Ad aprire la settimana ci pensa una delle canzoni più potenti della produzione musicale
E siamo giunti alla settimana che precede la Pasqua, sette giorni che ognuno di noi vivrà intensamente tra stress lavorativo, impegni vari e la classica corsa per organizzarsi per il lungo ponte che poi ci attenderà. In questo primo giorno della settimana ‘La canzone del Lunedì’ vi offre una potente pezzo musicale di George Harrison, scomparso oltre venti anni fa. Una canzone che non era nemmeno sua in origine.
Era il 1962, quando il cantante afroamericano cercò di scalare le classifiche con la sua ‘Got My mind set on you’, un brano dal sound tipicamente jazz e swing che, molto probabilmente, conquistò solamente i cultori del genere, senza mai andare oltre.
La sua versione, nonostante ciò, non è da disdegnare, all’udito è ugualmente apprezzabile, ma mai quanto quella pubblicata quindici anni più tardi.
A portarla al successo ci pensò proprio l’ex Beatles, con un sound più grintoso e meno ‘signorile’ rispetto allo stile di Ray. In quel 12 ottobre 1987, i radioascoltatori, poterono udire la potenza, quasi devastante, della batteria che non accompagnava solamente tutto il singolo, ma ne era la colonna portante. Senza di essa, questa versione non avrebbe mai avuto il successo sperato. Anzi, semmai è giusto dire: insperato.
Allo stesso Harrison capitò un qualcosa che non si ripeté mai più in termini di classifica per tutti quelli che erano parte dei Beatles: essere il numero 1 negli Stati Uniti d’America. Ovviamente lo fu anche in patria. La canzone venne inclusa in quello che era il suo nuovo album: Cloud Nine. Long play che gli permise di conquistare proprio nei paesi già menzionati: sia un disco di platino che quello d’oro. Non solo, permise all’ex chitarrista dei Beatles di ritornare anche come in grande spolvero in ambito mondiale riottenendo lo status di star del mainstream.