Anche Torino e Atalanta offrono molti spunti interessanti di riflessione, dopo una partita spettacolare
Il Dio del calcio ci continua a regalare emozioni in questo scorcio di campionato. Non sono neanche trascorse, per intere, le due giornate del 123° campionato di calcio di Serie A che le sorprese continuano a fioccare tra Parma, sabato pomeriggio, e Roma, ieri sera; con i giallorossi che, forse, erano troppo inebriati dal rifiuto di Dybala a soldi arabi, gesto che concilia con un calcio molto romantico. Talmente romantico che anche quelli dell’Empoli vogliono partecipare alla festa e, senza neanche aspettarselo, la fanno all’intero Olimpico. Vincono in uno stadio colmo di bandiere romaniste a festeggiare e a ridare il benvenuto al loro nuovo beniamino. Ma la ‘Joya’ è stata tutta dei toscani e come sempre andiamo con ordine.
Andiamo con ordine partendo dai risultati delle altre quattro matches che si sono giocate dal tardo pomeriggio di ieri: Fiorentina – Venezia 0 a 0; Torino – Atalanta 2 a 1; Roma – Empoli 1 a 2 e Napoli – Bologna 3 a 0. Risultati in linea con quello che si stava osservando, per un campionato a metà strada tra il calcio d’agosto ed un torneo, molto probabilmente, che forse farà fatica, almeno per il momento, a trovare un unico padrone.
Certo, la Juventus giocherà questa sera in quel di Verona, quindi è ancora tutto da vedere, visto che sarebbe l’unica squadra ad andare a 6 punti in caso di vittoria; ma la sconfitta a sorpresa della Roma, come dello stesso Milan sabato scorso; il secondo pareggio di fila della Fiorentina e la vittoria, non tanto sorprendente, del Torino sono molto di più di semplici sensazioni.
Forse sono una serie di indizi che molto probabilmente fanno di già una prova, anche se dovremmo attendere la terza giornata di campionato per avere, in un primo quadro leggermente più completo, senza dimenticare, appunto, che anche il Napoli, naufragato in quel di Verona, sembra essere risorto dalle proprie ceneri in casa, facendo gioire i presenti del Maradona.
Dunque, rispetto alla prima giornata di campionato si è registrato un solo pareggio, quel 0 a 0 che ha fatto infuriare i pochi presenti all’Artemio Franchi per sostenere una Fiorentina un po’ troppo abbonata al segno ‘x’ in schedina, come si diceva un tempo. Una vera e propria occasione sprecata in cui si poteva dimostrare che i due pareggi di Parma, prima, e in Europa, dopo, erano solamente degli incidenti di percorso. Invece no. A momenti anche il Venezia, vogliosa di riscatto dopo la sconfitta all’Olimpico contro la Lazio la settimana scorsa, stava rischiando di portarsi il bottino pieno in terra veneta.
Se i viola deludono quelli del Torino, insieme ai bergamaschi dell’Atalanta, confezionano una delle migliori partite viste fino adesso in questa nuova stagione. Un 2 a 1, forse, un po’ bugiardo e non tanto perché i granata non avessero meritato la vittoria ieri, semmai perché i ragazzi di Gasperini meritavano in tutto e per tutto il pareggio. Due squadre che hanno giocato a viso aperto, mostrando personalità, che hanno offerto un ottimo spettacolo facendo divertire i presenti allo stadio. In tutto questo c’è bisogno di affermare che la quasi vittoria a San Siro dei ragazzi di Vanoli, sempre la scorsa settimana, non è stato frutto del caso. Il Torino stesso, insieme all’Atalanta, possono veramente essere protagoniste in questo torneo; anche se i nerazzurri, per gli addetti ai lavori, potrebbero ambire allo scudetto e per quanto riguarda il Torino?
Chi ha veramente deluso le attese, invece, ci ha pensato la Roma di De Rossi, ieri sera. Come già specificato in precedenza, l’atmosfera allo stadio Olimpico era piena di euforia per il gran rifiuto dell’asso argentino, Dybala, al denaro degli arabi ma ciò non è per nulla bastato.
Forse una Roma un po’ troppo felice è entrata distratta in campo pensando, forse, di avere già la partita in pugno. L’impegno non è mancato per i ragazzi di De Rossi, eppure qualcosa non ha funzionato. I toscani sembravano di più in palla, più reattivi e, appunto, più concentrati. Per quasi tutto il primo tempo fioccavano più occasioni da gol per l’Empoli che per i padroni di casa.
Alla fine, la reazione c’è stata, alla fine la sfortuna anche, con i legni presi per ben due volte, tra Pellegrini e lo stesso Dybala, il quale stava per salvare capra e cavoli. In conferenza stampa De Rossi affermerà che nessuno gli è piaciuto, molto probabilmente i giocatori non sono stati un corpo unico.
Quello stesso corpo unico che invece, dopo una settimana tribolatissima, è riuscito a ritrovare Antonio Conte. Una settimana in cui si è finalmente registrato anche il tanto sospirato arrivo del centravanti, Romulo Lukaku, con Victor Oshimen in balia di una clausola rescissoria che nessuno vuole pagare. Dunque, la festa c’è stata tutta al Maradona di Napoli, in cui i partenopei si sono ritrovati vincendo meritatamente contro un Bologna non proprio pronto per certi palcoscenici, ci stiamo riferendo alla Champions League; ma volentieri vogliamo essere smentiti.
Un 3 a 0 che pareggia i conti, seppur indirettamente, con quello subito una settimana prima al Bentegodi e che, per tutti gli amanti della cabala e della numerologia, è un richiamo indiretto al terzo titolo nazionale conquistato nel 2023.
Quindi, il Napoli è effettivamente tornato? Ciò che si può dire è che la cura Conte sta iniziando a fare i suoi effetti, per poter affermare se questo Napoli potrà, in maniera anche sorprendente, tornare a competere con le grandi, per lottare per un obiettivo in particolare, sarà meglio attendere ancora qualche settimana.
Un 3 a 0 firmato dal capitano Di Lorenzo, su assist di Kvaratskhelia; lo stesso georgiano che con un’azione personale e poi il tris confezionato dal ‘Cholito’ Simeone su assist di uno dei nuovi arrivati, quel brasiliano Neres che ha il numero 7 sulle spalle e che forse lo terrà per molto tempo ancora; nel senso che erano anni che dalle parti del Maradona si stava cercando un degno erede di Callejon, dopo che quel numero, iconico, era stato sulle spalle di Edinson Cavani.
L’ultima partita che chiuderà la seconda giornata sarà Cagliari – Como.