Il giorno della verità per entrambi i candidati che sperano di entrare alla Casa Bianca
Se ieri ci siamo giustamente soffermati, ancora, sui 538 delegati e i ‘Swing State’, ricordando anche il curioso caso della canzone di Bruce Springsteen ‘presa in prestito’ da Ronald Reagan per la sua campagna elettorale di quaranta anni fa, in questo che è di fatto il vero penultimo appuntamento con ‘Road To Usa’, per dovere di cronaca, rimaniamo concentrati sull’attualità e su quello che potrebbe succedere nelle prossime ore. Di certo ci potremmo ancora perdere tra i ricordi delle varie presidenziali americane che si sono susseguite nel corso della storia di questo paese ma, di sicuro, avremmo altre occasioni per poterlo fare e, allo stesso tempo, per approfondire anche il periodo storico in cui si sono svolte.
Fino adesso e a partire dal momento in cui decidemmo questa che era, di fatto, una serie di articoli, per poi trasformarla in una serie di speciali che di reportage, è successo completamente di tutto. D’altronde non pensavamo neanche noi di FreeTopix Magazine che nel periodo estivo ci sarebbe stata una svolta alquanto clamorosa, tanto da richiamare, molto ma molto alla lontana, la convention democratica del 1968. Per gli Stati Uniti, l’esperienza della seconda presidenza di un presidente cattolico non è proprio andata bene, per alcuni versi.
È naturale che qualcuno, forse anche troppo pignolo in ambito storico, se ne uscirebbe con la frase che i tempi, quelli dei fratelli Kennedy ed in particolar modo di John, sono totalmente differenti. Che magari, in merito anche all’elezione del 2008, quella di Barack Obama, erano da tempo finiti il periodo di Martin Luther King. Ma in fondo, ogni epoca, ogni passaggio epocale porta con sé, sempre, sia brutte che belle sorprese. Il punto, però, è anche un altro: nel cercare di capire chi dei due la spunterà tra Donald Trump e Kamala Harris sarebbe saggio, da parte nostra, di ricordare in questo quarto appuntamento del reportage il programma di entrambi sui vari temi chiave.
Temi chiave che devono essere inglobati in: Protezione dei confini; Diritto di aborto federale; Due Popoli, Due Stati; Regolamentazione armi; Taglio Tasse classe media. Questi primi sei temi sono cari a Kamala Harris. Mentre per quanto riguarda la Deportazione degli immigrati; No all’aborto tardivo; Al fianco di Israele; No gun control; Lower everyday costs, invece, sono temi cari a Donald Trump. A loro volta questi grandi problemi che assillano la nazione americana da un bel po’ di tempo possono essere raggruppati in quattro grandi aeree: la politica interna, la politica estera, i diritti e le libertà e l’economia.
Partiamo da Donald Trump; per quanto concerne la cosiddetta politica interna il Tycoon avrebbe intenzione di deportare tutti gli immigrati illegali e, a sua volta, terminare la costruzione del muro con il Messico. Non solo, sempre sul confine, con tanto di muro ultimato, di spostarvi, addirittura, le truppe. Per quanto concerne, invece, il famoso gun control, Trump, non prevede nessuna restrizione sia sulla vendita che sull’acquisto delle armi.
La Harris? Sostiene anche lei la protezione dei confini, fruendo di soli 1500 nuovi agenti di frontiera; mentre sulla questione delle armi avrebbe proposto il cosiddetto ‘background checks’: ossia controlli eseguiti dai venditori per verificare i precedenti di chi le acquista, con l’intenzione ulteriore di limitare le armi d’assalto.
In merito alla politica estera, Trump ha come idea quella di realizzare l’esercito più forte e moderno, letale del mondo, alzando il salario dei militari. Puntando, anche, a riportare la pace nel continente europeo. Kamala: riconosce il diritto di Israele ma chiede un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Non solo, la sua intenzione è anche quella di estendere la tutela della libertà e la sicurezza del popolo palestinese, con la creazione di uno stato riconosciuto insieme a quello di Israele. È convinta nel continuare ad inviare armi all’Ucraina per potersi difendere e vuole rendere la Nato più forte che mai.
Diritti e libertà: Trump è contrario all’aborto tardivo, rivendicando la sua scelta di aver nominato alla Corte Suprema, durante il suo primo mandato tre giudici con l’intento di eliminare lo stesso diritto in ambito federale. Vuole tenere gli uomini fuori dalle gare sportive femminili e vietare ai transgender di arruolarsi nell’esercito. Sostiene il diritto di pregare e leggere la bibbia a scuola. È favorevole alla legalizzazione della cannabis.
Kamala Harris ha più volte specificato la sua volontà di ripristinare la storica sentenza del 1973, Roe vs. Wade, e di essere totalmente favorevole alla legalizzazione della cannabis, di amare chi si vuole e di tutelare al meglio il diritto di voto, compreso quello postale.
In ambito economico, Trump ribadisce la sua volontà di uscire dall’accordo di Parigi; di voler investire su qualsiasi fonte di energia, compreso il nucleare; di ridurre le spese quotidiane e imporre i dazi sulle merci cinesi, imponendo oltretutto alle stesse imprese cinesi dei divieti particolari; rimuovere gli obblighi di Biden sui veicoli elettrici per salvaguardare le industrie.
Kamala Harris: incentivi sull’acquisto di una nuova casa. In passato aveva assunto una posizione contraria alle trivellazioni, per poi cambiare idea: nel senso di sostenere sia un’economia green senza vietare le trivellazioni. Nelle sue intenzioni ci sono anche la riduzione delle spese sanitarie dei cittadini e il costo dei farmaci, sostenendo il taglio delle tasse per la classe media. Non solo, vuole rilanciare gli Stati Uniti d’America per vincere la competizione contro la Cina durante il 21° secolo.
Appare comunque rimarcare che entrambi sono su posizioni diametralmente opposte l’uno dall’altra. Che entrambi hanno ricette diverse per due visioni di Stati Uniti diversi. Forse, la stessa nazione, ad una vigilia elettorale, non si era mai e poi mai presentata così divisa, così spaccata; da quello che però sta emergendo in queste ore sembra che la voglia unità sia un po’ più condivisa, grazie anche ad alcune prese di posizione della stessa Harris più conciliatorie.
Nonostante tutto, il testa a testa continua e a separarli sono solamente poche percentuali. Le ultime notizie riportano che Trump sia in vantaggio nello Stato della Pennsylvania, mentre la Harris nell’Iowa; entrambi, bisogna precisarlo, sorprendentemente e rispettivamente in testa in Stati chiave per la loro stessa elezione.