La storia di uno dei gruppi musicali femminili poco conosciuto del genere rock e R&B
Dove eravamo rimasti ieri? Ah sì, al successo del 1965, intitolato Nowhere To Run, il quale ebbe una seconda vita cinematografica grazie all’attore Robin Williams oltre venti anni più tardi. eppure, quello nel quale ci siamo soffermati, sul finire della prima parte, è solamente una piccolissima parte della storia di questo particolare gruppo femminile che, in pochissimo tempo, riuscii a conquistare tutti negli Stati Unit d’America.
Dunque, galeotto fu quel provino di Rosalind Ashford e della sua amica Annette Beard. Però chi la sapeva lunga, vedendo oltre il palmo del proprio naso, fu lo stesso organizzatore di quell’incontro canoro, Edward Larkin, il quale le unì ad altre due ragazze: Gloria Williamson e Martha Vandellas, formando coì un quartetto molto interessante.
Infatti, colpito dalle doti canore di ognuna di loro, lo stesso Larkin decise di proporle per ogni tipo di evento: feste private e feste scolastiche, fino a quando non si presentò la grande occasione, che si presentò nel luogo del Ferris Center di Detroit, dove una talent scout, le invitò ad esibirsi.
Poco dopo, le quattro giovani promesse della musica si ritrovarono nello studio di registrazione della Motown Records per essere ingaggiate come coriste di Marvin Gaye, una delle tante stelle della musica black in quei mitici anni ’60. Il cantautore afroamericano incise due canzoni: Stubborn King of Fellow e Hitch Hike.
Dopo qualche tempo, la stessa Gloria Williamson decise di lasciare il gruppo per dedicarsi ad altro e da quartetto, la band tutta la femminile, divenne un trio. Martha Vandellas divenne la leader indiscussa e allo stesso tempo, le tre ragazze, decisero comunque, di tentare la sorte; furono spinte da due fattori: uno interno e l’altro esterno. Quello interno, riguardava la stessa casa discografica della Motown, quella esterna, invece, era dovuto dall’incredibile successo che tutte le girl band in circolazione in quegli anni stavano ottenendo un grandissimo successo.
Non solo, ma la stessa casa discografica stava pressando anche per un altro motivo e non proprio di poco conto: quello relativo al nome da attribuire alla band. La direzione del Presidente della Motown era già stata già tracciata e, ripesandoci col senno di poi, anche quella più semplice. Ovvero usare il cognome della frontwoman di quello che ormai era diventato un trio. Un trio non proprio comune: Vandellas.
Nello stabilir tale nome, pure in questa occasione avvenne una sorta di fusione con un’altra band che stava avendo notevole impatto in quegli anni negli Stati Uniti: Van Dyke Street di Detroit con Della Reese. Fermiamoci un attimo. No, questa volta non c’è bisogno di andare con ordine rispetto alle altre volte. Bisogna, un momento, specificare chi sia questa cantante menzionata. Allora guardate bene il video condiviso da youtube qui sotto.
Bene, adesso avete capito di chi si tratta, non solo di cantante gospel ma anche di un’attrice, che fece il suo esordio giusto trentacinque anni fa, in un film diretto da Eddie Murphy, ‘Harlem Nights’, per poi ottenere il successo con questa bellissima serie televisiva di fine anni ’90.
A questo punto riprendiamo a raccontare la storia di ‘Martha & Vandellas’. Se vi ricordate bene, nella prima parte, avevamo precisato che, ufficialmente, la loro produzione musicale si è sviluppata in soli nove anni, dal 1963 al 1972. In quel decennio, perché così deve essere considerato, la formazione stessa del gruppo musicale subì non pochi cambiamenti e anche di notevole importanza.
Mutamenti che andarono ad intaccare la formazione originale, per esempio: la prima ad andarsene fu proprio quella che non doveva neanche iniziare la carriera di cantante Annette Bearing. Era l’anno 1963, l’anno dell’esordio del gruppo musicale. Venne sostituita da Betty Kelly, la quale quest’ultima se ne andò anche lei dopo solo quattro anni, nel 1967.
Sempre nella prima parte avevamo anche accennato al fatto che, nei nove anni già menzionati, furono pubblicati ben dieci dischi. E allora, andiamo a scoprire i titoli, partendo dal presupposto che il 1963 avvenne l’esordio con due raccolte di canzoni inedite: Come and the get these memories e Heat Wave; Dance Party, nel 1965 con una pausa nell’anno precedente. Ancora: Watchout, del 1966; Live, nel 1967.
Mentre nel 1968 gli album pubblicati saranno di nuovo due: Ridin’ High e Dancing in the street; Sugar’n’spice, dell’anno successivo; Naturale Resources, del 1970. Gli ultimi sono datati 1972 e 1974. Anche è bene fare fin da subito una precisazione: il disco dal titolo ‘Black Magic’ è di fatto l’ultimo vero lavoro ufficiale delle tre ragazze. Ma quello di due anni più era semplicemente un ‘Greatest Hits’. Nel frattempo, alla band, cos’altro era successo?
Dopo la Kelly se ne andò nel ’67 quest’ultima venne sostituita con la sorella di Martha Reeves, Lois, precisando oltremodo che in quello stesso il gruppo musicale si esibiva con il nome di: Martha Reeves and The Vandellas. Due anni più tardi a mollare sarà Rosalind Ashoford. Si, proprio così: da colei da cui tutto era partito per puro caso.
L’anno prima, nel 1968. L’anno del doppio disco, la frontwoman del gruppo ebbe un esaurimento nervoso a causa delle continue pressioni a cui era sottoposta dal punto di vista professionale e, purtroppo, anche all’uso di stupefacenti fece il suo. a causa di ciò la produzione del trio incominciò a rallentare e anche di molto, tant’è che, come conseguenza, la presa sul pubblico non ebbe più effetto come prima, portando lo stesso gruppo musicale ad un lento e inesorabile declino.
La tappa finale del loro percorso si ebbe nel dicembre del 1972. Una tappa finale rappresentata da un concerto di addio per il pubblico, per quel pubblico che in quei lunghi nove anni non si era mai persa una canzone, un disco ed un concerto. due anni più tardi, proprio nel 1974, Martha Vandellas ritornò sulle scene ma come cantante solista.
Il gruppo ormai non riprenderà mai a suonare ufficialmente, tranne per quelle serate celebrative che sapevano di rimpatriate, come avviene ancora oggi, con coloro che sono sopravvissute al tempo. Quasi trenta anni fa sono state incluse nella Rock and Roll Hall of Fame, il museo della storia della musica.