Oggi 8 gennaio 2025 Elvis avrebbe compiuto 90 anni
8 gennaio 2025, oggi Elvis avrebbe compiuto 90 anni. Secondo una leggenda sfuggita di mano ai molti e soprattutto anche per un semplice motivo di cui più avanti ci soffermeremo, Elvis, questo compleanno lo starebbe trascorrendo da qualche parte di nascosto e nascosto da tutti e tutto.
Sempre secondo la leggenda quel 16 agosto del 1977 lo stesso Re del Rock non sarebbe mai passato a miglior vita e, semmai lo avesse fatto, non proprio andando all’altro mondo ma semmai in un luogo dove nessuno lo potevano trovare. Secondo alcuni sarebbe andata così senza ‘sé’ e senza ‘ma’.
Per altri, invece, Elvis Presley è morto da quasi cinquanta lunghi seppellito nel giardino della meditazione di Graceland, insomma nella sua stessa casa, visto che la sepoltura privata in alcuni stati degli Stati Uniti è prevista rispetto a noi. Ma questo punto quale sarebbe la verità? Cosa accettare? La triste e gelida verità, come quella del marmo di una lapide di una tomba? O le continue elucubrazioni che si sono susseguite non qualche tempo dopo, no fin da subito: fin da quando iniziò a diffondersi la notizia della sua improvvisa scomparsa.
Nella penulatima parte di ieri abbiamo accennato alle fantasiose ipotesi di una possibile fuga in Argentina, visto che molti avrebbero riconosciuto un uomo, in aeroporto, molto somigliante a lui il giorno stesso del funerale? Coincidenze? Forse si o forse no. O forse, perdonateci la nostra ironia, aveva tanta voglia di andare a seguire un giovane calciatore, un talento naturale, che stava facendo parlare di sé proprio in quel periodo? Lo sappiamo: abbiamo miscelato il sacro ed il profano e di ciò ce ne scusiamo.
Ma torniamo a quello che si racconta da quel lontano 16 agosto, perché non finisce qui di certo così: nel giro di poco tempo, esattamente il 31 dicembre del 1977, una famiglia di turisti, entrata nella villa per visitarla, scatta una foto dal giardino della meditazione di Graceland, immortalando la facciata posteriore della casa. Una volta sviluppato il negativo, in una di quelle istantanee c’è qualcosa di strano: da dietro alla porta a vetro pare che ci sia proprio lui affacciato verso i turisti.
Il terzo, ipotetico, avvistamento avverrebbe, invece, sotto gli occhi di un network televisivo mentre intervista il padre Vernon Presley, affranto dal dolore, mentre parla, da dietro alla finestra si vede un uomo passare che pare avere i suoi stessi tratti somatici e nonché la sua inconfondibile capigliatura. È chiaro che le immagini, in base ad una prima impressione, potrebbero stupire o quantomeno lasciarvi un po’ scioccati ma se vedete bene dopo la persona sospetta, da dietro la finestra, passerebbe anche un’altra persona? Un complice? Improbabile, perché stare nascosto in questa maniera per tutti questi anni quanto gli sarebbe costato ciò? Ma andando avanti quelle strane voci invece di azzittirsi continuavano ad essere alimentate.
Per tutto il decennio successivo, infatti, gli avvistamenti non si contano più. Addirittura, alcuni abitanti di una piccola contea americana affermano di averlo visto in più occasioni e nello stesso giorno: mentre faceva la coda al supermercato; mentre si recava, a quanto pare, nel suo burger king preferito e, addirittura, mentre faceva benzina.
Ma quella più eclatante risalirebbe al 1990 attraverso un film entrato nell’immaginario collettivo di noi tutti: Mamma, ho perso l’aereo. Vi ricordate il momento in cui la mamma di Kevin parla ad una commessa dell’aeroporto? Bene, notate questa scena.
Dunque, l’assomiglianza è quasi notevole. Stesso tic, vero? E lo stesso regista, che più volte ha dovuto smentire la partecipazione del Re nel film, e il piccolo protagonista si sono fatti una grossa risata.
Ma molti insistono su un punto estremamente particolare: di quella comparsa non solo non si conosce il nome ma, addirittura, si sono addirittura perse le sue tracce. Altri ancora, forse più come scherzo, lo avrebbero visto durante la cerimonia d’inaugurazione del primo mandato di Barack Obama, nel 2009.
L’ultima stranezza, invece, è relativa al suo nome inciso sulla lapide. Bisogna precisare che Elvis Presley ha due tombe: la prima è quella allestita nella cappella del cimitero a Memphis. Successe che, qualche mese più tardi l’improvvisa scomparsa, alcuni fan cercarono di trafugare la bara. Da lì nacque l’esigenza, visto anche che la legislazione dello Stato del Tennessee lo permetteva, di effettuare una seconda sepoltura ma privata proprio nel giardino della meditazione di Graceland ed è lì che esplode un nuovo giallo: il suo secondo nome è scritto con due A. Eppure, all’anagrafe venne registrato con una sola A. Forse non è morto oppure ciò che rimane di lui è rimasto sepolto al cimitero? O ancora: la doppia vocale risalirebbe alla tradizione ebraica visto che aveva lontane origini ebree, oltre che tedesche e scozzesi?
Senza dimenticare anche la stranezza relativa ad un uomo misterioso, dal nome Jon Cotner, che non solo era assomigliante a lui ma con lo stesso timbro di voce, che attraverso il proprio canale YouTube ripubblicava le sue canzoni.
Al di là di avvistamenti, di teorie cospirazioniste e di nomi scritti in malo modo su lapidi tralasciando anche il particolare dell’incontro che Elvis fece con il Presidente Nixon due anni prima della prematura scomparsa, in cui si dice che si iniziato tutto da lì, il funerale che si tenne il 18 agosto del 1977 a Memphis coinvolse non solo tutta la cittadinanza, ma l’evento venne anche ripreso dalle televisioni dell’epoca per delle immagini ancora adesso storiche. Per un’uscita di scena simile più che ad un cantante ma ad una personalità di Stato, non a caso era il Re, appunto, e dopo di lui tanti sudditi che non sono mai e poi mai riusciti a scalzarlo da quel trono.
Anzi, per essere precisi qualcun altro riuscì ad ottenere la corono di Re del Rock, ma non la volle perché era un suo fan: John Lennon. A seguire Michael Jackson divenne Re, ma del Pop; Bruce Springsteen il Boss della musica mondiale ma dopo lo stesso Elvis un altro Re del Rock non c’è più stato; non c’è stato dunque un suo successore in quel senso, neanche quando Elvis aveva incominciato a non cambiare la scaletta dei suoi concerti.