‘La grande storia di Bruce Springsteen’ è la biografia realizzata da Gianni Scognamiglio e Paola Jappelli

Il 2024 per Bruce Springsteen, universalmente conosciuto come ‘Il Boss’, è stato un anno fondamentale; importante per la sua carriera e non solo. Si sono celebrati i 40 anni della pubblicazione del suo disco più iconico, ‘Born in The Usa’, e, oltretutto, ha persino spento ben settantacinque candeline sulla torta. In entrambe le occasioni, FreeTopix Magazine non è stato a guardare; subito si è mosso nello sviluppare e pubblicare due rispettivi speciali per confermare quanto di buono ha fatto nel corso dei decenni nel mondo della musica e, dettaglio non di poco conto, quanto lui stesso è diventato rilevante per molti. Per tutti coloro che ascoltano musica, per tutti coloro che ascoltano la sua musica e per tutti coloro che vorrebbero fare il suo stesso mestiere. Per non dire che vorrebbero essere come Bruce Springsteen.

Un tempo si diceva ‘voglio fare il cantante’, oppure: ‘voglio fare il musicista’. Forse oggi, sempre quel qualcuno, direbbe: voglio essere famoso come lui, come Bruce Springsteen, come detto in precedenza e lo ripetiamo. In fondo, questa espressione la esternò anche lui, in tempi non sospetti, quando poco più di un adolescente si ritrovava a vedere, in tv o al cinema, Elvis Presley, il Re del Rock che fino a ieri abbiamo omaggiato per i suoi 90 anni.

Come detto, per il momento, Bruce Springsteen è arrivato a quota 75 anni e anche se quest’anno arriverà a 76 anni suonati, la voglia di staccare la spina, la voglia di appendere la chitarra al chiodo non si è mai impossessata di lui e nonostante tutti potrebbero pensare, appunto, di iniziare a togliere il disturbo e ritirarsi a vita, dopo ciò che hanno realizzato, il Boss continua ad essere sempre la figura predominante nel panorama musicale mondiale.

Il Boss continua ad essere il Boss senza appello e senza nessuno che riesca, ancora, a scalfire la sua fama e, soprattutto, il suo essere punto di riferimento per le nuove generazioni, oltre che per milioni di fans che ormai lo seguono da anni, per non dire da decenni. Il punto, però, è anche un altro e rappresenta le fondamenta di questo ennesimo spazio speciale dedicato a Bruce.

Il punto è che tutte le volte bisogna reinventarsi un modo diverso ed originale nel raccontare la sua ‘grande storia’, la sua vita, i suoi primi inizi, le prime sconfitte e le prime soddisfazioni, i suoi primi dischi e la sua consacrazione. È chiaro che nessun nostro speciale o reportage riesce a soddisfare questa necessità. Per poter garantire tutto ciò c’è bisogno di immergerci nella lettura di un libro, che non sia necessariamente un saggio; anche una biografia può bastare, ma non deve essere una delle tante.

Deve essere la biografia con la ‘B’ maiuscola, con tutti i crismi del caso, con tutte le informazioni, con tutti i piccoli dettagli, anche quelli più insignificanti o che potrebbero esserlo ma che nell’economia del volume e della lettura dello stesso appaiono di fondamentale importanza per il lettore stesso. Non devono mancare date, non solo quelle più rilevanti o quelle più semplicemente ufficiali, ma anche quelle che completano il quadro di una storia, personale, che ormai è di dominio pubblico.

Allora tra le tante biografie, non autobiografie, ma biografie più complete sul Boss Bruce Springsteen che sono più attente ai dettagli, più ricche d’informazione, di particolari e, non in ultimo, che sappiano ben suddividere in capitoli le tappe fondamentali del protagonista. Senza dimenticare che gli stessi capitoli sono, addirittura, impreziositi da piccole schede di approfondimento che tendono a completare ulteriormente alcuni aneddoti della vita sia personale che professionale del Boss.

Tutto ciò, tutta questa completezza la potete trovare e ritrovare nell’ultimo libro dedicato allo stesso Springsteen, uscito in occasione proprio del suo settantacinquesimo compleanno e dal titolo semplice, inequivocabile e al tempo stesso accattivante: La Grande Storia di Bruce Springsteen.

Scritto a due mani e da autori che non sono dei novellini per raccontare e destreggiarsi nell’universo ‘Springsteeniano’, iniziato ufficialmente il 23 settembre del 1949. Il volume è impreziosito da contributi di notevole spessore, nomi altisonanti che hanno conosciuto, scritto o lavorato con lo stesso boss della musica mondiale. Nomi come David L. Sancious ed Elliot Murphy.

Pubblicato da Hoepli Editore, per una collana curata dal giornalista e critico musicale da Ezio Guaitamacchi e i cui autori, abbiamo già specificato in precedenza, sono ben addentrati nel mondo di Bruce Springsteen e soprattutto per un motivo in particolare e non di poco conto.

Infatti, Paola Jappelli e Gianni Scognamiglio rappresentano i vertici del più grande Fan Club dedicato al Boss situato a Napoli. Non a caso lo stesso Springsteen ha lontane origini italiane, oltreché irlandesi, in modo particolare origini napoletane o per essere ancor più precisi di Vico Equense. Ciò lo deve a sua madre, Adele.

Ma prima di entrare nel merito della biografica andiamo con ordine, presentandovi i due autori nel giusto modo. Partiamo da Gianni Scognamiglio, cultore di Bruce Springsteen e, oltretutto, fondatore del ‘Pink Cadillac Bruce Springsteen Fan Club’ di cui è anche il Presidente. E’ autore di diversi articoli e saggi in volumi collettivi e del libro ‘Like a Vision – Bruce Springsteen e il Cinema’ proprio con Paola Jappelli. Ancora: dirige il sito interamente dedicato al Fan Club e ha partecipato a diverse rassegne e mostre sulla musica americana. Al fine di divulgare la conoscenza e la propria passione per la musica rock ha sempre organizzato vari eventi e manifestazioni.

Mentre per quanto concerne Paola Jappelli: Vice – Presidente del Pink Cadillac Bruce Springsteen Fan Club e lo gestisce con lo stesso Gianni Scognamiglio, compreso il sito internet ad esso collegato. Non solo, ci sarebbe anche da ricordare il Pit: centro culturale sito in Napoli, interamente dedicato allo studio e alla figura di Bruce Springsteen. E’ autrice, tra l’altro di libri di storia dell’architettura e del design. Ha scritto, sempre con Gianni Scognamiglio Like a Vision e Bruce Springsteen e il cinema, pubblicato del 2015; come già ricordato in precedenza. Un volume particolare e che tende ad approfondire il rapporto che sussiste tra il cantante americano e la settima arte. Un rapporto molto, ma molto vincente come abbiamo visto in più di un’occasione in questi lunghi decenni, soprattutto con tre canzoni: Street of Philadelphia, Secret Garden e The Wrestler.

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