Primo editoriale del giornale diviso in due parti che ci accompagnerà per tutto questo weekend

Alle volte bisogna fermarsi, riprendere fiato e comprendere dove si sta andando; intuire se la direzione è giusta e, semmai non lo fosse, bisogna prendere degli accorgimenti. Se pensate che questo pensiero sia rivolto alla situazione mondiale, beh, vi diciamo la verità: è proprio così e non solo. ‘In che senso?’, vi chiederete voi, magari col piglio di ‘banfiana’ memoria. Tranquilli, cari lettori, nessun doppio senso. C’è solo, invece, un unico senso che è quello di comprendere se FreeTopix Magazine sta andando nella direzione giusta oppure no. E il mondo? vi chiederete sempre voi, cari lettori. Anche questo lo possiamo capire insieme, anche se è tutto un caos dal quale è complicato da uscirne oppure no.

Al momento, per quanto concerne la situazione mondiale, non è dato sapere fino a che punto è peggiorata. Di certo le notizie che giungono dal Medioriente non sono poi così distensive. L’attacco di Israele alle basi Unifil, notizia dell’altro, sta incominciando a suscitare non più di qualche perplessità sull’operato del premier Netanyahu. Nonché la reazione attuata dopo il 7 ottobre del 2023 fosse stata pressocché impeccabile. La sensazione è che più di qualcosa stia sfuggendo di mano.

Si parla tanto di giungere ad una de-escalation, eppure più passa il tempo e più ci stiamo avviando verso una vera e propria escalation; più passa il tempo e più sembra che ci stiamo andando a ficcare in un imbuto in cui l’uscita è talmente stretta che, molto probabilmente, comporterà ad una conseguenza ancor più grave si quella che fino adesso abbiamo visto e subito.

Un urto dove, forse, sarà complicato rimediare e tirarci su le maniche. Diciamo questo, soprattutto, per un’unica ragione: la diplomazia. Negli ultimi decenni il mondo si è imperniato su questo concetto, la cui applicazione sul campo pare non aver sortito davvero grandi effetti positivi. Anzi, come detto, pare averli solamente peggiorati questi effetti.

Ovviamente qualcuno si starebbe chiedendo se avessimo un altro tipo di soluzione, noi di FreeTopix. Un giornale, nella sua essenza ed in linea generale, deve porsi sempre come un punto di riferimento per tutti i lettori, anche quelli non propriamente ‘abituali’. Un punto di riferimento nell’essere capace non tanto di trovare delle soluzioni, questo non spetta a noi. semmai di portare al ragionamento sugli eventi che accadono, che si verificano, non tanto per ergersi a ‘guru’ o, addirittura, come ‘capo indiscusso’ di moralità, perché in fondo l’errore è sempre dietro l’angolo, quanto mai nel cercare di unire più visioni, più prospettive e trovare una sorta di punto d’incontro tra le due anime.

In fondo, come via abbiamo sempre suggerito, detto e ricordato fin quasi alla noia, che questa è la vera essenza di FreeTopix, un giornale sempre dinamico non sempre in cerca di ‘sé stesso’ con la sua dinamicità, semmai per non sembrare noioso e scontato o comunque statico. Al contrario di quanto si potrebbe immaginare, nonostante il suo continuo sguardo verso il vintage, FreeTopix Magazine è una testata online giovane, è, facendo un paragone, come un adolescente che non vuole mai smettere di continuare a scoprire e a sperimentare nuovi modi di essere e di parlare a voi, cari lettori.

Quindi ulteriori cambiamenti in vista? proprio così, avete indovinato. Niente di altamente rivoluzionario; lo sono già stati, nella loro essenza, gli speciali che da ormai ben quattro mesi hanno monopolizzato lo spazio del giornale e soprattutto, dettaglio da non dimenticare mai, hanno aiutato e supportato la continuità che lo stesso giornale ricercava.

Con ciò non si vuol dire che gli speciali ed i reportage verranno meno o magari ritorneranno nella loro natura peculiare: ovvero di venir pubblicati solo nel giorno dell’evento. Al contrario. La cosiddetta ‘spalmatura’ durante i giorni della settimana continuerà ad esserci e non verrà meno. Ciò che sarà introdotto, semmai reintrodotto perché questo è il termine più giusto al momento, è la fruizione dei singoli articoli. Non solo intesi come ‘Breaking News’.

Ci siamo accorti che alcuni argomenti, trattati nel formato degli speciali, non possono essere affrontati in tal modo. Alle volte, appare veramente opportuno, ridimensionare lo speciale medesimo con soli due parti oppure realizzare un unico articolo in modo da non disperdere troppo il senso di quello che si vuole dire e della notizia e approfondimento medesimo.

Un tornare indietro? Ma anche no. È solo un modo di riequilibrare il tutto, ma di mantenere sempre la nuova direzione che abbiamo imboccato lo scorso 13 giugno, alla vigilia degli Europei di calcio, non proprio entusiasmanti per noi. entusiasmo, comunque, che pare esser tornato nuovamente tra i tifosi e gli stessi giocatori azzurri nonostante il pareggio, anche un po’ sfortunato e soprattutto subito anche con molta ingenuità, contro il Belgio, l’altro ieri sera.

La Nazionale, appunto. Con lei abbiamo aperto il nuovo ciclo di pubblicazioni nel giornale e domani torneremo a parlare dei nostri ragazzi che ci rappresentano, dopodomani a Trieste, sul terreno di gioco contro Israele. Israele, appunto, torniamo al punto di partenza almeno di questo editoriale numero… e che, per la prima volta, sarà diviso in due parti.

Niente male vero per un appuntamento fino a qualche settimana fa unico e, soprattutto, in cui si va ad annunciare che torneranno gli articoli singoli, in perfetto equilibrio con quelli suddivisivi in parti. D’altronde, però, le novità non saranno solamente queste. Saranno molte, ma molte di più solo che non possiamo svelare il tutto; solo che, per ovvie ragioni, non possiamo anticipare tutto quello che abbiamo in mente.

Anche questo è vero, ve lo diciamo e ricordiamo sempre. Ci teniamo, come ci teniamo nel trattare gli argomenti di un certo spessore senza quell’alone di faziosità o di superficialità che forse, in alcune rare occasioni, abbiamo mostrato. Ecco perché, poi, ad un certo punto era nata l’idea degli speciali spalmati durante la settimana.

Dunque, non solo per la continuità, un tempo il vero tallone d’Achille per noi; il problema stava sorgendo anche per i piccoli articoli o comunque per le piccole pubblicazioni. Sta di fatto che ad un certo punto abbiamo aggiustato il tiro e per tantissimi motivi.

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