proprio del tutto casuale. Per il momento l’unica cosa che possiamo dire è: staremo a vedere?
Come staremo a vedere anche per Udinese – Como: due squadre, due situazioni completamente diverse tra loro. La prima stava quasi per retrocedere in serie B, la seconda è ritornata dalla Serie B stupendo, tra l’altro, con una campagna acquisti di rilievo, con nomi davvero altisonanti. Eppure, il progetto di Fabregas non decolla. Sconfitta alla prima giornata e nella seconda ha pareggiato per poi fino ad arrivare a ieri. Sfortunato? Fino ad un certo punto. Senza dimenticare che lo stesso club friulano ha cambiato mentalità. È diventata più forte rispetto alla passata stagione. Un 1 a 0 che peserà in classifica.
Peserà anche, nel complesso, anche il pareggio tra Fiorentina e Monza? Cosa sta succedendo ai viola? Non sanno più vincere? È stato troppo bravo il Monza, grazie anche ad una firma d’autore e che porta sulle spalle un cognome non pesante, ma pesantissimo. Stiamo parlando di Daniel Maldini, figlio di Paolo Maldini e nipote di Cesare Maldini. Che il figlio d’arte, alla corte di Nesta e Galliani riuscirà a trovare sé stesso? Soprattutto in una piazza che non ha un determinato tipo di pressioni. E la Fiorentina? Bella domanda. in effetti questa parte di riflessione appare molto interrogativa e non lo è a caso.
Tre partite e tre pareggi. Qualcuno potrebbe trovarci anche il bicchiere mezzo pieno, nel senso di 0 sconfitte. Ma anche 0 vittorie è un bel grattacapo per Palladino il quale, adesso, avrà tutta la sosta per comprendere quale sia il reale problema di una squadra che non riesce ad essere concentrata, che ha carenti amnesie difensive nonostante un mercato di un certo spessore. Per alcuni si parla di piazzamento Champions, qualcun altro, in maniera più generale, solo di Europa. I viola, in fondo, hanno tutte le carte in regola per approdare in una delle tre competizioni europee della prossima edizione.
E veniamo alla vera delusione di questa terza giornata rappresentata da Juventus – Roma. L’attesa era chiaramente alta, non proprio spasmodica come negli anni precedenti, ma è sempre stata una sfida storica; una sfida dove è sempre successo di tutto, dove le polemiche a fine gara hanno fatto sempre da padrone. Insomma, questi due club, in campo e sportivamente parlando, si sono sempre fatti del male per cercare di superarsi reciprocamente. Tranne ieri, appunto. Un pallido 0 a 0 che, da un lato, blocca i ragazzi di Thiago Motta, dall’altro invece, dovrebbe risollevare un po’ la Roma di Daniele De Rossi.
Considerando che la sfida si è giocata in casa dei bianconeri, sarebbe, forse, più giusto sostenere che la Roma sia stata più in gamba della squadra di casa? Per il solo fatto di esser riuscito nella missione di bloccare sul più bello i ragazzi di Thiago Motta? Potrebbe essere una risposta plausibile. Di contro, però, si potrebbe anche sostenere anche il contrario. che anche i giallorossi non sono apparsi all’altezza della situazione, una volta intuito che la Juventus non era particolarmente in giornata tra le mura amiche. In sostanza, nessuna è riuscita ad approfittare dell’altra.
In attesa della ripresa del campionato che avverrà tra una quindicina di giorni, il quarto turno presenta la data ufficiale del 15 settembre, con anticipi e posticipi, andiamo a vedere la classifica della serie A, partendo dalle ultime posizioni fino alla vetta.
Como e Venezia 1; a 2 punto troviamo ben cinque squadre e sono: Bologna, Roma, Cagliari, Monza e Milan; a quota 3 troviamo: Lecce, Atalanta e Fiorentina; Genoa, Parma e Lazio a 4; in solitaria c’è il sorprendente Empoli a 5 punti; a 6 Verona e Napoli; mentre in prima posizione, con 7 punti, troviamo ben quattro squadre e che sono: le sorprese di Udinese e del Torino, Juventus e Inter.
In questa terza giornata del campionato di calcio si sono segnate ben 22 reti, uno in meno rispetto alla giornata precedente. Anche qui si potrebbe addirittura domandarsi: sono migliorate le difese o sono peggiorati gli attacchi? Al Dio del calcio l’ardua risposta. Risposte che non tarderanno ad arrivare. Basta solamente pazientare attendendo i singoli turni del campionato che si susseguiranno a partire dal prossimo 14 settembre, dopo gli impegni della Nazionale italiana di calcio.
Cos’altro si può dire prima che la giostra ritorno con il suo classico giro? Al momento nulla. andremo solo a ripetere quanto detto fino adesso, senza aggiungere nulla di nuovo. Certo, ci potremmo fermare a delle mere sensazioni. Ma la certezza, dopo queste tre giornate di campionato, e che non ci sono certezze. Tutto sembra essere messo in discussione dopo quanto si è fatto o non si è fatto durante il turno precedente. Una sconfitta, un pareggio e una vittoria non è sinonimo di giudizio definitivo nei confronti di qualsiasi squadra di serie A. l’unica cosa che ci conviene fare è quello di continuare ad attendere perché, prima o poi, i veri valori emergeranno in maniera inequivocabile.