Un piccola ed umile riflessione su un decennio che si distingue sempre dagli altri

Per un paradosso la serie citata sul finire della prima parte di questo mini speciale venne ripresa proprio nel decennio in questione, per una sorta di remake o di reboot quasi, per usare il linguaggio odierno. Non ebbe inizio propriamente nel 1984, con le stagioni di nuovo corso, ma bensì l’anno successivo; per poi terminare giusto trentacinque anni orsono. Un’operazione nostalgia, si potrebbe dire, in un decennio dove tutto era possibile e la fantasia, dove tutto era ancora attuale ed originale, dove sia la televisione ed il cinema, volava ad alti livelli conquistando tutto sia giovani e adulti di tutto il mondo. Ecco, appunto: soffermiamoci su questo aspetto. Sul semplice fatto che ogni cosa che venisse prodotta in quel periodo faceva presa sulla gente.

Si parla di musica, di serie tv, di cinema, di letteratura e tanto altro ancora. Si parla, comunque, di un periodo rimasto nell’immaginario collettivo come il decennio in cui tutto era possibile. In fondo, lo abbiamo detto sempre nella prima parte qual è la vera differenza tra gli anni ’80 e gli altri decenni.

Per alcuni, quindi, questa dimensione temporale, molto particolare, ha finito, forse, con l’erodere troppo tutta la speranza e spensieratezza che era stata infusa in quegli anni. Il motivo, forse, è da ricercare anche e quasi esclusivamente in un modo di pensare, in un modo di concepire anche gli stili di vita o anche uno stile di vita unico e ben determinato.

Si, perché verso la metà del decennio successivo qualcosa incominciò a mutare sotto la superficie. Qualcosa incominciò a cambiare sotto tutto quel benessere e quella sensazione che quel mondo, prima dell’11 settembre e del covid, rimanesse eterno. Dopo sono giunti periodi cupi, amari, duri che stanno facendo rimpiangere proprio il decennio oggetto di questa rubrica.

Ma allora, gli anni ’80 cosa realmente sono stati? Il primo a sentirne la mancanza fu proprio Raf con la sua canzone più famosa del 1989. Anzi, una delle più famose: visto che nel 1984 si fece conoscere con ‘Self Control’. Altro brano che griffato il decennio in tutte le sue sfaccettature. La musica, quindi. Ma non solo. soprattutto anche per un altro motivo il decennio 1980 è apparso diverso dagli altri: per gli eventi storici.

Eventi che, in alcuni casi, sembravano continuare la striscia negativa imboccata già dagli anni ’60, soprattutto negli Stati Uniti d’America, ma che ad un certo punto ha portato ad un radicale cambiamento soprattutto di prospettiva. È così che le arti visive, come il cinema, le serie tv, la stessa musica hanno e sono diventate portatrici di messaggi positivi, di messaggi spensierati e soprattutto di messaggi rimasti impressi nella mente di ognuno di noi, per non dire messaggi universali.

Certo, quando si parla o ci si ricorda di un periodo storico è naturale farlo in maniera positiva. È naturale elogiare tutto ciò che c’era di positivo e quando si menziona alla spensieratezza o quanto meno alla leggerezza è facile credere che tutto fosse ovattato dal male o quanto meno anche troppo edulcorato rispetto ai nostri tempi.

I nostri tempi, appunto. Come li immaginavano negli anni ’80? Ci sono tre film che hanno fatto storia ed epoca nella storia del cinema. Non hanno cristallizzato solamente il loro successo in quello spazio temporale, anzi hanno abbattuto gli stessi confini temporali per farsi paragonare alla realtà che ci circonda. Forse, effettivamente, ci dimentichiamo di altri e di questo ce ne scusiamo in anticipo, ma volete non menzionare, vuoi o non vuoi, Blade Runner? Non volete menzionare ‘Fuga da New York’ o addirittura ‘L’implacabile’?

Ognuno di queste pellicole, in un modo o nell’altro hanno avuto la loro visione del futuro; più o meno fantasiosa, più o meno distorta, più o meno realistica. D’altronde per quanto si poteva essere lungimiranti, non si poteva indovinare tutto quello che sarebbe accaduto. A meno che, appunto, si ha la  DeLorean del Dottor Emmett Brown e si ha, almeno sui diciassette anni, per viaggiare nel tempo come Marty McCFly. Ovviamente il riferimento a quest’altro film cult non è puramente casuale.

Eppure, su cosa ha reso questo decennio diverso dagli altri si dovrà pure chiarirlo in maniera definitiva, una volta per tutte. C’è chi, addirittura, lo ha persino bollato o condannato per la cultura troppo effimera o, comunque, troppo leggera. Secondo molti i temi sociali venivano affrontati in maniera troppo residua nei vari show televisivi americani. Forse sì o forse no.

Sta di fatto, comunque, che questa ondata vintage, in relazione proprio a tale decennio non è più solo una moda, una tendenza da sfruttare fino al midollo per poi gettarlo via quando tutti i temi sono stati non sono affrontati, ma triti e ritriti quasi fino alla noia. Non è proprio così, questa volta.

C’è di più, sussiste una voglia, sarebbe meglio dire, una mera volontà di farli ritornare quegli anni e su questo sussiste un ulteriore dettaglio che forse, fino adesso, nessuno ha specificato: ossia che non era propriamente vero che gli anni ’80 sono stati particolarmente superficiali e che tutto era rose e fiori.

I vari programmi televisivi dell’epoca, i film, i telefilm avevano un altro modo di essere realizzati. Specialmente per gli ultimi, i temi sociali venivano si affrontati e non tanto con una certa morale molto, ma molto appesantita, dei nostri tempi, quelli attuali s’intende. Semmai, i temi sociali erano nascosti in storie più o meno inventate in cui si limitavano a trarre una certa morale in via del tutto indiretta.

In modo da poter permettere a chi vedeva la serie o comunque l’episodio di capire quale fosse il messaggio o i messaggi, visto che il tema era posto dal punto di vista oggettivo e non soggettivo come oggi; con una morale, soprattutto, sempre più marcata ed invasiva rispetto a quegli anni.

Con questo non vuole assolutamente dire che era meglio allora e oggi è tutto negativo e viceversa. È pur vero che ogni epoca, ogni decennio, ogni periodo storico ha i suoi lati positivi e negativi. Ma è anche vero il detto: si stava meglio quando si stava peggio o, addirittura, si tende sempre a edulcorare quello che c’era prima, per non dire mitizzare.

Sarà, ma alla fine quello che importa è il ricordo che si ha per poi tramandarlo nel tempo per poi, in un secondo momento, cercare di capire del perché alcune cose sono andate in un certo modo.

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