Dal 27 ottobre al 1° novembre il giornalista e saggista sarà in Canada per presentare quattro suoi libri
“Non è la prima volta che presento dei miei libri all’estero. Era già successo, per la verità, a Praga, nel 2015, per presentare ‘Gli ultimi giorni di Lennon’. In quel caso ad ospitarmi fu l’istituto di cultura italiana della città, che mi aveva accolto per presentare la mia opera letteraria perché, proprio nella capitale, c’è il più grande murales spontaneo, diciamo, di dissidenza culturale che risale all’epoca della ex Cecoslovacchia, proprio dedicato a John Lennon e lo chiamano ‘Il muro della pace’. Siccome avevo scritto questo libro c’era, ovviamente, una connessione con Lennon in particolare. Quindi non è la prima volta che vado all’estero, ma mai così lontano”.
Partiamo proprio da qui. Da questo pensiero, da questa risposta, di chi ci ha concesso, con tanta pazienza e disponibilità, una nuova intervista per la nostra testata, per le nostre rubriche e, rispetto alle altre volte, non lo abbiamo contattato per non parlare di altri miti e leggende della musica o della letteratura e di altri settori della cultura che gli competono. No, questa volta lo abbiamo fatto parlare di sé stesso e, da come si evince dalla sua prima risposta, di parlare della sua più grande avventura letteraria, rappresentato da un tour organizzato oltreoceano: negli Stati Uniti d’America, qualcuno penserebbe anche d’istinto. Non proprio, ma nella Nazione confinante: il Canada.
Ad avere questo onore e privilegio è il giornalista, scrittore, forse meglio dire saggista, docente universitario di origine abruzzese ma che lavora e vive a Napoli Michelangelo Iossa. Il suo nome, di sicuro, non vi è nuovo. Lo abbiamo incontrato più volte negli ultimi tempi, per parlare del Re del Pop Michael Jackson, per il suo interessantissimo libro su Fleming/Luciano e della sua ultima serie di podcast per ‘Radio spasso’ e tanto altro ancora.
Dunque, in questo speciale l’evento è proprio lui o quantomeno l’evento in questione ruota tutto intorno a lui. Un evento che semmai non avesse già un titolo, gli attribuiremmo, anche per questo speciale, ‘Il giro del Canada in quattro libri’. Ma non ci permettiamo di cambiare il ben più adatto: For The Love Of Italian Literature, che tradotto in italiano, molto semplicemente, significa ‘Per Amore della letteratura italiana’. Tre giorni, quattro libri da presentare: dal 27 ottobre, il 31 ottobre e il 1° Novembre e in soli due luoghi diversi.
Come sempre accade in questi casi e, come spesso diciamo, andiamo con ordine perché ci sono tante cose da dire all’interno di questo speciale molto particolare. Una su tutte: com’è nato questo progetto del tour, i libri selezionati e, soprattutto, lo svolgimento del programma che, a detta proprio del diretto interessato, era già quasi stilato, seppur come abbozzo, già nel mese di maggio di quest’anno. Il tutto, però, ha avuto inizio un mese prima. Sempre ad aprile di questo 2024. Soprattutto, non ultima, come lo stesso Michelangelo Iossa si sente:
“Molto emozionato, emozionatissimo perché sono felice d’incontrare, innanzitutto per due motivi: il primo perché è il primo tour internazionale, sai dopo venti anni che scrivo i libri vedere che ci sono dei circoli di lettori che hanno i tuoi libri e che li leggono perché ti dovranno fare delle domande questa cosa è incredibile, cioè io sono portato lì dalle mie parole, dalle mie pagine. Non sono un imprenditore, non sono un attore, non sono un cantante, sono le pagine che mi hanno portato lì. È la mia produzione letteraria che mi porta lì, è la forza delle parole. Il secondo motivo per cui sono molto felice è perché sono coinvolte le principali istituzioni culturali, ma il motivo che mi dà più emozione è che il 27 incontrerò gli studenti dell’università di Manitoba e che studiano letteratura italiana, e il 31 farò una lectio sulla mia carriera di scrittore all’Università della British Colombia”.
Ecco qua, in questa seconda risposta di Michelangelo vi abbiamo anticipato un po’ di quello che succederà a partire da domenica, fino al prossimo primo novembre. Ma quello indicato è solamente un piccolo frammento di quello che ha preso vita e forma già a partire dall’aprile scorso, quando tutto ha avuto inizio e sembrava, in tutto e per tutto, una follia o quantomeno un sogno impossibile da realizzare. Prima, però, andiamo alla scoperta dei teti che sono stati selezionati. Come detto sono quattro: ‘Il giro del mondo in 40 Napoli’ del 2019; 007 Operazione suono, del 2020, ‘Swinning 60s’ del 2023 e l’ultimo, di cui abbiamo anche dedicato uno speciale: Fleming/Luciano, anche questo del 2023.
Quattro saggi diversi per forma e per contenuto, quattro tematiche diverse che trattano ‘protagonisti’ diversi: la città più bella del mondo; l’agente segreto più famoso della storia sia della letteratura che del cinema; il decennio 1960 e uno degli scrittori più famosi al mondo insieme ad uno dei boss della malavita più famosi del mondo.
È naturale che durante l’intervista alcune curiosità nascono per caso; nel senso di quelle domande, scontate, ovviamente, ma che in un primo momento non si pensa neanche di rivolgere ma che hanno un fondo di logica, nella sostanza, ovvero di scoprire a quale libro, Michelangelo Iossa è più legato fra questi quattro per il suo nuovo tour letterario.
“In realtà sono molto diversi tra loro, ‘Il giro del mondo in 40 Napoli’ è un libro di natura giornalistica, perché nasce da un reportage, ‘007 operazione suono’ è un saggio sulle colonne sonore, quindi un saggio quasi musicologico, ‘Fleming/Luciano’ è la cosa che ho fatto più vicina ad un romanzo, quasi documentaristica ma quasi, e ‘Swinning 60s’ è il libro più ricco che abbia mai fatto, quattro anni di lavoro ed è il libro più cinematografico. Tendenzialmente io sono legato di più all’ultimo libro che faccio, ‘Swinning 60’, ma in realtà sono molto diversi, quindi non saprei scegliere”.
E come dargli torto, in fondo. D’altronde questo tipo di domanda viene sempre rivolta ai cantanti, solo qualche volta anche agli scrittori. Soprattutto a coloro che, come abbiamo visto prima, hanno la fortuna e la bravura di pubblicare testi da venti lunghi anni. Anche la risposta che ne deriva è quasi sempre la stessa, nella sua essenza, il ‘non saprei scegliere’, in fondo, è un modo per premiare tutte le opere che lo hanno portato fin a questa tappa importantissima della sua carriera.