La genesi di uno degli spinoff più fortunati della storia della televisione

L’ultimo tassello di questa storia, di questa celebrazione divisa in tre parte e, a sua volta, suddiviso in altrettante tre partizioni in cui, finalmente, entriamo di diritto, nel cuore della serie tv. Il primo riguarda lo stesso George Jefferson e il suo attore protagonista, il secondo la storia della colonna sonora ed il terzo la trama, seppur per sommi capi, della trama generale.

Dunque, se Archibaldo Bunker era un tassista, chi era George Jefferson che appare come protagonista nella sitcom? Partendo dal 1975 e non dal 1971 lo si considera, giustamente, un imprenditore, proprietario di diverse lavanderie. Una volta sfondato lascia per sempre i bassifondi di Harlem, in cui viveva prima, portando con sé sua moglie per andare ad abitare in uno degli appartamenti di Manhattan.

In fondo si apre così, con queste premesse, la storia e quindi il primo episodio della prima stagione de ‘I Jefferson’ in quel lontano 18 gennaio del 1975 e il mondo delle sitcom non fu più lo stesso. Una storia e trama raccontata anche nella sigla intonata da Janet DuBois. Ma c’era solamente questo in quello che poteva anche essere considerato un pilot? Niente affatto, come detto la trama o quanto meno l’inizio della stessa permise l’ingresso di nuovi personaggi.

Ma come sempre, ripetendolo fino alla noia, andiamo sempre con ordine, perché anche in quest’ultima parte i dettagli sono tanti, anzi anche troppi. Se nella seconda parte di ieri ci siamo fermati, doverosamente e brevemente sulla carriera di Isabel Sanford, appare logico e giusto soffermarsi anche sul percorso professionale di Sherman Hemsley il quale il suo vero esordio risale proprio al 1971 con ‘Archibaldo’ e dopo?

Chiaramente oltre ai ‘Jefferson’ prese parte a serie tv, come guest star, in Fantasilandia, L’incredibile Hulk, Love Boat e la versione anni ’80 de ‘Ai confini della realtà’. Ancora: La legge di Burke, Otto sotto un tetto, Willy Il principe di Bel Air. In ambito cinematografico, invece, rispetto alla sua partner di scena nella serie tv non ha preso parte a grandi titoli. Forse quelli più famosi ‘Mafia’ e ‘American Pie presenta: il manuale del sesso’.

Arriviamo, dunque, alla trama. giungiamo, finalmente, a quel primo episodio che inaugurò la prima stagione dal titolo ‘Un amico bisognoso’. Come detto, i due coniugi si erano appena trasferiti nel nuovo appartamento di Manhattan e George vuole assumere una domestica non solo per dare una mano a sua moglie in casa, ma anche perché la presenza della stessa sanciva, in tutto e per tutto, il nuovo livello sociale della famiglia.

Eppure, tale scelta non viene subito apprezzata e condivisa da Louise la quale, avendo lavorato proprio come tale in altre famiglie lo ritiene un lavoro abbastanza pesante. Alla fine, verrà convinta anche dalla sua amica, nonché nuova vicina di casa, Helen. E qui fermiamoci ulteriormente. Soprattutto non solo sul personaggio della domestica ma anche sul personaggio della vicina di casa; anche se sarebbe giusto dire i vicini di casa. Per quanto riguarda la domestica, la materializzazione del personaggio vide in Florence la versione femminile di Archibald, prima, e di George, dopo. Florence, era questo il nome del personaggio che aveva il volto dell’attrice Margaret Theresa Bradley, meglio conosciuta con il nome d’arte di Marla Gibbs.

I vicini dicevamo. Una coppia composta da un bianco ed una donna afroamericana. Il primo si chiamava Tom Willis, aveva il volto dell’attore Franklin Cover; la seconda si chiamava Helen Woodroow Wilson ed impersonata dall’attrice Roxie Roker. Tale interprete, di cui alla fine di quest’anno si ricorderanno i trent’anni dalla scomparsa e forse pochi lo sanno, è stata la madre della popstar Lenny Kravitz. Il cast, però, non è ancora completo.

Era presente anche l’attore Paul Benedict, nel ruolo di Harry Bentley, ad alimentare, insieme a tutti i personaggi, le risate per il pubblico americano, prima, e mondiale, successivamente. La prima stagione era composta da soli tredici episodi, andati in onda a partire, come ricordato più volte in questo speciale dal 18 gennaio fino al 12 aprile dello stesso.

Le successive stagioni, per la maggior parte dei casi, non avranno un numero fisso di episodi: per esempio la seconda, la terza, la quinta, la sesta e l’undicesima stagione, che si rivelerà l’ultima, sono composte da 24 episodi. A seguire: la quarta stagione 26 episodi; la settima solamente 20; l’ottava 25, la nona 27, mentre la decima e penultima stagione solamente 22, si fa per dire.

Se con la serie principale, quella madre inaugurata ben quattro anni prima, i temi erano tutti a sfondo sociale e di una notevole rilevanza, come abbiamo visto attraverso la prima parte di questo speciale, con ‘I Jefferson’ avvenne più o meno la stessa cosa ponendo maggiormente, però, l’accento su un aspetto in particolare: quello dell’inserimento nel tessuto sociale dell’alta borghesia americana della famiglia afroamericana.

Infatti, attraverso buffi episodi e continue battute e prese in giro da parte di George, soprattutto rivolte verso la coppia dei vicini di casa, si lasciava allo spettatore, grazie alle risate, le analisi sulle differenze dei valori che si contrapponevano tra i bianchi ed i neri. Che dire, cari lettori: il vero politically correct, non quello di oggi.

La seconda parte del tassello è rappresentata dalla sigla, da quella irresistibile canzone dichiaratamente rhythm and blues intitolata Movin’ On Up intonata, come già ricordato in precedenza, da Ja’net DuBois che la scrisse insieme a Jeff Barry. Come potrete ascoltare, alla fine di questa parte di articolo, con il video condiviso direttamente da Youtube, il sound prevedeva ancora un potente accompagnamento gospel.

In verità lo speciale termina qui e sappiamo che ci sarebbero tante altre cose, dettagli e anedotti legata alla serie. Ma è proprio qui che entra in scena l’ultimo dettaglio dell’ultimo tassello: il 2025 per ‘I Jefferson’ rappresenta un duplice anniversario, non solo i cinquanta anni dalla prima messa in onda, ma anche i quaranta anni dalla chiusura della serie che avvenne il 2 luglio del 1985. Una serie, uno spinoff, una sitcom che ha catturato entrambi i decenni e che, fra qualche mese, torneremo di nuovo a parlare…

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