A dieci anni dalla scomparsa dello sfortunato attore, in questi tre giorni, gli dedichiamo uno speciale tutto per lui

Ieri ci siamo soffermati, doverosamente, sulla colonna sonora di John Williams non solo per rendere ancor più completo l’omaggio che stiamo pubblicando a Christopher Reeve, ma anche per aprire la settimana. Una scelta non proprio casuale la nostra, dunque. E, quindi, prima di ricordare la leggendaria musica della saga cinematografica che rese famoso in tutto il mondo lo sfortunato attore nato a New York dove ci eravamo fermati.

Esattamente su quell’amicizia altrettanto leggendaria tra lo stesso Reeve e il mai dimenticato Robin Williams, il cui omaggio lo abbiamo pubblicato proprio nello scorso mese di agosto, per i dieci anni dalla sua scomparsa. Reeve, invece, come tutti sanno, è scomparso venti anni fa, il 10 ottobre del 2004, dopo aver trascorso per ben nove anni su una sedia a rotelle, dopo esser diventato paralizzato, dal collo in giù, a causa di una bruttissima caduta da cavallo. Era, come ricordato sempre, ieri, il 27 maggio del 1995.

Una vita fa, un evento accaduto, ormai, quasi trenta anni fa e che ci riporta indietro ad una speranza venuta meno sempre di più nel tempo: ovvero di poterlo vedere camminare di nuovo. Invece, per lui, il destino fu talmente beffardo che la sua tragedia venne accostata alle classiche dicerie, leggende metropolitane o, addirittura, ad una serie di eventi infausti che capitano a determinati attori per determinati ruoli: la maledizione di Superman. Ma non divaghiamo troppo per non perdere il filo del discorso, promettendovi che di questo argomento ne parleremo più avanti.

Dunque, quando si parla di lui, anche al solo nominarlo, ovviamente l’immagine che tutti quanti abbiamo impressa nella nostra mente è quella con il costume del supereroe iconico. Eppure, lo stesso Christopher Reeve non è stato solo attore e non si è fermato solo a quella parte leggendaria. No, è stato anche tante altre cose non sempre ricordate o quantomeno precisate.

Precisate come regista e produttore. In quest’ultima veste sia come produttore cinematografico e televisivo. Per intraprendere la carriera di attore, invece di buttarsi all’avventura senza avere, molto probabilmente, i contatti giusti scelse di seguire dei corsi di recitazione presso la Juliard School. Non vi dice nulla questo nome?

È lo stesso istituto che venne frequentato anche da Robin Williams ed è fu lì che i due si conobbero, instaurando una leggendaria amicizia durata nel corso degli anni. Prima di frequentare i corsi di recitazione di John Houseman, Reeve si laureò precedentemente in inglese e Teoria Musicale presso l’Università Cornell. Era il 1974.

Tra lo stesso anno in cui terminò gli studi frequentò i corsi di recitazione iniziando, secondo le nostre fonti, presso gli spettacoli di Broadway. Sempre nello stesso periodo partecipò ai provini per aggiudicarsi il ruolo di Kal-El di Krypton. Come già ricordato in precedenza, però, nello stesso anno in cui sarebbe uscito con il primo storico film del supereroe della Dc Comics prese parte anche ad un altro lungometraggio e, in questo speciale, dovremmo soffermarci proprio su queste altre opere cinematografiche che ha preso parte o che ha realizzato senza mai e poi mai ottenere lo stesso riscontro come per l’ero dei fumetti.

Nel senso che la sua carriera è già stata definita, sancita o comunque consacrata con quel ruolo e ogni volta che ricordiamo il suo nome la sua immagine è fortemente connessa all’uomo d’acciaio. Allora, andiamo a scoprire tutti gli altri titoli della sua cinematografia e per certi versi rimarrete anche stupiti e vi spiegheremo il perché.

Partendo nuovamente da ‘Salvate il Gray Lady’, del 1978, due anni più tardi partecipò ‘Ovunque nel tempo’; a seguire: Trappola mortale, Monsignore, I Bostoniani, Aviator – Amore tra le nuvole, Street Smart – Per le strade di New York, Cambio Marito, Rumori fuori scena, Un marito per Elly, Quel che resta del giorno, ‘Ciao Julia, sono Kevin’, Villaggio dei dannati e per il momento fermiamoci qui. Con l’ultimo titolo siamo nel 1995, esattamente qualche mese prima della maledetta caduta da cavallo.

Approfondire questa sua parte di percorso professionale, paradossalmente, risulterebbe essere ancor più importante degli otto anni in cui furono realizzati i quattro film dedicati a ‘Superman’. I titoli che più dovrebbero essere attenzionati e, semmai, anche analizzati sono ‘Ovunque nel tempo’, I Bostoniani, Cambio marito, Rumori fuori scena, Quel che resta del giorno e Al di sopra di ogni sospetto.

In tutti questi titoli, lo stesso attore di New York ha cercato di mettere in mostra tutte le sue capacità recitative, tentando di dimostrare che fosse un interprete completo e non solo perché avesse avuto la fortuna di indossare un mantello rosso ed una ‘S’ sul petto sul grande schermo. d’altronde è ciò che capita spesso a quelli come lui: fai un ruolo iconico e sei, in maniera del tutto involontaria per la gente comune, quel personaggio.

Il suo passare da un genere all’altro, anche con un certa disinvoltura, era dovuto alla sua convinzione di essere completo o comunque, anche, di cercare di misurarsi con alcuni ruoli che lo avrebbero mostrato agli del pubblico con occhi diversi. Non è un caso che gli ultimi due titoli: Cambio Marito, di genere commedia, e ‘Rumori fuori scena’, in cui si narra la preparazione di una compagnia teatrale al prossimo spettacolo, Reeve abbia sempre cercato di essere, anche per alcuni versi, camaleontico e di non dare determinati punti di riferimento, benché lo fosse diventato già di suo ed è inutile andare a sottolineare di nuovo il motivo. D’altronde a provarlo sono anche la condivisione di alcune scene direttamente da Youtube, in tutta questa seconda parte.

Seconda parte che non può terminare con un dettaglio, una coincidenza particolare che ha stravolto per sempre la sua vita e carriera professionale. L’ultimo titolo che abbiamo menzionato non riguarda un film che uscì al cinema, ma bensì direttamente per televisione. In questo movie tv, Christopher Reeve, interpretava il ruolo di un poliziotto che, a causa di un incidente, rimaneva paralizzato per poi tornare a camminare. Ciò è avvenuto nella finzione, ma purtroppo non nella realtà. Un segno premonitore di quanto sarebbe accaduto qualche mese più tardi a causa di una delle sue più grandi passioni: l’equitazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *