Il nostro piccolo ed umile tributo ad un attore talento immenso e non sempre riconosciuto

Poteva essere un ‘Pesce d’aprile’ di cattivo gusto, ma nel giro di poche ore la notizia si è rivelata tristemente più vera che mai. All’età di soli 65 anni, dopo una lunghissima battaglia contro un maledetto tumore alla gola, si è spento l’attore hollywoodiano Val Kilmer e con lui, senza troppi giri di parole e senza la classica retorica che solitamente accompagna queste circostanze tristi e malinconiche, se ne va un altro pezzo di Hollywood.

Se ne va quella Hollywood degli anni ’80 e ’90 che fece sognare il mondo intero. La sua ultima apparizione sul grande schermo risale al 2022 quando, in via del tutto eccezionale, ritornò nei panni di uno dei suoi personaggi più iconici: Iceman. Interpretato per la prima volta nel film cult del 1986, Top Gun, con Tom Cruise. Trentasei anni più tardi lo riprenderà per una sola scena, già iconica, per il sequel tanto atteso.

Eppure, Val Edward Kilmer nella sua quarantennale carriera è stato molto altro: è stato un componente del commando di rapinatori capeggiato da Robert De Niro in Heat – La Sfida, è stato Batman nella terza e sfortunata trasposizione cinematografica dopo l’abbandono di Michael Keaton, è stato Jim Morrison nell’iconico biopic, diretto da Oliver Stone, intitolato semplicemente ‘The Doors’, è stato il leggendario pistolero e ‘bounty’ killer Doc Holliday nell’ennesima trasposizione sul grande schermo dedicata alla sparatoria realmente avvenuta il 26 ottobre del 1881 all’Ok Corral, dal titolo ‘Tombstone’.

Ancora, ‘Il Santo’ nel ruolo di Simon Templar, che fu a suo tempo di Roger Moore nell’omonima serie televisiva anni ’60. Senza dimenticare altri ruoli come in ‘Willow’, Scuola di Geni, Una bionda tutta d’oro, Spiriti nelle tenebre, Nella mente del serial kyller, Alexander, Deja vù – Corsa contro il tempo, Kiss Kiss Bang Bang, Salton Sea – Incubi e menzogne e non solo. Si, perché il suo curriculum, diciamo così, ci indica anche qualche apparizione televisiva anche di alto profilo.

Proprio durante i primi anni di questo nuovo millennio, all’apice ormai della sua carriera, lo stesso Val Kilmer prese parte, come Guest Star, una pratica comune nelle serie tv vecchio stampo, ad un episodio del particolare poliziesco dal titolo ‘Numbers’ e, per tutti gli amanti delle chicche lo stesso Kilmer, tra il 2008 ed il 2009, prestava la voce alla nemesi dell’auto computerizzata nel sequel del telefilm cult degli anni ’80 ‘Knight Rider’.

Nonostante tutti questi titoli, nonostante questa carriera impressionante quasi da caratterista, ma sarebbe meglio dire da co-protagonista, per non dire anche attore principale alla pari dei suoi colleghi, gli inizi di Val Kilmer non sono solamente relativi al grande schermo. semmai le sue capacità recitative, come spesso accadeva agli inizi di ogni carriera che si rispetta negli anni passati, il primo banco di prova era rappresentato dal teatro.

Nato l’ultimo giorno dell’anno del 1959, proprio nella capitale del cinema mondiale, Los Angeles, Val era secondo di tre figli. I suoi genitori, Eugene Kilmer e Galdys Ekstadt, divorziarono quando lui di anni ne aveva solamente otto. Gladys si trasferì nello Stato dell’Arizona, per lavorare come hostess mentre la futura stella del cinema rimase con il padre, con entrambi i fratelli, in California ed esattamente nella San Fernando Valley. Un’esperienza che non si rivelò positivamente e forse anche peggiorata anche a causa della morte, per annegamento, del suo fratello minore, Wesley, nel 1977. Mentre il fratello maggiore di Val Kilmer si chiamava Mark.

Fu in quello stesso periodo che abbracciò il credo cristiano scientista, iniziando persino a frequentare la Chatsworth High School insieme ai futuri attori Mare Winningham e Kevin Spacey. Successivamente passò alla Berkley Hall School, un istituto didattico proprio cristiano scientista del rinomato quartiere di Beverly Hills. Per poi entrare, battendo un piccolo record alla Julliard School come persona più giovane; ovvero, la scuola di arte drammatica.

In quell’istituto che formava e scopriva talenti, il giovane Val Kilmer incominciò ad alimentare il proprio talento, un talento che come vedremo in questo piccolo ed umile omaggio nei suoi confronti non sempre sarà premiato. Anzi, se notate attentamente: in tutta la sua carriera non ricevette mai un nominations agli oscar e quindi, di conseguenza, non ebbe neanche l’occasione di prenderne una in mano.

Nonostante tutto, le sue capacità attoriali, in questi lunghi quarant’anni sono assolutamente indiscutibile e pian piano vi sveliamo il motivo attraverso aneddoti e scene di film che sono diventate, sempre nel corso dei decenni, memorabili e altrettanto indimenticabili. Dunque, come sempre andiamo con ordine nel raccontarvi la sua storia, che forse in pochi conoscono.

Eravamo rimasti, quindi, ai tempi della Julliard School e proprio in quegli anni, esattamente nel lontano 1981, Val fece il suo esordio, leggete attentamente, ad una rappresentazione teatrale di cui aveva anche contribuito a sviluppare il copione.

La rappresentazione teatrale era intitolta ‘How it all Began’, paradossalmente la traduzione in italiano significa: come tutto è iniziato. E si può dire che gli inizi per lo stesso Kilmer furono molto promettenti, perché quella stessa sera al Public Theatre di New York, valevole per il corso del New York Shakespeare Festival, il giovane attore venne notato ed ammirato da uno dei registi più influenti dell’epoca e che veniva dall’immenso capolavoro de ‘Il Padrino’. Stiamo parlando di Franci Ford Coppola.

Il regista italo-americano gli propose un ruolo nel film cult: I ragazzi della 56esima strada del 1983.

Val Kilmer, forse per non bruciarsi, declinò l’offerta con la motivazione di non voler smembrare la compagnia teatrale al quale faceva parte. Sempre nello stesso anno, però, la sua carriera teatrale proseguì con lo spettacolo dal titolo The Slab Boys insieme ad altri due astri nascenti della cinematografia mondiale: Kevin Bacon e Sean Penn. Lo spettacolo venne presentato nei teatri dell’iconica strada di Broadway.

Sempre nel 1983, quindi un anno davvero magico per lui, ottenne un ruolo fuori palcoscenici teatrali in un episodio dello show televisivo della Abc dal titolo: Afterschool Specials, a sua volta intitolato ‘One Too Many’, accanto ad un’altra futura stella del cinema: Michelle Pfeiffer.

Proprio grazie a questa esperienza con l’attrice, Val Kilmer scrisse un libro di poesie conosciuto come: My Edens After Burns…

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