In questa terza parte del reportage il vero inizio della carriera di Steve McQueen

Se Gene Hackman riuscì a fare carte false per farsi arruolare nel servizio militare, McQueen, invece, ci riuscì senza bugie all’età di 17 anni. L’esercito gli sembrava, ovviamente, la strada maestra per dare, finalmente una raddrizzata alla propria vita. Tale esperienza finì comunque male, venendo congedato con disonore, nonostante, durante un’esercitazione, divenne un eroe per aver salvato cinque soldati in netta difficoltà. Tutto questo, per quanto riguarda gli anni dell’adolescenza, accadde gli anni che vanno tra il 1940 ed il 1950.

Proprio all’alba dei mitici anni ’50, McQueen, lasciato l’esercito, decise di rispolverare la sua vecchia passione: quella del cinema, decidendo di investire ciò che aveva guadagnato con il servizio militare per il suo futuro, ovvero nelle scuole di recitazione.

Proprio per questo motivo si trasferì a New York, il cuore pulsante dei teatri con la leggendaria strada di Broadway. Non solo la Grande Mela, in quel periodo storico, stava diventando sempre più il nuovo centro economico del paese, permettendo di alimentare in maniera concreta le singole iniziative culturali. Senza saperlo, lo stesso McQueen seguì la scia di due che sarebbero poi diventati mostri sacri del cinema: Marilyn Monroe e James Dean.

Fino a questo momento, nell’andare ad approfondire le sue prime esperienze di vita e come avete potuto ben notare, cari lettori, nella vita di Terence McQueen non c’era mai stata alcuna traccia di una possibile esperienza, seppur amatoriale, nel mondo della recitazione.

Nonostante ciò, con la follia che lo distingueva, anche se potremmo dire con la sfacciataggine dei suoi anni, si misurò per un provino per una scuola di recitazione e non solò andò bene, ma risultò essere l’unico, insieme ad un altro ragazzo, ad esser preso in quell’istituto di recitazione su ben duecento candidati che si erano presentati ai provini di ammissione. L’altro si chiamava Martin Landau.

In quell’occasione, quel tipo di provino, lo svolse non all’Actor Studios di Strasberg, ma bensì alla Neighborhood Playhouse fondata da Sainford Meisner, uno dei più grandi insegnanti di recitazione vivente a quei tempi. Fu proprio in quel momento che, in quell’occasione, che la sua vita cambiò radicalmente e finalmente in meglio, nonostante i fantasmi e i demoni del passato lo tormenteranno di continuo.

In effetti, in merito al suo provino c’è un particolare che non abbiamo svelato nell’immediato: ovvero che al momento di dare le proprie generalità prima dal provino saltò completamente i primi due nomi veri usando il diminutivo di Steve, Steve McQueen e da qui inizia davvero tutta un’altra storia e non solo e sempre la sua, ma anche quella del cinema americano e mondiale; anche se il nuovo nome lo abbiamo riportato nel modo esatto del famoso personaggio interpretato da Sean Connery.

Durante la prima esperienza di scuola di recitazione, ovvero in quella dove superò brillantemente il provino, non ci furono problemi di notevole spessore. Dopo il diploma passò anche un’altra scuola dove, però, non riuscì a legare con l’insegnante di turno; ciò era dovuto che nell’istituto precedente Steve McQueen si sentiva stimolato dal suo insegnante, mentre nell’altra scuola non fu proprio e finì per mollarla.

Passò anche alle lezioni di Stella Adler, famosa per aver insegnato addirittura a Marlon Brando, ma anche lì le cose non funzionarono. Nonostante tutto riuscì a debuttare in teatro nel 1952 ma per quattro lunghi anni, compresa anche l’esperienza all’Actor Studios, la sua carriera non iniziò mai veramente a decollare.

Eppure, in cuor suo era consapevole che la presenza scenica non era tipicamente teatrale, semmai cinematografica, anche se riuscì a rimediare qualche buon soldo con il quale incominciò a collezionare diverse moto, tra cui una Harley Davidson e una Triumph; tenete bene a mente quest’ultimo modello e più avanti, in questo reportage, capirete il perché. Alla fine, quasi al termine del 1955 si trasferì a Losa Angeles. Si tornò proprio dove tutto stava andando in malora nella sua vita, ma questa volta per dare una notevole svolta alla propria carriera.

Non andò solo, anzi lasciò la Grande Mela per approdare sotto la collina di Hollywood per raggiungere il suo amore, un’attrice la cui carriera era già abbastanza avviata. Lei era, più che altro, un’attrice di teatro e, ovviamente, lui era ancora un attore alle prime armi che cercava di farsi spazio passando da un piccolo ruolo all’altro senza mai sfondare, ancora.

Anche se fu proprio grazie alla donna che Steve McQueen riuscì ad ottenere la sua prima vera parte, seppur, piccola ma significativa, nonostante non venisse neanche accreditata nei titoli iniziali, di un film entrato nell’immaginario collettivo e il cui attore protagonista era, per alcuni versi, un po’ il suo avversario professionale, s’intende. Per quanto riguarda il film questione era ‘Lassù qualcuno mi ama’ e l’attore protagonista era Paul Newman. Da quel momento in poi, lo stesso Steve McQueen non si fermò più ed era l’anno 1956.

Non si fermò più anche grazie a quel piccolo ruolo, da gangster, che lo stesso regista, Robert Wise, gli affidò gli spalancandogli le porte per una serie infinita di ruoli e non solo sul grande schermo, ma anche nel mondo appartenente al cosiddetto tubo catodico, ovvero i cosiddetti show televisivi.

Dopo il 1956, McQueen segnò, in quella che poi diventerà la sua filmografia personale, una vera e propria doppietta nel 1958. Due film per un unico strepitoso ed irripetibile successo: Autopsia di un gangster e Blob – Il fluido che uccide; soprattutto con quest’ultimo successo si ritrovò ad affrontare una beffa economica.

Nel senso che, all’inizio non si pensava che il lungometraggio potesse ottenere successo, anzi già lo si considerava già un flop in partenza e invece, al botteghino, ‘Blob – Il fluido che uccide’ conquistò quattro milioni di dollari che per l’epoca, stiamo parlando della fine degli anni ’50, era una cifra notevolissima.

Dunque, la beffa per McQueen come si materializzò al momento della firma del contratto con la casa di produzione. Avendo bisogno di denaro, accettò nell’immediato, i tre mila dollari senza garantirsi altri introiti legati agli incassi che, in primo momento, nessuno sperava di ottenere, soprattutto dopo aver letto la sceneggiatura.

È inutile ricordare che perse molti soldi ma ben presto si rifece alla grande. Allo stesso tempo prese parte alla serie tv western, spinoff di un altro show televisivo, in cui interpretava un cacciatore di taglie.

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