Finisce oggi il nostro viaggio nel mondo di De Stijl
La prospettiva astrattista che mette capo alla condizione creativa entro cui ‘Astractura’ perimetra la propria ricerca ha inteso proporsi come un indirizzo di carattere dialogico ed ecumenico nei confronti delle altre determinazioni astrattiste, considerandone i portati creativi come preziose variazioni sul tema e non come soluzioni antagonistiche e contrapposte, purché avessero spessore contenutistico.
La dirimente, insomma, non è di carattere formale, ma di carattere con tenutistico e la linea di netto ‘distinguo’ è segnata dalla differenza tra la affermazione della prevalenza segnica da una parte (l’Astrattismo geome trico) e la affermazione di soluzioni simbolistiche dall’altra (l’Astrattismo lirico).
Alla luce di tutto ciò, quindi, sul piano pratico, trova giustificazione logica l’adesione e la possibilità stessa di apparentamenti semantici che ‘Astractura’ manifesta nei confronti dell’azione di movimenti che vanno dal ‘Costruttivismo’ a Madi, dal ‘Concretismo’ all’‘Astrattismo Totale’, rifiutando, invece, radicalmente, le soluzioni di ordine simbolistico ed illusionistico di tutta la temperie che va dall’‘Astrattismo Lirico’ fino al ‘Cinetismo’. E ciò in virtù della semplicissima ragione che tale temperie simbolistico-lirico- cinetica si rivela fortemente deficitaria sul piano contenutistico.
Avere avuto il privilegio di riunire intorno a sé – nel segno dirimente della affermazione della pregnanza segnica – artisti di rilievo che sviluppano una ricerca astrattiva animata da una profonda coscienza contenutistica, convince sempre più avvertitamente ‘Astractura’ della validità di un progetto che tende a considerare come un importante ottenimento la prospettiva ecumenica ed unificativa delle forze più vive dell’Astrattismo Geometrico.
E tanto più appare fondata tale prospettiva ‘astracturista’, quanto più essa si rivela attenta a non confondere, nella sua prospettiva di ecumenismo astrattista, il proprio disegno di unione delle diversità con una generi- ca reductio ad unum, distinguendosi in ciò ‘Astractura’ da quel tentativo, comunque generoso, che spinse la personalità di Vantongerloo, agli inizi degli anni Trenta, ad immaginare e costruire, insieme con Herbin, il processo aggregativo di ‘Abstraction-Creation’.
Alla luce di tali considerazioni è possibile seguire la traccia di un per- corso che si dipana da ‘De Stijl’ ad ‘Astractura’, avendo conto di tutto quanto ha interessato un secolo di attività astrattista passando dalle in- tuizioni mondrianiane della necessità semplificatrice ed ‘analitica’, alle mature delibazioni ‘concretiste’ della fase finale degli approfondimenti produttivi vandoesburghiani, pervenendo, infine alle sensibilità ‘obliqui- tarie’ ardenquiniane con l’approdo alla riduzione linearistico-temporale messa in campo da ‘Astractura’.
Un secolo, insomma, di importanti ricerche, dal 1917 al 2017, e di impegno nell’approfondimento delle ragioni ‘astrattiste’, cui dà forza, in questa più vicina stagione, la testimonianza produttiva di ‘Astractura’.
Alla luce di ciò trovano spiegazione e ragione gli intendimenti creativi che segnano la coerenza compiuta di Francesco Gallo, del linearismo filiforme di Antonio Minervini, della vibrazione organica di Lorenzo Bocca, della fabulazione analitica di Salvatore Starace, della densità tonale di Angelo Bellani, della proiezione materica di Michele Marzo, avendo conto, inoltre, delle aperture cui dischiudono l’orizzonte le ricerche di Luisa Russo e quelle di Maurizio Bonolis di serrata consistenza logica. Meritano, ancora, convinta sottolineatura – nel riconoscimento pieno delle loro libertà di pensiero – la personalità di Saverio Cecere per i significati epistemologici che riveste il suo impegno creativo di natura propriamente ‘cinestetica’, così come i contributi di Carmen Novaco, anch’ella disponibile sul fronte della sperimentazione ‘cinestetica’ e, parimenti, di Pino De Luca che sostanzia di fertili sensibilità cromatiche l’assetto di base ‘costruttivista’.
Sono da citare, infine, per la completezza della documentazione storica di questo studio, alcuni altri artisti che, almeno per un periodo di tempo, hanno contribuito a determinare l’assetto ‘a geometria variabile’ della famiglia ‘astracturista’, come Domenico Fatigati, Lauro Lessio, Carlo Palermo, Romualdo Schiano.