La genesi di uno degli spinoff più fortunati della storia della televisione

Da quel lontano 18 gennaio di 50 anni lunghi anni fa, dunque, furono i simpatici coniugi afroamericani ad iniziare a conquistare il pubblico americano con uno show tutto loro, partendo da un presupposto logico che fr non molto vi sveleremo. Eppure, la loro prima apparizione, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, risale a qualche anno prima rispetto alla data ufficiale. Ritornando indietro nel tempo e in special modo in quell’ancor più lontano 12 gennaio del 1971, data della prima puntata della messa in onda della prima stagione di ‘Archibald’.

Attenzione però: in quell’occasione, ad esordire tra i Jefferson, non furono nessuno dei due coniugi, ma bensì colui che interpretava la parte del figlio degli stessi protagonisti afroamericani, ovvero MiKe Evans. Per attendere il vero George si dovette aspettare la sesta puntata di quella stessa prima stagione di Archibaldo.

Fino a quel momento era apparso il figlio, appunto, il fratello del futuro protagonista e la moglie, Louise. Si, proprio così: l’attrice Isabel Sanford fu la prima a presentarsi al pubblico americano con quel ruolo. Ma anche in questo caso e come sempre andiamo con ordine.

Il vero motivo per cui il personaggio del leggendario George Jefferson non era apparso ancora sul piccolo schermo era molto semplice, più di quello che si potrebbe pensare ancora oggi. Non era relativo ad un problema di casting. L’interprete era stato non solo individuato da tempo, ma anche scelto da tempo. Si trattava di Sherman Alexander Hemsley, più semplicemente Sherman Hemsley.

L’iconico autore e produttore Norman Lear fin dal primo momento, infatti e per quanto concerne la scelta anche degli interpreti, ci vide molto lungo, visto che vedeva nei due attori citati la coppia giusta per quei personaggi. D’altronde nella sua lunga carriera, lo stesso Norman, ha legato il suo nome non solo ai progetti fino adesso menzionati e ricordati, ma anche a titoli come: Sanford and Son, Andy Griffith Show e questo per quanto riguarda l’universo televisivo. Per quello cinematografico, invece, basta citare solamente due titoli a cui lo stesso autore e produttore si è legato per l’eternità: Stand By Me – Ricordo di un’estate, tratto dall’immortale racconto di Stephen King, e ‘Pomodori verdi fritti alla fermata del treno’.

Ricordato ciò, la nascita dei Jefferson all’interno della galassia di ‘Archibaldo’ era dovuta non tanto in riparazione ad un personaggio abbastanza particolare come quello di Carroll O’Connor, no. Semmai era un tentativo di dimostrare che il vergognoso razzismo non era solo insito nell’animo dei bianchi a tutti gli effetti ma anche nella comunità afroamericana.

Tale scelta, molto coraggiosa, portò alla creazione di un personaggio, nelle prime uscite, che riusciva a tenere testa a quello di Carrol O’Connor’. L’impatto fu talmente positivo che la tentazione di creare, appunto, una costola della serie originale fu talmente forte. C’era solo un problema, un secondo dettaglio che fino a quel momento ancora nessuno aveva visto in tv: una famiglia afroamericana che, finalmente, era riuscita a farcela. Che anche lei occupava i piani alti della società e che contava all’interno dello stesso sistema americano.

Torniamo, però, al vero motivo per cui Sherman Hemsley non apparì subito nella dimensione televisiva di ‘Archibald’. L’attore in quel periodo era impegnato nei vari teatri di Broadway con vari spettacoli. Per il ruolo di George Jefferson c’erano diversi nomi papabili per quel ruolo, ma fu lo stesso Norman Lear che vide in Sherman il personaggio che stava cercando di trasportare dalla sua mente al piccolo schermo e così fu. Per l’attore nato a Philadelphia, in Pennsylvania, il 1° Febbraio del 1938, rappresentò il vero esordio sul piccolo schermo grazie a questa occasione.

Per quanto riguarda Isabel Sanford, invece? L’attrice afroamericana aveva dalla sua, rispetto al suo partner e collega dello show, più visibilità su entrambi gli schermi sia prima di Archibald e quindi dei Jefferson. Basterebbe menzionare un solo titolo cinematografico; e che titolo aggiungeremmo noi: si tratta del leggendario film con Sidney Poitier e Spencer Tracy ‘Indovina chi viene a cena?’. ma il suo curriculum non finisce qui.

Anche lei, come lo stesso Sherman, inizia presso i teatri di Broadway. Nata con il nome di battesimo Eloise Gwendolyn Sanford a New York, nello storico quartiere di Harlem, il 29 agosto del 1917, Isabel riuscì ad entrare presso l’altrettanto storico Apollo Theatre come donna delle pulizie. Solo successivamente, Isabel, lavorò anche in televisione apparendo nelle famose serie tv di quegli anni.

Si pensi a ‘Vita da strega’, The Carol Burnett Show, The Bill Cosby Show e Los Angeles: ospedale nord. Dopo l’entrata in scena in ‘Archibald’, la Sanford continuò ad apparire anche in altrettanti show televisivi di punta di quegli anni. Si pensi a Kojak, a Love Boat, Lois e Clark: Le avventure di Superman; Pappa e Ciccia, Willy: Il principe di Bel Air. La sua carriera è anche proseguita come doppiatrice, nel corso degli anni: Aspettando il ritorno di Papà, il cucciolo Scooby-Doo, Pepper Ann e addirittura ne ‘I Simpson’ come sé stessa.

Nonostante tutto la stessa attrice, quando venne informata sulla realizzazione de ‘I Jefferson’ non sembrò, fin da subito, del tutto convinta e non solo su questo, anche sulla scelta di ingaggiare, da parte dello stesso Lear, proprio Sherman Hemsley. Anche su questo c’era alla base un motivo del tutto bizzarro e simpatico, un dettaglio che chi ha seguito, dall’inizio alla fine la serie, avrà di sicuro notato.

Entrambi gli attori erano, fisicamente, diametralmente opposti: Hemsley gracilino e basso, mentre la Sanford più massiccia e alta. Quindi, nella realtà, sarebbero stati una coppia davvero improbabile.

Per convincere Isabel Sanford a prendere parte ad uno degli spinoff più fortunati della storia del piccolo schermo, Norman Lear, nel momento in cui si stava avvicinando il momento ufficiale per aprire il set de ‘I Jefferson’, rivelò alla stessa attrice, sotto contratto per ‘Archibald’, che una volta terminato di girare gli ultimi episodi previsti sarebbe stata licenziata.

In realtà non era questa la vera intenzione del produttore televisivo e cinematografico, eppure, quella minaccia fece effetto e poi, ormai, sappiamo tutti com’è andata a finire anche se manca ancora un tassello per concludere questa leggendaria storia di serie tv.

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